Giorno: 26 Giugno 2011

"Una zattera in tempesta senza timoniere", di Eugenio Scalfari

I rifiuti di Napoli. La manovra fiscale da quarantacinque miliardi. La speculazione contro le banche e contro il debito sovrano. La P4 di Bisignani. Sono queste le questioni attorno alle quali si stanno riposizionando le figure del teatro politico con una differenza rispetto al passato: non sono più le ideologie a guidare i loro movimenti, ma problemi estremamente concreti e un nuovo vento che ha trasformato i modi di sentire degli italiani. L´ipnosi in cui da alcuni anni erano caduti è terminata, si sono risvegliati dall´indifferenza e non danno più retta alle promesse: vogliono i fatti e li vogliono subito. Questo positivo risveglio non è tuttavia privo di rischi e pericoli. La soluzione di problemi complessi e antichi non si improvvisa, l´epoca dei miracoli è finita, non esistono bacchette magiche. I risvegliati debbono partecipare con tenace intelligenza alla costruzione della nuova società; è giusto che chiedano fatti e non parole, ma i fatti non cadono dal cielo, sono le tappe d´un percorso e d´un impegno. I risvegliati debbono contribuire alla costruzione di quel percorso e …

"Il teatro di Pompei sequestrato ( infine)", di Gian Antonio Stella

Igiudici della Procura di Torre Annunziata hanno sequestrato, finalmente, il teatro di Pompei, sottoposto l’anno scorso a una ristrutturazione con il calcestruzzo che lo ha letteralmente stuprato. Una storia infinita di sprechi e progetti: spesi 79 milioni di euro in due anni. «Ma in quali mani si trovano, gran Dio! Perché mai il Cielo invia tali ricchezze a gente così poco in grado di apprezzarle?» . Così scriveva, nel 1775, Alphonse de Sade, inorridito dalle condizioni in cui erano i capolavori di Pompei. «Ma in quali mani si trovano, gran Dio!» , ripetono oggi i giudici della Procura di Torre Annunziata che hanno sequestrato, finalmente, il teatro di Pompei. Sottoposto l’anno scorso a una ristrutturazione con il calcestruzzo che lo ha letteralmente stuprato. Come fosse fino al 2009 il teatro della città annientata dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d. C. descritta da Plinio il Giovane, si può vedere nelle foto di milioni di visitatori passati in questi decenni e ancora presenti in Internet: i gradini erano stati erosi dal tempo e coperti di erba. Amedeo …

«Con una manovra così la ripresa ce la scordiamo», intervista a Guglielmo Epifani

Povera Italia. Povera, oltre al resto, anche in senso propriamente economico, con il lavoro che non c’è, gli investimenti fermi, il prodotto interno lordo che secondo le previsioni dovrebbe salire pochissimo e che salirà ancor meno, resterà al di sotto dell’uno per cento, gradino minimo che sembra diventato insormontabile. Povera Italia degli annunci, delle promesse, degli inganni. «Una situazione economica e finanziaria pesantissima, ben più pesante di quanto i racconti di Berlusconi lascino intendere. La gravità che noi vediamo, e non da oggi, è stata, un’altra volta, confermata di recente dai dati di Confindustria, dati che indicano problemi che s’ingrossano e la necessità di una manovra più dura». A tratteggiare il quadro è Guglielmo Epifani, l’ex segretario della Cgil, ora presidente dell’istituto Bruno Trentin. Epifani, continuano insomma a raccontarla a modo loro, mentre ci sarebbe bisogno di chiarezza… «Il primo errore e la prima colpa del governo stanno nell’insistere a sottostimare la gravità della crisi, sbagliando tutti i conti. Non avrebbe avuto senso, ad esempio, in queste condizioni, annunciare che la manovra verrà diluita in …

"Le sconfitte elettorali e la politica immobile", di Nadia Urbaniti

Continuare come se nulla fosse successo nel frattempo, come se il crollo di fiducia nella politica della destra non ci sia stato, come se la sconfitta di Milano, che prima del 15 maggio sembrava impensabile al premier, sia stata un fatto assolutamente irrilevante. Come se la grande disobbedienza del 12 e 13 giugno sia capitata in un altro paese. Tutto ciò che prima sembrava determinante, una volta avvenuto é stato rubricato in fretta nel capitolo della cronaca antica. Siccome i cittadini non hanno votato a elezioni politiche, essi non hanno espresso alcun giudizio su questa maggioranza di governo quando hanno votato a favore di coalizioni di centro-sinistra e quando hanno detto No all´insistente suggerimento di Berlusconi di non andare a votare ai referendum. A leggere i giornali di questi giorni sembra che niente di nuovo ci sia sotto il sole italiano: il clientelismo con i quale si é cementata questa alleanza di governo mostra un altro spezzone del suo carattere sistemico, perpetrato con studiata intelligenza, per distribuire incarichi proporzionalmente al nord come al sud, nelle …

"La previdenza femminile del futuro", di Morena Piccinini

Sebben che siamo donne, paura non abbiamo… così recitava una canzone popolare a fine ‘800. Ebbene, ancora oggi nel 2011 dobbiamo continuare ad affermare che non abbiamo paura! Non abbiamo paura della precarietà, non abbiamo paura di mettere in secondo piano il lavoro per accudire i figli e del difficile reinserimento successivo, della differenza di salario prima e di pensione poi fra donne e uomini, insomma, non abbiamo paura ad essere donne. Se pensiamo al passato, ci rendiamo conto che le donne hanno sempre avuto non solo difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro, ma anche a conservare il lavoro in presenza di un doppio carico, di lavoro e familiare. L’organizzazione del lavoro spesso comporta la considerazione del lavoro femminile come ancillare, non solo nel rapporto familiare ma in ugual modo nelle relazioni lavorative. Non a caso gli uomini erano solitamente salariati fissi e le donne erano invece avventizie ed il lavoro a domicilio era una prerogativa femminile, così come il lavoro domestico era ed è esclusivamente femminile. Ma non solo. In passato la differenza …