"Chi tocca le pensioni rischia di bruciarsi", di Raffaella Cascioli
Sono mesi che il ministro dell’economia, nell’intestarsi il merito di aver preservato l’Italia dagli effetti devastanti della crisi e di aver saputo mantenere al riparo i conti pubblici italiani, sostiene di averlo fatto preservando la coesione sociale. Sono anni che Berlusconi prima e Tremonti poi vanno dichiarando che l’Italia sta meglio di altri paesi, che in fondo da noi la crisi economico-finanziaria più brutta degli ultimi secoli ha avuto un impatto limitato sul tessuto sociale del paese. Ora però che, seppure in un arco temporale meno ravvicinato, il governo deve trovare e in fretta 43 miliardi di euro per raggiungere nel 2014 il pareggio di bilancio, la vernice con la quale finora si è artificialmente cercato di nascondere le crepe del sistema paese dovute alle mancate riforme sta venendo via. Con il risultato che mettere le mani nuovamente nelle pensioni appare la scorciatoia più facile. Con un presidente della repubblica che ha definito un «impegno ineludibile e urgente quello di rafforzare la sostenibilità finanziaria del sistema-Italia, attraverso un incisivo abbattimento del debito pubblico», con le …