Il PD presenta un ordine del giorno per l’abolizione della pensione vitalizia dei parlamentari. Bersani: “Non intendo concedere nulla all’antipolitica ma rivendico una maggiore sobrietà per la politica italiana”. Sarà un ordine del giorno al bilancio interno di Montecitorio quello che il PD presenterà per i primi di luglio per abolire la pensione vitalizia dei parlamentari eletti a partire dalla prossima legislatura. Il testo, che avrà come primo firmatario il segretario Pier Luigi Bersani, mira ad equiparare i costi della politica italiana con quelli europei e tagliare molti dei 125 milioni che rappresentano il bilancio che è stato predisposto dai deputati questori per questo anno.
A margine di una serie di incontri a Bruxelles, tra cui con il leader dei laburisti britannici Miliband, Bersani ha ribadito che l’Europa deve continuare ad essere punto di riferimento nel programma del Pd, anche quando rivendica “maggiore sobrietà” nei costi della politica. E quindi “no ai vitalizi dei parlamentari” che non esistono in nessun altro sistema politico europeo. La finanza deve pagare i costi della crisi e l’eccesso di debito accumulato dai Paesi europei. Una delle modalità è introdurre una tassazione sulle transazioni finanziarie.
“Io sono per far pagare la finanza e con questo intendo che non c’è dubbio che questa ha scaricato sul debito pubblico una quantità rilevante del problema della crisi” del settore, ha dichiarato il leader democratico ai cronisti, sottolineando che il “problema del surplus di debito c’è e che non può essere scaricato solo sul welfare e il lavoro”.
Come fare allora? Secondo Bersani occorre introdurre “una tassa sulle transazioni finanziarie, per esempio, su cui ci sono già n proposte”, tra cui quella “di Visco che è secondo me la più intelligente tra quelle sentite finora”. Con i ricavati di questa imposta si potrebbero, ha spiegato il segretario del Pd, finanziare programmi per rilanciare l’occupazione e la crescita a livello Ue. “L’Europa deve lanciare ora messaggi chiari, che si capiscano”.
Bersani ha precisato di aver commissionato uno studio per valutare “come funzionano i costi della politica” nei principali paesi europei. “Non intendo concedere nulla all’antipolitica – ha detto – ma rivendico una maggiore sobrietà per la politica italiana. Quindi viene tolto quello che non è conosciuto in Europa, tipo i vitalizi dei parlamentari”.
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Bene la proposta di Bersani di una Maastricht della politica. L’Italia deve andare verso l’Europa anche per quanto riguarda il numero dei parlamentari, il funzionamento delle istituzioni, i costi della politica. Da quest’ultimo punto di vista molto importante è la proposta del superamento dei vitalizi per i parlamentari. Così Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria nazionale del Pd
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I vitalizi attualmente erogati dalla camera per gli ex deputati sono circa 2.000: 1.400 in favore degli ex inquilini di Montecitorio e circa 600 a titolo di reversibilità per i loro eredi. Gli effetti benefici della misura per le casse della Camera, dunque, non si vedranno a breve termine, ma per avvertirli dovranno passare decine di anni.
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