"Vinto il concorso pubblico? Niente lavoro per 70 mila", di Maria Grazia Gerina
Più che l’ultima frontiera del precariato sembrano il frutto di una assurda sperimentazione sociale. Perché in quale paese normale può accadere che uno vince un concorso e poi non viene assunto? Accade in Italia, a circa 70mila più o meno giovani vincitori di concorso pubblico. Non sanno neppure loro come chiamarsi. «Vincitori non assunti. Precari anche noi», hanno scritto su uno striscione, prima di andare a Montecitorio, con una maschera da «vecchi neoassunti», a mescolarsi agli altri. Precari della scuola. Precari in presidio permanente. Almeno se dici «precario» la gente capisce. Ma come la spieghi la storia di decine di concorsi finiti su un binario morto? Come lo spieghi che ministeri, enti di ricerca, istituti di previdenza continuano persino a bandirli i concorsi mentre il governo ha deciso che non si assume più nessuno? Storia di Giulia Nicchia, 32 anni non ancora compiuti. Giulia parla tre lingue: inglese, francese, russo. Ha una laurea in Scienze Politiche, un Master in Studi europei, un dottorato. Il concorso per 107 posti all’Istituto del commercio estero, bandito nel 2008, …