Un mese di stipendio in più a 276 insegnanti italiani. È il risultato del progetto Valorizza, una delle due sperimentazioni avviate a febbraio per introdurre anche in Italia la valutazione di scuole e docenti dopo il fallimento del primo tentativo. «La valutazione non deve servire per punire – chiarisce il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini – ma l’impostazione della carriera basata solo sul trascorrere del tempo con gli scatti di anzianità è penalizzante non solo per i docenti ma anche per la scuola. Occorre, quindi, trovare un sistema per valorizzare le eccellenze». Il ministro pensa di essere sulla strada giusta e annuncia per il prossimo anno scolastico un ampliamento del numero di istituti coinvolti. «Siamo ancora lontani dalla definizione di un modello di valutazione italiano, ma sicuramente credo che sia giusta la scelta di non calare dall’alto soluzioni, ma di favorire dal basso un confronto».
Le sperimentazioni in realtà sono state due, una riferita ai docenti, l’altra alle scuole. Sono state finanziate con 5 milioni di euro ed hanno una struttura diversa. Nel progetto Valorizza per gli insegnanti si è valutata l’attività dei singoli docenti sulla base del loro curriculum, dei master e delle altre attività esterne realizzate e dell’innovazione portata nella scuola. Il progetto di valutazione delle scuole è riservato alle scuole medie e proseguirà per tre anni: in questo si è valutato il gioco di squadra dell’intero corpo di prof presente all’interno dei singoli istituti.
La partecipazione a entrambi i progetti è stata volontaria e decisa con una delibera formale del collegio dei docenti. Nel progetto Valorizza la sperimentazione ha coinvolto 905 docenti di 33 scuole di Piemonte, Lombardia e Campania.
Nel Progetto di valutazione delle scuole sono coinvolte 77 scuole delle province di Arezzo, Mantova, Pavia e Siracusa, circa 5.600 docenti e 57 mila famiglie. Viene preso in considerazione il miglioramento degli apprendimenti (attraverso test nazionali messi a punto dall’Invalsi) assieme ad analisi valutative condotte da commissioni ad hoc costituite da esperti esterni.
«Luci ed ombre» è il commento di Massimo Di Menna, segretario generale della Uilche chiede «risorse adeguate per riconoscere la professionalità e il merito» e sottolinea la necessità di «seguire la via contrattuale». Critica la Flc-Cgil. «I dati sull’adesione rendono evidenti le contraddizioni dell’ intera operazione fatta senza una precisa finalizzazione, senza parametri condivisi di misurazione e senza una chiara distinzione tra sistema nazionale di valutazione e valutazione dei singoli lavoratori e peraltro con poche risorse a disposizione», commenta il segretario generale Mimmo Pantaleo.
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Pavone Canavese
«Il premio? Andrà alla scuola». Quando hanno saputo del progetto di valutazione e dei premi al circolo didattico di Pavone Canavese, in provincia di Torino, hanno avuto un’idea spiazzante per chi ha dei prof l’immagine dei soliti scansafatiche buoni solo a scaldare sedie e rubare lo stipendio: partecipare e regalare tutto alla scuola per arricchire le attività. Ovvero: lavorare di più e farlo per l’intero gruppo. «Hanno aderito in 58», racconta il preside, Reginaldo Palermo. E hanno vinto in 17, quanto basta per assicurare alla scuola che comprende materna e primaria la bellezza di 22-23 mila euro.
Vi sembrano pochi? «Per noi sono una cifra di tutto rispetto: ogni anno riceviamo dal ministero circa 10 mila euro per il funzionamento ordinario», racconta il preside. Li utilizzeranno per attività con valenza sociale: dai progetti per disabili a quelli per alunni con problemi di apprendimento o per l’aggiornamento dei laboratori. Tutto bene, insomma, anche se il meccanismo può essere emigliorato: «L’autovalutazione degli insegnanti e l’idea di dare ai genitori il potere di esprimere giudizi sui professori non sono esenti da rischi. Da noi i premi sono stati donati alla scuola ma altri potrebbero approfittarne».
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Scampia
E sei premi sono andati anche a Scampia, a maestri e maestre dell’87mo Circolo Didattico Don Guanella. «Hanno partecipato in 19 perché molti non avevano i requisiti richiesti dalla sperimentazione», racconta la dirigente scolastica Silvana Quadrini. I premi sono stati assegnati ai docenti con i curriculum migliori ma soprattutto per le attività di integrazione di rom e disabili. L’istituto infatti ha un gran numero di bimbi rom fra gli iscritti, piuttosto bene integrati grazie a progetti mirati.
Suggerimenti per il futuro? Introdurre una valutazione del dirigente che conosce il proprio personale», risponde Silvana Quadrini. E poi la procedura seguita per la valutazione è stata «complessa», e per alcuni versi anche troppo lunga. «Era una sperimentazione, alcune procedure possono essere semplificate e abbreviate», afferma. E lo afferma con cognizione di causa perché l’istituto ha una lunga esperienza di valutazione con il Progetto Cometa del Polo Qualità di Napoli. Sanno di che cosa parlano, insomma. «E con la nostra esperienza siamo certi di poter proseguire e essere anche di aiuto in futuro per altri istituti», assicura la dirigente.
La Stampa 10.09.11