Giorno: 8 Giugno 2011

"In un Carroccio inquieto cresce la tentazione di smarcarsi" di Massimo Franco

I maligni potrebbero pensare ad un’uscita concordata con il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Ma la raccomandazione con la quale ieri la Commissione europea ha chiesto all’Italia di «essere pronta» a scongiurare qualsiasi aumento della spesa pubblica era nelle cose. Rimanda alle «debolezze strutturali» della sua economia. E ricorda che la credibilità del piano che corregge i conti è «credibile fino al 2012» : non fino al 2014. Il fatto che il documento spunti dopo l’incontro ad Arcore fra Silvio Berlusconi, la Lega e lo stesso Tremonti, conferma soltanto quanto sia difficile sciogliere «il dilemma fra rigore e sviluppo» . Le parole affidate da Umberto Bossi alla Padania di ieri parlano di un premier paladino di una riduzione delle tasse; e di un ministro dell’Economia a difesa dei conti pubblici. La novità è che Bossi li invita a «trovare la quadra» . È un linguaggio abbastanza inedito. Fino al voto amministrativo di metà maggio, il capo del Carroccio parlava di Tremonti come dell’unico esponente del governo del quale ci si dovesse fidare: le tensioni di solito …

"La forza dell'emozione", di Barbara Spinelli

Improvvisamente, come se per quasi vent´anni non avesse costruito il proprio potere sulla concitazione degli animi, Berlusconi invita alla calma, sul nucleare. È il perno della campagna contro i referendum: non si può decidere, «sull´onda dell´emozione» causata da Fukushima, con il necessario distacco. Lo spavento, ripetono i suoi ministri, «impedisce ogni discussione serena». La parola chiave è serenità: serve a svilire alle radici il voto del 12-13 giugno. È serenamente che Berlusconi proclama, proprio mentre Germania e Svizzera annunciano la chiusura progressiva delle loro centrali: «Il nucleare è il futuro per tutto il mondo». È una delle sue tante contro-verità: la Germania cominciò a investire sulle energie alternative fin da Chernobyl, e il piano adottato il 6 giugno non si limita a programmare la chiusura di tutti gli impianti entro il 2022: la parte delle rinnovabili, di qui al 2020, passerà dal 17 per cento al 38, per raggiungere l´80 nel 2050. È emotività? Panico? Non sembra. È il calcolo razionale, freddo, di chi apprende dai disastri e non li nasconde né a sé né …

"L'austerity deve colpire la politica", di Mario Deaglio

Senza riduzione del debito pubblico non c’è crescita. Senza crescita, però, la sola riduzione del debito pubblico spinge l’economia verso una nuova fermata. E’ in queste condizioni difficili che la Commissione dell’Unione Europea ha inviato ieri le sue «raccomandazioni» ai ventisette governi degli Stati membri, intenti a preparare le leggi finanziarie per il 2012: una novità del sistema europeo di governo dell’economia, introdotta per evitare ripetizioni della «tragedia greca» della finanza pubblica e impedire politiche troppo disinvolte a spese di tutti. Nelle «raccomandazioni» la Commissione schiaccia fino in fondo il freno del rigore: «Non abbiamo alcun desiderio di imporre l’austerità agli europei – hanno scritto i commissari – ma è un fatto che l’insostenibilità delle finanze pubbliche sta limitando il nostro potenziale di crescita». Giudica generalmente «troppo poco ambiziosi» e troppo vaghi i piani dei governi ai quali indica una serie di priorità: aumento dell’età pensionabile, riduzione dei pensionamenti anticipati, aggancio dei salari alla produttività, semplificazioni burocratiche per le imprese e incentivi per la ricerca e lo sviluppo. Non c’è male sul piano dei principi, …

"Condividere il tesoro dell'innovazione", di Marco Campione

Rinascita-Livi di Milano, Pestalozzi di Firenze e Don Milani di Genova: salva la sperimentazione di Scuola-Laboratorio, ma la vera scommessa è allargare i confini di questo progetto con valenza nazionale. Il ministro Gelmini ha firmato mercoledì scorso il decreto che rinnova la sperimentazione per la Scuola-Laboratorio, la rete di scuole composta da Rinascita-Livi di Milano, don Milani di Genova e Pestalozzi di Firenze. Molti esponenti del Pd a livello locale e nazionale avevano spinto in quella direzione non solo per salvaguardare un’esperienza importante e significativa, ma anche per la sua valenza nazionale. Peraltro era proprio la valenza nazionale di quel progetto che rendeva incomprensibile il fatto che il ministro temporeggiasse e l’opposizione esplicita di chi ha il compito di dirigere la scuola in Lombardia, il dottor Colosio. Colosio aveva espresso a gran voce e pubblicamente il suo “no”, nonostante anche un pezzo significativo del centrodestra considerasse quell’esperienza importante. Ora che la sperimentazione può ripartire, per quel che riguarda il futuro resta da fare una considerazione importante. Con i tempi che corrono poter godere di un …