Mese: Maggio 2011

"La scuola ha fame di una vera politica. Che oggi non c’è", di Francesca Puglisi

Il simbolico digiuno dei genitori a Bologna. Ancora una protesta per non perdere servizi essenziali. La scuola ha fame. E io digiuno con lei. Lo slogan scelto da genitori e docenti di Bologna che da alcuni giorni digiunano sotto l’Ufficio Scolastico Regionale, ha una sua forza icastica che bene descrive la situazione d’emergenza in cui versa la scuola. Ha fame di buona volontà e di politiche nazionali serie, e di risorse, perché il governo Pdl-Lega non ha fatto altro che sottrarre: via il tempo pieno, via le compresenze di insegnanti, via il sostegno, via i laboratori, via le certificazioni di sicurezza, via i progetti innovativi. L’obiettivo del governo Berlusconi è quello di ridurre la scuola pubblica italiana alla completa anoressia. E così non basta più che i genitori paghino la carta igienica, che si improvvisino imbianchini o muratori per sistemare le aule, ora debbono pagare ciò che la scuola dovrebbe garantire. A Milano da settembre i tagli della terza tranche, che incidono sull’organico di diritto, costringeranno i genitori a pagare di tasca propria una cooperativa …

"La stagione del disincanto", di Alberto Statera

Il “disincantamento”, per usare un termine di Max Weber, l´unico padre di qualcosa citato ieri da Emma Marcegaglia, è in fondo la cifra climatica che ha percorso l´assemblea della Confindustria ai tempi del rumoroso declino del premier-imprenditore, che lunedì prossimo potrebbe essere certificato nei ballottaggi dai risultati delle elezioni amministrative. Lontani i tempi in cui a Parma Silvio Berlusconi esclamava dinanzi a migliaia di imprenditori acclamanti: «Il vostro programma è il mio programma!». Nell´arco di dodici ore, il disincantamento si è quasi plasticamente materializzato in due distinti palcoscenici. Quello della Centrale Montemartini, il museo ex centrale elettrica dove martedì si è svolta la cena pre-assembleare di ottanta di imprenditori di primo piano con il premier, e la sala Santa Cecilia del Parco della Musica, dove ieri in tremila hanno ascoltato il canto del cigno della presidente uscente. Una musica che il predecessore Luca Cordero di Montezemolo, con il quale non sono mancate frizioni negli ultimi tre anni, considera una sorta di tardivo «copia e incolla» delle sue posizioni, prodromi della discesa in campo al suo …

"Marcegaglia: persi dieci anni. Scontro aperto con la FIAT", di Bianca Di Giovanni

L’Italia ha perso dieci anni : il Paese è fermo e la politica non fa nulla per uscire dalla palude. Anzi. Questa «Confindustria ha dovuto prendere atto che le priorità della politica erano altre». Emma Marcegaglia impernia la sua ultima prolusione all’Assemblea generale su un forte contrappunto tra imprese e sistema politico-amministrativo. E non solo. Anche su una strenua difesa della «sua» Confindustria, contro chi (leggi Marchionne) procede per strappi per farsi regole su misura. La politica di oggi è un elefante troppo lento per curare la malattia ormai endemica del Paese: la bassa crescita. Per questo la leader degli industriali, che entra oggi nel suo ultimo anno di mandato, chiede a gran voce più mercato, con le liberalizzazioni dei servizi locali e con un attacco frontale contro i referendum. E naturalmente chiede anche meno Stato, cioè meno spesa per welfare (grave in un momento di crisi anche sociale del paese) e pubblico impiego. Quanto ai partiti, la barra è in perfetto equilibrio. Né di qua, né di là. Ci sono «difficoltà nella maggioranza», ma …

Scuole insicure, l'emergenza continua. Verso la Conferenza Nazionale del PD sull’Edilizia Scolastica

21.000 è il numero di edifici scolastici ancora non a norma, oltre il 50% del totale. 10.000 di questi, dovrebbero essere abbattuti. Sono questi i numeri del rischio quotidiano per nove milioni di persone, tra studenti, docenti e personale, che ogni mattina varcano la soglia di una scuola italiana. E’ finito il tempo delle deroghe per adeguamenti e ristrutturazioni, il momento delle promesse di fondi, cantieri e piani straordinari, che s’incagliano a ogni passaggio burocratico per poi non vedere mai la luce. Cambiare la scuola italiana, renderla un luogo in cui si insegni bene e si impari meglio, non è proponibile senza affrontare la questione dalle fondamenta: la sicurezza degli edifici e anche l’adeguatezza delle strutture. Non è difficile, infatti, dare ragione a tutte le indagini internazionali: in un ambiente migliore, si impara di più. A partire dalla c.d. Legge Masini del 1996, i governi in carica hanno più volte cambiato le modalità di intervento, tolto e rimesso finanziamenti, coinvolto o estromesso le istituzioni locali. Dopo tante promesse e impegni solenni, il Governo ha fatto …

Strage nazista di Fucecchio in tre condannati all'ergastolo

Il tribunale ha anche disposto un maxi risarcimento, 13 milioni, per le famiglie dei 184 civili uccisi che si sono costituite parte civile. I tre hanno 88, 91 e 94 anni. Il pm Marco De Paolis: “Se la sentenza verrà confermata in Cassazione, speriamo che scontino davvero la pena”. Il Tribunale militare di Roma ha condannato tre ex militari tedeschi, oggi novantenni e contumaci, per la strage del Padule di Fucecchio, in provincia di Firenze, in cui nell’agosto ’44 morirono 184 civili, in gran parte anziani, donne e bambini. Fu uno degli eccidi più gravi compiuti dai nazisti in Italia durante la seconda guerra mondiale. Il Tribunale ha anche disposto un maxi risarcimento ai familiari delle vittime costituitisi parte civile di oltre 13 milioni, solo di provvisionale, a carico degli imputati e del responsabile civile individuato nella repubblica federale di Germania. Lo storico: “Fu un’operazione di desertificazione totale” I condannati sono l’ex capitano Ernst Pistor, di 91 anni, l’ex maresciallo Fritz Jauss, di 94 e l’ex sergente Johan Robert Riss, di 88, all’epoca tutti appartenenti …

"Su Fincantieri il governo sapeva tutto", di Gianni Del Vecchio

«Mentre i governi degli altri paesi europei che hanno interessi nel settore navale hanno sempre portato avanti politiche protezionistiche, in Italia il settore è stato quasi del tutto abbandonato a se stesso e, esauriti i finanziamenti previsti sino a qualche anno fa, si è assistito ad un blocco quasi totale delle commesse con annullamento di contratti già stipulati o richieste di posticipare le consegne di navi già in costruzione. L’Italia finora non ha fatto niente di concreto per sostenere il settore, e la cantieristica in particolare». Il virgolettato in questione potrebbe essere di qualunque esponente dell’opposizione, da Bersani a Vendola, interessato a pochi giorni dai ballottaggi ad attaccare in modo strumentale l’esecutivo, caduto sulla colpevole ignoranza del piano industriale di Fincantieri, che prevede il licenziamento di 2550 operai e la chiusura di due cantieri e mezzo. Invece no. Le parole vanno fatte risalire a quasi due anni fa, novembre 2009, e sono state scritte da Raffaele Lauro, senatore Pdl di area scajoliana, in una mozione dal titolo indicativo: “Sostegno all’industria cantieristica italiana”. Lauro, peraltro, all’epoca …

“Il Paese è nelle mani di un irresponsabile”

Berlusconi dal salotto di Porta a Porta continua ad offendere: ”Senza cervello chi vota a sinistra”. Bersani: “Berlusconi non intendeva senza cervello ma senza capelli… chi ha più buonsenso ce lo metta, non può mica finire a botte la politica”. Nuovo show personale in casa del fido Vespa. Berlusconi ha scelto il salotto più “comodo”, quello di Rai1 per rimettere la faccia in gioco in vista dei prossimi ballottaggi. Le solite bugie e i soliti insulti sono stati alla base del cocktail mediatico di Silvio concluso con l’ennesimo affondo: chi vota a sinistra non ha cervello! Che sia in difficoltà il premier è più che evidente. Non ha saputo affrontare il tema della campagna elettorale spiegando ad esempio, perché il suo consenso a Milano sia dimezzato. Ha preferito alzare la polvere per nascondere i fallimenti del governo e le difficoltà interne alla maggioranza. Glissando sullo spostamento dei ministeri al Nord ecco una piccola rassegna delle frasi lasciate nelle case degli italiani senza che nessuno, nemmeno i giornalisti presenti, chiedesse conto al presidente del Consiglio di …