Mese: Maggio 2011

Sezione musicale al Sigonio, il Pd: “E’ una vittoria della città”

L’on. Ghizzoni: “Risultato ottenuto grazie allo sforzo congiunto della scuola, delle famiglie delle istituzioni. Unica nota stonata quella di chi tenta di attribuirsene il merito esclusivo”. L’on. Manuela Ghizzoni del Pd esprime la sua soddisfazione per il via libera della direzione scolastica regionale all’apertura della sezione musicale al Sigonio di Modena. Ecco la sua dichiarazione «La direzione scolastica regionale ha finalmente autorizzato l’apertura della sezione musicale al liceo Sigonio di Modena. E’ un risultato importante che attendevamo, ottenuto grazie allo sforzo congiunto della scuola, delle famiglie, delle istituzioni locali. Unica nota stonata – nella generale soddisfazione della città – quella di chi, come l’on. Bertolini, tenta di attribuirsene il merito esclusivo attaccando gli enti locali e la Regione che hanno fatto la loro parte fin dall’inizio. Ancora una volta si rovescia la realtà per puri scopi propagandistici. La verità è che solo grazie alla grande mobilitazione della città l’ufficio scolastico regionale è tornato sui suoi passi concedendo l’autorizzazione. Ora naturalmente ci aspettiamo che il governo metta a disposizione le risorse necessarie per l’avvio dei corsi …

Bologna: Virginio Merola presenta la Giunta comunale

“Siamo riusciti in tre giorni a dare alla città una Giunta pronta al lavoro, un equipaggio fantastico. Il criterio seguito è quello più volte annunciato: Giunta con forte ricambio generazionale, con la forte presenza di donne, basata su merito, capacità e passione per questa città”. Con queste parole, Virginio Merola, sindaco di Bologna, oggi pomeriggio nella Sala Rossa di Palazzo D’Accursio, ha presentato i 10 assessori che andranno a formare la Giunta del Comune di Bologna. “Ci metteremo subito al lavoro. Voglio però sottolineare che la prima Giunta formale e deliberativa sarà dopo l’insediamento del Consiglio comunale, questo perché riteniamo che sia un atto dovuto di correttezza istituzionale, che avverrà martedì 7 giugno alle ore 15”, continua il sindaco. “Lavoreremo bene perché lavoreremo insieme, riusciremo a convincere la città che possiamo avere il futuro che meritiamo. Saremo una Giunta che lavorerà per progetti, non ci saranno gelosie per quanto riguarda le deleghe di ognuno, ma ci confronteremo sul merito per quanto riguarda i progetti per la città, dove è necessario questo spirito di squadra”, conclude …

"I candidati vilipesi scaricano il Cavaliere", di Mariantonietta Colimberti

La disperazione ha portato ieri gli aspiranti sindaci della destra a rinnegare il loro partito. Sarebbe stato impensabile fino a qualche mese fa e invece sta accadendo. Sia Letizia Moratti sia Gianni Lettieri, alla vigilia dei ballottaggi, accentuano la tendenza allo “smarcamento” da Silvio Berlusconi e dai toni con cui ha condotto tutta la campagna elettorale. Ma forse ormai è troppo tardi per tutto. È apparsa in grande difficoltà ieri il sindaco di Milano nel mancato faccia a faccia di Sky risoltosi in un’intervista del direttore Emilio Carelli. Dimessa e anche noiosa, la Moratti più che rassicurante è apparsa depressa. Tra lei e la sedia vuota di Giuliano Pisapia – rifiutatosi di partecipare a causa delle mancate scuse personali sul colpo basso del primo confronto – si potrebbe dire che ha vinto la seconda. Il sindaco esprime dispiacere «per le modalità, perché era finito il tempo», ma poi, alla videochat del Corriere annuncia di aver inviato al suo avversario un messaggio privato. Ma l’ammissione più forte è quella che riguarda Berlusconi: alla domanda se le …

"L'occasione persa del Cavaliere", di Cesare Martinetti

Se il capo del governo italiano, che a differenza dei suoi colleghi di Russia, Canada, Giappone e Francia, non è stato invitato a nessun incontro bilaterale (uno di quei faccia a faccia in cui si possono anche dire cose riservate), avesse avuto la possibilità di scambiare due parole con il Presidente degli Stati Uniti che cosa gli avrebbe potuto chiedere? L’agenda nazionale e internazionale è piuttosto ricca. Cominciamo dall’ultima questione, quella che in Italia è stata giustamente chiamata emergenza e che ha spinto il governo a un duro confronto con l’Unione europea e la Francia: la crisi libica e i profughi di Lampedusa. Il capo del governo italiano, che a lungo ha esitato a impegnarsi contro il regime amico di Tripoli, avrebbe potuto chiedere al Presidente degli Stati Uniti lo stato delle cose, per quanto tempo si pensa ancora di condurre le operazioni militari, il modo in cui si pensa di uscire dal confronto e innescare la fase due, quella della ri-costruzione. E in questo quadro capire come affrontare insieme (con Usa e Onu, tanto …

"Fango sul Paese", di Ezio Mauro

C´è un primo ministro, nel vertice del G8 a Deauville, che utilizza il palcoscenico internazionale per danneggiare il suo Paese, vilipenderlo con i leader delle grandi democrazie mondiali, e presentarlo come uno Stato che è fuori dalle regole dell´Occidente, anzi in pericolo di dittatura. Quel premier ha evidentemente perso la testa. Sommerso dall´affanno per il suo destino, guidato dal sentimento dell´avventurista che si gioca ogni volta l´intera posta perché vive d´azzardo e colpi di mano, ha perduto anche il senso delle proporzioni, oltre che il comune buonsenso, di cui si vantava d´essere campione. Così abbiamo dovuto assistere alla scena penosa di un presidente del Consiglio vistosamente fuori posto e fuori luogo nel vertice dei Grandi (che chiede a Gheddafi di cessare le violenze sul suo popolo), prigioniero com´è della sua ossessione privata trasformata da anni in questione di Stato: e da ieri purtroppo anche in questione internazionale. Nell´imbarazzo di Merkel e Sarkozy, abbiamo visto quel leader di un Paese europeo correre da Barack Obama, per investirlo inopinatamente con il tema della sua presunta «riforma della …

"Presidente, tocca a Lei", di Stefano Menichini

Da Europa non abbiamo mai rivolto appelli al presidente della repubblica. Mai tirato per la giacca, mai sollecitato a interventi che andassero oltre le sue prerogative, mai preteso che dirimesse controversie politiche. Anzi, soprattutto negli ultimi tempi abbiamo dovuto notare come la gravità della crisi italiana forzasse Napolitano a fare e a dire fin troppo. Ora però siamo convinti che sabato a Varsavia – o già prima, forse già in queste ore – il capo dello stato debba interpretare il proprio compito più tipico di alto rappresentante del paese. C’è un vulnus gravissimo da sanare. C’è una dignità nazionale da ripristinare, davanti ai leader mondiali e in particolare davanti al presidente americano. Berlusconi – che ha già tradito le promesse agli italiani, e di questo gli elettori gli stanno presentando il conto – ieri ha tradito anche la Nazione: descritta a Obama come una dittatura, nel corso di un penoso imbarazzante agguato, col volto stravolto dall’ansia, le parole smozzicate di un disperato. A noi tocca di liberarci con la forza della democrazia e della politica …

"Tecnica di un massacro", di Adriano Sofri

Lo scavo nei genocidi contemporanei è la branca più specializzata dell´archeologia. A Srebrenica, occorre mettere insieme il 75 per cento del corpo identificato per dargli una singola sepoltura. Le parti incompiute finiscono nel cimitero comune. Ho chiesto al sindaco: a Srebrenica le persone di nazionalità musulmana sono oggi fra i duemila e i duemilacinquecento. Una piccolissima frazione, neanche il 10 per cento, di quanti erano prima del 1992. Una piccola frazione anche di quelli – ottomila, diecimila – che furono sterminati in quattro giorni nel luglio del 1995. È strana, una popolazione in cui i vivi sono così pochi rispetto ai morti, e i morti hanno tutti la stessa data. Erano 36 mila gli abitanti di Srebrenica nel 1991, molti di più in quell´estate del 1995, perché le Nazioni Unite l´avevano solennemente dichiarata “zona protetta” e vi si erano rifugiati gli sfollati dei paesi occupati dalle milizie di Ratko Mladic. Una stessa data per migliaia di morti, uno stesso nome di carnefice, uno che seppe fare le cose in grande. Naturalmente, vi diedero mano in …