"I trucchi dei tg", di Roberto Zaccaria
È da tempo che Berlusconi sa come si usa la televisione, in particolare i telegiornali, durante la campagna elettorale. Il premier conosce perfettamente il dato del Censis del 2009 che sostiene che le convinzioni politiche degli elettori si formano, nella stragrande maggioranza dei casi, attraverso i tg (seguono a distanza talk-show politici, quotidiani, radio e internet). La spiegazione è semplice: la maggior parte dell’elettorato ha un certo candore, ignora i trucchi di alcuni telegiornali, considera più semplice sentire un tg che leggere un giornale e così il gioco è fatto. L’Authority che dovrebbe garantire genuinità o almeno equilibrio dei telegiornali è molto prudente, interviene con il bilancino e, quel che è più grave, non fornisce neanche dati tempestivi e facilmente leggibili delle clamorose sproporzioni che è facile rilevare a colpo d’occhio. Man mano che si avvicina la scadenza del voto Berlusconi invade i tg, con tutti i pretesti possibili e, dato che accomuna in sé, come è noto, più ruoli contemporaneamente, il suo vantaggio si moltiplica. In queste elezioni amministrative egli è contemporaneamente presidente del …