Mese: Maggio 2011

"Pensioni, disuguaglianza record dirigenti al top e precari in miseria", di Valentina Conte

La distanza che separa un pilota da un co.co.co o co.co.pro qualunque, se misurata dall´entità della sua pensione, è davvero incolmabile: 3.500 euro contro 120 o poco più. Lordi, al mese. Raggelante, poi, se il confronto è con un dirigente: 3.800 euro contro i soliti 120. Un rapporto quasi di uno a 40. Si dirà: vuoi mettere, dirigente contro call center, assistente di volo contro segretaria. Categorie, professioni, qualifiche e stipendi diversi. Vero, ma la questione non si liquida su due piedi. Tanto più che il numero degli assegni pensionistici erogati ai precari aumentano di anno in anno a ritmi sostenuti. Tra il 2009 e il 2010, ad esempio, sono cresciuti del 17%. Più di tutte le altre categorie. E nel futuro diventeranno una parte molto consistente della spesa complessiva. Perché è lì che si raggrumano gli incerti, i saltimbanchi del lavoro. E´ lì che galleggiano anche i professionisti degli anni duemila. Ingegneri, architetti, ricercatori. Oggi giovani “a progetto”. Domani anziani senza rete. I dati sono scritti nero su bianco. Li riporta l´Inps nel Rapporto …

"Le donne pronte a tornare in piazza per i loro quattro miliardi", di Laura Preite

Le donne si mobilitano. Questa volta ci sono in gioco quattro miliardi, i fondi derivanti dal risparmio per l’innalzamento dell’età pensionabile nel pubblico impiego, che dovrebbero essere destinati a misure di conciliazione e per la non autosufficienza. “Sono cifre che mai le donne italiane hanno potuto anche solo sognare” si legge nell’appello (www.pariodispare.org/index.php) che più di quaranta associazioni femminili hanno sottoscritto in pochi giorni per difendere questo tesoretto. Non si trova più traccia, infatti, di tali misure nei documenti di programmazione economica e finanziaria approvati dall’Esecutivo. Il decreto n.78 del 2010, a cui è seguita la legge 122 del 2010, destina i risparmi dovuti all’innalzamento e all’equiparazione dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego a interventi dedicati a politiche sociali e familiari. Queste risorse sono parte del Fondo strategico per il paese a sostegno dell’economia reale e il Governo calcola che in 10 anni, fino al 2020, il risparmio accumulato ammonterà a quattro miliardi. “Abbiamo scoperto che 120 milioni di euro di risparmi per il 2010, sono sfumati” spiega Emma Bonino, vice presidente del Senato …

"Perché è cambiato il clima di opinione", di Ilvo Diamanti

Oggi si rivota. Ed è diffusa la sensazione che queste elezioni amministrative non lasceranno le cose come prima. Non solo nelle città interessate. Anche a livello nazionale. Lo conferma il clima d´opinione (per usare il linguaggio di Elisabeth Noelle-Neumann), che appare in rapido e profondo mutamento. Lo ha colto, per primo, Silvio Berlusconi. Il quale, nelle ultime due settimane, ha cambiato “opinione” in modo rapido e profondo. nON a caso. Due settimane fa: il Cavaliere affermava che si sarebbe trattato di un voto “politico”. Soprattutto a Milano. Arena del suo scontro “personale” contro tutti i nemici. In primo luogo: i Magistrati e la Sinistra. Per questo Berlusconi si era presentato come capolista del PdL. D´altronde, ripeteva, è impensabile che Milano cada in mano a un estremista. Alla sinistra senza cervello. Impensabile. Due settimane dopo Silvio Berlusconi, ha cambiato opinione. Perché è cambiato il clima d´opinione. D´altronde, ogni turno elettorale è una nuova consultazione. Risente di quanto è avvenuto prima. E due settimane fa, nel primo turno, sono avvenute cose impreviste. Anche soprattutto da chi guida …

"La posta in gioco", di Michele Brambilla

Tutti dicono che quella di Milano è soltanto un’elezione amministrativa, ma non lo crede nessuno. Per «tutti» intendiamo le parti in causa. Berlusconi ha impostato la prima parte della campagna elettorale di Milano come un referendum su se stesso. Ma poi, in queste due ultime settimane, ha cambiato registro, dicendo a più riprese che anche in caso di sconfitta per il governo non cambierebbe nulla. Anche Letizia Moratti ha insistito sui temi della città ricordando quanto fatto nei cinque anni trascorsi, soprattutto l’Expo, che porterà benessere a Milano. Anche dopo il risultato negativo del primo turno, i tentativi di recupero da parte del sindaco uscente e dei suoi alleati della Lega avevano tutti a tema gli interessi della città: promessa di togliere l’ecopass, annuncio di una possibile «no tax area» e addirittura di un trasferimento di ministeri a Milano, avvertimento ai milanesi sui rischi di una «zingaropoli» in caso di vittoria di Pisapia. Il quale una campagna «milanocentrica» l’ha avuta sempre, fin dall’inizio, come precisa strategia. Pisapia ha volutamente lasciato fuori i temi nazionali e …

"Legge 440. Le scuole aspettano ancora i soldi del 2010", di Reginaldo Palermo

La direttiva era stata firmata nel novembre scorso, ma a tutt’oggi non si sa nulla dei fondi destinati alle scuole (30 milioni su un totale di 127). Già erogati i fondi per l’istruzione domiciliare e per le scuole paritarie. Che fine hanno fatto i fondi a sostegno dei processi dell’ autonomia scolastica previsti della legge 440 del 1997? Il percorso del provvedimento si è esaurito da diversi mesi tanto è vero che una piccola parte degli stanziamenti è già stata erogata (per esempio sono arrivati a destinazione i fondi per la Scuola in ospedale e per l’istruzione domiciliare, ma della parte più cospicua e cioè di quella destinata direttamente alle scuole non si sa davvero nulla). La direttiva ministeriale (la n. 87 dell’8 novembre) prevedeva un impegno di spesa complessivo di poco meno di 127 milioni di euro di cui una trentina al massimo riservati alle singole istituzioni scolastiche (in pratica circa 4 euro per ciascun alunno, un’inezia rispetto alle reali esigenze delle scuole). Negli ultimi anni i fondi sono stati trasferiti alle scuole con …

Allarme per le norme sulle assenze "In 20mila sono a rischio bocciatura", di Corrado Zunino

La Rete degli studenti, che poi sono i moderati di sinistra, offre un numero preoccupante: 20 mila ragazzi delle scuole medie superiori sono a rischio bocciatura per aver superato le 50 giorni di assenza. Non è facile verificarlo, ma in alcune realtà – a Napoli e a Palermo, innanzitutto, e anche a Trento – la questione assenze potrebbe diventare l’urgenza di questo finale di stagione scolastica. Le indicazioni del ministero della Pubblica istruzione, con un carico di ambiguità proprio della sua dirigenza, affida ai singoli Consigli d’istituto la scelta: stangare o non stangare. La circolare ministeriale diramata lo scorso 4 marzo era precisa e severa anche se ora, vicini alla chiusura scuole, molti presidi si appellano al buonsenso: “Sarebbe sbagliato e diseducativo bocciare chi ha tutte le sufficienze solo perché ha superato il tetto delle assenze”. Cinquanta giorni lontani dalle lezioni vanno calcolati, per la precisione, sul monte ore: 250-300 ore, a seconda delle classi. Rappresentano un quarto dell’intero anno scolastico. Il timore della strage per le assenze, ecco, è presente nelle aule di licei …

"Il patto dei furbetti per una banca", di Walter Galbiati

«Stamo a´ fa i furbetti del quartierino!.. Ma quando uno deve seguire una strada maestra per anda´ a Napoli tocca piglia´ l´autostrada del Sole, Roma-Napoli: non è che tocca anda´ sulla Casilina, no?». Sono le parole di una intercettazione di Stefano Ricucci, parole che forse meglio di tutte sintetizzano quello che nell´estate 2005 avvenne intorno alla Banca Antonveneta. Ricucci coglie da subito quello che c´era di sbagliato in quell´operazione. Perché portarla a termine con una tortuosa scorciatoia (la Casilina) rivelatasi poi illegale, quando quella stessa operazione si poteva compiere in altro modo? Il processo ha finora dimostrato che non era possibile seguire la via maestra, la strada legale, perché la Popolare di Lodi non aveva i requisiti patrimoniali per comprare la banca Antonveneta. Solo il potere del governatore Antonio Fazio era in grado di permettere a una banca di provincia di contrastare un colosso come Abn Amro e di trasformarne il numero uno della Lodi, Gianpiero Fiorani, nell´alfiere dell´italianità. Sotto Fazio, la Popolare di Lodi passa dal 48° posto al 7° nell´ambito del sistema bancario …