Mese: Maggio 2011

"Giornata della memoria, l’abisso fra i due presidenti", di Mariantonietta Colimberti

Napolitano esalta i magistrati caduti. Berlusconi: «I pm sono un cancro». Berlusconi ieri al Quirinale non c’era. Mentre il capo dello stato celebrava la giornata della memoria dedicata alle vittime del terrorismo e delle stragi, il premier era a Milano per il processo Mills e ne approfittava per insultare i giudici durante le pause dell’udienza. Quasi contemporaneamente, le due massime cariche dello stato pronunciavano parole e concetti distanti anni luce, come del resto lontani anni luce sono le persone, anche nella percezione dei cittadini. «Ci sono tentativi reiterati da parte degli stessi pm di eversione. E questo non è un cancro della democrazia?» chiedeva retoricamente il premier ai cronisti che lo attendevano fuori dall’aula del tribunale del capoluogo lombardo. «Si sfoglino quelle pagine – esortava Giorgio Napolitano a Roma, rievocando le vicende del terrorismo e i magistrati caduti negli anni di piombo ai quali quest’anno la cerimonia era indirizzata – ci si soffermi su quei nomi, quei volti, quelle storie, per poter parlare responsabilmente della magistratura e alla magistratura, nella consapevoleza dell’onore che ad essa …

"L´applauso è stato un malinteso quelle morti sconfitta anche per noi", di Roberto Mania

Dottor Gattegno, da tre anni lei ha la responsabilità del Comitato per la sicurezza della Confindustria. Perché sabato scorso a Bergamo avete applaudito l´amministratore delegato della Thyssen Herald Espenhahn, condannato a sedici anni e mezzo con l´accusa di omicidio volontario per la strage del 2007 in cui sono morti sei operai? Quali sono i meriti del signor Espenhahn, tali da giustificare un lungo applauso? «Purtroppo io a Bergamo non c´ero. Tuttavia l´applauso c´è stato quando l´amministratore delegato della Thyssen, pur avendo subito una condanna così grave, ha detto che il suo gruppo continuerà a investire in Italia, paese nel quale Espenhahn vive con la sua famiglia. I suoi figli – ha detto – parlano meglio il dialetto ternano che il tedesco. Su questo punto è scrosciato l´applauso». Veramente è stata la presidente Emma Marcegaglia a riferire a noi giornalisti dell´applauso senza far riferimento alle affermazioni di Espenhahn. La conferenza stampa si può rivedere anche sul sito del Sole 24 Ore, quotidiano della Confindustria, e la Marcegaglia dice testualmente: “Come forse sapete, era presente l´ad di …

"Sulla magistratura si acuisce il dissidio Quirinale-Palazzo Chigi", di Stefano Folli

Nella liturgia laica della Repubblica onorare le vittime del terrorismo, e tra esse i dieci magistrati che hanno pagato con la vita il loro servizio alle istituzioni, rappresenta un tipico momento di unità nazionale. Riporta idealmente agli anni Settanta, a quei momenti tremendi e dolorosi in cui la coesione prevalse sulle divisioni. Con eccezioni anche rilevanti, s’intende. E tuttavia non è un caso se nella memoria storica gli «anni di piombo» sono ancora oggi sinonimo di unità contro l’eversione e in difesa dei valori repubblicani. A quel clima e a quel mondo di ieri si è ispirato Giorgio Napolitano. Del resto il capo dello Stato non ha mancato di sottolineare che ieri era il 9 maggio, trentatreesimo anniversario dell’uccisione di Aldo Moro. Questa ricerca insistita e persino commossa di elementi di unità, di momenti in cui il paese riesca a riconoscersi in una storia condivisa, rappresenta con ogni evidenza un messaggio che va in direzione opposta rispetto a uno scontro politico-istituzionale sempre più lacerante. Sotto questo aspetto le parole di Napolitano non si riducono a …

"La peggiore delle metafore", di Francesco Merlo

Il rimando è alla violenza fisica, al bisturi, alla spietatezza del chirurgo. Dopo la parola “cancro” non c´è più spazio per le parole. Cancro è infatti la parola terminale, fuori dalla civiltà della democrazia, oltre la detestabilità del nemico. Berlusconi l´ha usata contro i magistrati e, in polemica ipocrita e contorta, contro il presidente Napolitano, dinanzi al quale non ha osato ripeterla. Al Capo dello Stato, che rendeva omaggio alla magistratura nel giorno dedicato alle vittime del terrorismo, Berlusconi ha notificato un complimento di circostanza: «nobili parole». Lontano da lui ha invece formalizzato con un atto politico la sua fissazione e ha chiesto una commissione di inchiesta parlamentare contro «il cancro» appunto dei pm. Ha così portato il livello dello scontro alla sua soglia definitiva. La diagnosi di cancro è lo schiaffo che provoca i giudici al duello ed è un´insolenza malcelata dall´opportunismo di giornata verso Napolitano che non solo è il primo magistrato d´Italia, ma si è appunto espresso con parole opposte, solenni e commosse. Berlusconi inghiottiva lì quello che andava a sputare fuori. …

Franceschini: «Il voto decreterà la fine del berlusconismo», di Simone Collini

Il voto di domenica e lunedì ha valenza locale, ma «se arrivasse un segnale di cambiamento dal Paese, potrebbe essere l`inizio della fine del berlusconismo». Dario Franceschini sa che in questi ultimi giorni di campagna elettorale Silvio Berlusconi cercherà di «alzare sempre di più il livello dello scontro per far diventare anche le amministrative un referendum pro o contro di lui». E il Pd, che pure sta usando come slogan sui manifesti di tutta Italia «un voto per la tua città e per il nostro paese», sta attento a non cadere nella trappola di personalizzare la sfida elettorale, insistendo però sul fatto che l`esito delle urne può servire a mandare «un segnale netto che così non si va avanti e deve cambiare l`agenda del Paese», per dirla con Pier Luigi Bersani. E quindi, se è vero che «Berlusconi vuole evitare il confronto sui programmi e sulla qualità dei candidati», come dice il capogruppo dei deputati Democratici spiegandosi così l`attacco ai magistrati, è anche vero che «il dilemma Berlusconi sì Berlusconi no non è il problema …

Giorgio Napolitano: "Rendere onore alla magistratura premessa di ogni produttivo appello alla necessaria collaborazione per le riforme"

“La prova del lungo attacco terroristico con cui noi abbiamo dovuto fare i conti, specie negli anni della sua massima intensificazione, è stata quanto mai pesante e insidiosa per la coesione sociale e nazionale, e per le istituzioni democratiche nate sull’onda del movimento di Liberazione e ancorate ai principi della Costituzione repubblicana. E dunque il superamento di tale prova resta una pietra miliare nella storia dell’Italia unita : di qui la nostra inestimabile gratitudine a quanti hanno pagato con la loro vita, e il riconoscimento che meritano tutti quanti hanno condotto quella battaglia sapendo di doverla e poterla vincere”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo intervento celebrativo del Giorno della Memoria al Quirinale. “L’appuntamento di questo 9 maggio – ha rilevato il Presidente Napolitano – ci offre l’occasione per sottolineare come è stata vinta la battaglia, come è stata superata la prova. Si è combattuto, sia chiaro, su molti fronti; si è vinto grazie alla fibra morale, al senso del dovere, all’impegno nel lavoro e nella vita civile che hanno …

Bersani: «Un patto con le imprese o l'Italia affonda», intervista di Teresa Bartoli

Non cerca la «santa alleanza» ma avverte: «Se Berlusconi va al Quirinale, non rincorro lui ma chi ha fatto lo schizzinoso sulle larghe convergenze»: il segretario del Pd Pier Luigi Bersani offre un «confronto per dimostrare che esiste una alternativa valida al centrodestra» anche a Confindustria e parti sociali. «In nome della ricostruzione del Paese». Napoli è lo specchio di quel che accade a livello nazionale: un Pd diviso all’interno di un’opposizione che va in ordine sparso. Perché gli elettori dovrebbero punire Berlusconi e non chi non è in grado di offrire una alternativa valida? «Napoli ha una storia a sé, vicende molto tribolate nelle quali il Pd ha vissuto passaggi certamente difficili. Detto questo, a Napoli si vede anche un Pd in grado di reagire e mettersi generosamente al lavoro per offrire una soluzione per la città: nessuno meglio di Morcone può far valere esperienza e risultati utili al governo di una città così difficile. Che non possiamo consentire venga consegnata alla filiera berlusconiana. Serve un governo che abbia forte autonomia, spina dorsale e …