"Giornata della memoria, l’abisso fra i due presidenti", di Mariantonietta Colimberti
Napolitano esalta i magistrati caduti. Berlusconi: «I pm sono un cancro». Berlusconi ieri al Quirinale non c’era. Mentre il capo dello stato celebrava la giornata della memoria dedicata alle vittime del terrorismo e delle stragi, il premier era a Milano per il processo Mills e ne approfittava per insultare i giudici durante le pause dell’udienza. Quasi contemporaneamente, le due massime cariche dello stato pronunciavano parole e concetti distanti anni luce, come del resto lontani anni luce sono le persone, anche nella percezione dei cittadini. «Ci sono tentativi reiterati da parte degli stessi pm di eversione. E questo non è un cancro della democrazia?» chiedeva retoricamente il premier ai cronisti che lo attendevano fuori dall’aula del tribunale del capoluogo lombardo. «Si sfoglino quelle pagine – esortava Giorgio Napolitano a Roma, rievocando le vicende del terrorismo e i magistrati caduti negli anni di piombo ai quali quest’anno la cerimonia era indirizzata – ci si soffermi su quei nomi, quei volti, quelle storie, per poter parlare responsabilmente della magistratura e alla magistratura, nella consapevoleza dell’onore che ad essa …