Mese: Maggio 2011

Il tuo voto per le donne democratiche

ll prossimo voto nei comuni e nelle province rappresenta una grande occasione per aprire una fase di cambiamento nel paese e per promuovere idee e progetti per il buon governo del territorio. In questi anni di grave crisi economica e sociale, le politiche restrittive del centro destra fatte di tagli indiscriminati agli enti locali, al welfare, all’istruzione, alla cultura, hanno aggravato le condizioni di vita dei cittadini, colpendo in particolare le prospettive dei giovani e le condizioni di vita delle donne. Siamo convinte che per uscire dalla difficile fase che attraversa il paese sia invece necessario promuovere il protagonismo delle donne e dei giovani nella vita pubblica, nel lavoro così come nella politica, e che anche attraverso il buon governo del territorio ed un’azione incisiva delle pubbliche amministrazioni verso le persone e le famiglie si risponde alle domande di crescita e di equità del paese. La nostra esperienza ci dice che promuovere l’impegno delle donne in politica e nelle istituzioni non è solo una richiesta di parte ma una necessità per la piena realizzazione della …

«Tre mesi di sospensione se il prof fa propaganda politica», di Mariolina Iossa

Proposta del deputato Pdl Garagnani. Dura replica di Pd e Idv: indecente, da regime dittatoriale. Saranno puniti con la sospensione dall’insegnamento da uno a tre mesi i professori che faranno propaganda politica o ideologica nelle scuole. O almeno è quello che vorrebbe il deputato del Pdl Fabio Garagnani, componente della Commissione cultura di Montecitorio. La «punizione» è prevista da una proposta di legge che il parlamentare emiliano, suscitando un immediato coro di critiche nell’opposizione, ha appena presentato alla Camera. Il deputato vorrebbe inserire nel decreto legislativo del ’ 94 un nuovo articolo nel quale si specifica per la prima volta in modo diretto che «il docente dovrà astenersi in ogni caso da qualunque atto di propaganda politica o ideologica nell’attività di insegnamento anche di carattere integrativo, facoltativo o opzionale» . L’introduzione di questo principio, secondo Garagnani è fondamentale: «L’importante è introdurre nel Testo unico sulla scuola questo divieto. Per quanto riguarda le sanzioni, invece, queste dovranno essere contenute in un provvedimento attuativo della legge» . Non c’è da stupirsi, sottolinea Garagnani, un divieto di questo …

"Draghi alla Bce sulla poltrona più scottante", di Mario Deaglio

Lo scarno annuncio dell’appoggio – quasi certamente decisivo – del governo tedesco alla candidatura di Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia, alla carica di presidente della Banca Centrale Europea (Bce) è stato dato, sicuramente per caso, nel giorno dell’arrivo ad Atene della delegazione dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale, incaricata di concordare i termini della politica greca di austerità. E ha trovato la capitale greca paralizzata dall’ennesimo sciopero generale precisamente contro quella politica di austerità. Pochi giorni prima, l’Eurostat, l’istituto statistico europeo, ha certificato che il debito pubblico tedesco ha superato quello italiano in valore assoluto, divenendo il terzo del mondo. Draghi è stato quindi invitato ad accomodarsi su una poltrona che scotta, nel momento più difficile della storia dell’euro, in un quadro di generale confusione del mercato finanziario internazionale. Il debito greco è la punta di un iceberg che potrebbe sconvolgere il quadro politico-economico globale e non solo quello europeo: ci si accorge oggi che l’ammissione della Grecia nella zona euro è stata avventata e che la Grecia si trova in una situazione …

"La regola dell'insulto", di Nadia Urbinati

La moderata sindaco uscente di Milano, Letizia Moratti, ha usato un´arma immoderata nel duello mediatico con il candidato Giuliano Pisapia. Ha messo da parte argomenti politici sui temi che riguardano le elezioni comunali e ha lanciato un attacco alla persona di Pisapia, con risvolti che vanno al di là della candidatura a Palazzo Marino. L´arma è quella che si chiama demolizione dell´avversario politico. Nel caso in questione, Moratti ha accusato Pisapia di essere stato responsabile di un furto, citando una vecchia sentenza della Corte d´assise che dichiarava il reato estinto per amnistia. Non ha però detto che Pisapia non si è accontentato dell´amnistia ma ha presentato appello perché voleva essere riconosciuto innocente, come era. La strategia della mezza verità, dell´informazione non completa, ha il compito di mettere l´avversario sotto una luce opaca. Inoltre, poiché è basata sull´effetto-immediatezza del percepito, è una strategia che punta sull´efficacia della prima notizia: la precisazione verrà comunque dopo e non sarà altrettanto efficace negli effetti emotivi. Non avrà probabilmente la stessa attenzione d´ascolto e può non essere ascoltata o essere …

"67.000 assunzioni? L'ennesima bufala!", di CPS Roma da orizzontescuola.it

Pubblichiamo un comunicato del Coordinamento precari scuola-roma inviato in redazione (orizzontescuola.it), relativo alle immissioni in ruolo. Secondo quanto leggiamo il MEF avrebbe autorizzato solo 10.000 assunzioni per i docenti e 6500 per il personale ATa, a fronte di una richiesta da parte del MIUR di 30000 docenti e 37000 A.T.A. Se la notizia fosse verificata, contrasterebbe con le dichiarazioni del ministero. Attendiamo conferma/smentita da parte ministeriale/sindacale. “CPS Roma – Il Coordinamento precari scuola di Roma, ricevuto ieri in delegazione (unitamente al Coordinamento delle scuole primarie di Roma) dai dottori De Angelis e Chiappetta, dirigenti del Miur, ha posto delle richieste specifiche sui problemi del precariato, per scoprire che nulla c’è di nuovo sotto il sole: – Sono stati richiesti dal MIUR al MEF 30000 docenti e 37000 A.T.A da immettere in ruolo dal 01/09/2011, per non dover risarcire i precari che si sono appellati alla direttiva europea, la quale riconosce il diritto all’assunzione a tempo indeterminato dopo tre anni di contratti a tempo determinato presso la medesima amministrazione. Ma il MEF ha autorizzato solo 10.000 …

Essere precari nella scuola di oggi. Cronistoria di una “guerra tra poveri”, di Manuela Ghizzoni

Una premessa indispensabile: il governo porta tutta intera la responsabilità della condizione in cui versano oggi i precari della scuola mentre i tentativi di attribuire colpe anche al Pd, che in questi anni si è battuto contro la politica sciagurata della Gelmini, sono strumentali e fuorvianti. Detto ciò, ecco i fatti. Nel 2007 il governo Prodi decide di dare una risposta definitiva al problema del precariato con un piano di 150 mila immissioni in ruolo. Obiettivo: stabilizzare il personale che da anni lavora nella scuola. Funzionale al risultato è la trasformazione delle graduatorie dei precari da “permanenti” a “esaurimento”, consentendo per l’ultima volta il trasferimento in una provincia. Con l’arrivo della Gelmini, lo scenario cambia radicalmente. Nel luglio 2008, la ministra cancella dall’organico 87 mila posti di docenti (di cui il 53% nelle 8 regioni meridionali) e blocca il piano di assunzioni Fioroni. Ai precari viene offerta demagogicamente – per compensare i tagli e le mancate immissioni – la possibilità di inserirsi in ulteriori 3 graduatorie provinciali, ma in “coda”, e quindi in una posizione …

"Italia, poco salario e tante tasse", di Luigi Grassia

L’Italia resta molto in basso, fra i Paesi più industrializzati, nella classifica dei salari netti, ma non riesce neanche ad approfittarne per essere più competitiva, perché si piazza sciaguratamente ai primi posti per il prelievo fiscale (tasse e contributi si mangiano quasi il 47 per cento del lordo) e così a un modesto potere d’acquisto per i lavoratori si associa un alto costo del lavoro per le imprese, la peggior combinazione possibile. L’Ocse associa i 34 Paesi più avanzati dell’Occidente, cioè dell’Europa e del Nord America con l’aggiunta (stiracchiando un po’ la geografia) del Giappone, della Corea del Sud, dell’Australia e della Nuova Zelanda e altri sparsi qui e là. Fra questi trentaquattro il Belpaese nel 2010 si è collocato al 22˚ posto e si tratta già di un miglioramento perché ha approfittato dello sconquasso finanziario di Atene per scavalcare la derelitta Grecia (nel 2009 ci accontentavamo del 23˚ gradino). Dietro di noi ci sono gli altri Stati dell’Occidente più squassati dalla crisi (Islanda e Portogallo, però non la Spagna, che fa meglio di noi …