"Quando a pagare sono sempre le donne", di Dacia Maraini
Brutte notizie per le donne. Da Oriente si scopre che ancora la simbologia di genere domina le scelte del popolo: sei milioni di donne mancano al ricambio delle generazioni. Pensavamo che fosse un elemento di emancipazione il fatto di potere sapere prima del parto il sesso del nascituro. E invece no: si usa la tecnologia per il massacro di genere. Appena si sa che il nuovo abitatore del ventre materno è una bambina, la si elimina. I maschi invece vengono festeggiati e bene accolti. Senza pensare che poi quei maschi, una volta cresciuti, cercheranno una moglie e non la troveranno. Brutte notizie anche dall’Europa: la crisi la pagano soprattutto le donne. Le quali tutt’ora, ma più in Italia che negli altri Paesi europei, portano sulle spalle il peso della cura dei bambini, degli anziani, dei malati. E quando hanno un lavoro esterno, si tratta di doppio lavoro. L’Istat ci dice che fra il 2009 e il 2010 si sono persi 532 mila posti di lavoro. Il potere di acquisto è calato a meno 6%. Un …