Mese: Maggio 2011

"Anche i leghisti votano Pisapia", di Paolo Natale

Dopo tante analisi un po’ superficiali, basate su dati di sondaggio (che sappiamo non aver azzeccato granché a Milano), possiamo capire effettivamente cosa è accaduto al primo di turno di voto delle comunali. Si può sfatare un primo mito, che è insistentemente circolato negli ultimi tempi, sul cosiddetto “astensionismo selettivo”. Si è cioè argomentato che il netto arretramento del centrodestra, dalle regionali dello scorso anno, era dovuto ad una minor partecipazione del suo elettorato, che ha in questa occasione disertato le urne. Una tesi sostanzialmente falsa. Nella realtà, dall’analisi dei flussi, effettuata a partire dai risultati elettorali veri, emerge come l’astensionismo è stato particolarmente limitato: anzi, c’è stato al contrario un forte ritorno alle urne in questa occasione. L’oltre 40 per cento che non era andato a votare lo scorso anno si è ridotto oggi a poco più del 33 per cento. Sono state quindi elezioni di mobilitazione, le comunali milanesi; nonostante il presunto disamore dei cittadini verso la politica, pare che quando si tratta di dare un segnale forte alla classe politica, gli elettori …

"Se i moderati sono questi", di Carlo Galli

Come è possibile essere al tempo stesso moderati e estremisti? Come ci si può adeguare a un modus, a una misura, a una regola e però essere anche smisurati, prevaricatori, esagerati? Non è un interrogativo retorico, né un´ipotesi accademica. È la nostra esperienza quotidiana di cittadini mortificati – oltre che infastiditi – dalla campagna elettorale milanese della destra, dalla sua violenza che si accompagna alla sua banalità. Una prima risposta è che anche un moderato diventa estremista quando ne va della sua vita: la sindrome del cornered rat, del topo costretto all´angolo, è ben nota agli etologi – e anche agli storici, del resto – , che sanno quante disperate risorse, quanta aggressività supplementare, quanto cieco fanatismo, possano caratterizzare la lotta per la vita e per la morte (in questo caso politica, s´intende). Ora, questa spiegazione ha del vero: può infatti svilupparsi un “effetto domino” dalla eventuale sconfitta di Berlusconi (la Moratti in tutto ciò è periferica), che come una valanga inarrestabile va dalla perdita di Milano alla perdita di Roma, cioè alla crisi di …

"Dal Governo aiuto da 110 milioni", di Sara Monaci

A pochi giorni dal ballottaggio per le elezioni amministrative di Milano, in attesa di sapere chi sarà il prossimo sindaco tra Giuliano Pisapia e Letizia Moratti, il governo ha intanto preparato un regalo finanziario per Palazzo Marino. In questi giorni dovrebbe essere annunciato dal ministero dell’Economia un trasferimento statale per 110 milioni alla città meneghina, probabilmente giustificato con la necessità del Comune scelto per l’Expo di potenziare gli investimenti e realizzare le infrastrutture. In realtà queste risorse a Palazzo Marino farebbero comodo anche per sistemare il bilancio 2011, che a fine anno rischia di essere molto meno ottimistico rispetto a quanto preventivato a gennaio. All’appello potrebbero infatti mancare gli 87 milioni derivanti dalla vendita del fondo immobiliare, più altri 20 milioni di dividendo Atm (la controllata comunale che si occupa del trasporto pubblico). Questo significa che le minori entrate per 148 milioni di euro complessivi – dovuti ai mancati trasferimenti statali e regionali e alla mancata proroga del Cip6 – non potranno essere compensati, cosicché la contabilità annuale alla fine dell’anno potrebbe avere un segno …

"Propaganda tossica", di Barbara Spinelli

Sostiene Berlusconi: «Con la sinistra Milano diverrebbe una città islamica». O «diverrebbe Zingaropoli». O cadrebbe nelle mani violente dei centri sociali. O peggio ancora, senza più condizionale: «Sarà Stalingrado». La campagna del premier non potrebbe essere più tossica, menzognera. Ancora una volta, tenta la seduzione degli elettori immettendoli in una bolla d´inganni: non idilliaca stavolta ma cupa, sinistra. Nella sua retorica, idillio e fiele combaciano, l´insulto si fa incontinente. La bolla è chimerica anche quando non offre una vita al riparo da crisi e mutamenti (una sorta di Milano-2 allargata, tranquillizzata dal recinto che la protegge da incursioni straniere), perché il miraggio della vita in nero non è meno scollato dall´oggi. Non ha rapporto con la crisi economica cominciata nel 2007, e dal premier sempre negata, né col disastro che colpisce ormai più generazioni – di ventenni, trentenni, perfino quarantenni – condannate a un precariato senza futuro in cui sperare. Non ha rapporto con quello che sta accadendo in tanti paesi, da Spagna a Islanda: l´onda di collera verso politici incapaci di dominare, spiegare, intuire …

"La rivolta operaia contro la chiusura di Fincantieri", di Massimiliano Amato

A Castellammare di Stabia, dove si costruiscono navi dal 1783, hanno tirato giù dai piedistalli i busti di Vittorio Emanuele II e di Garibaldi custoditi in Municipio, dopo aver rovesciato armadi e dato fuoco a centinaia di delibere e atti amministrativi nel corso di una nottata da tregenda. Il sindaco Luigi Bobbio, dopo essere rimasto asserragliato per lunghe ore nel suo ufficio, parla apertamente di «infiltrazioni camorristiche » nella protesta. All’eroe dei due mondi non è stato risparmiato l’oltraggio estremo: la testa è stata ritrovata in un water. Sir Giovanni Edoardo Acton, primo ministro di Ferdinando IV di Borbone che realizzò il primo cantiere navale stabiese, sarebbe inorridito. A Genova si sono scontrati con i poliziotti: ci sono stati feriti da una parte e dall’altra durante un vero e proprio assalto alla prefettura con fumogeni, pietre, bottiglie di plastica e di vetro. Sulla Statale Sorrentina, l’unica arteria che collega la Penisola con il resto della provincia di Napoli, dalla tarda mattinata di ieri si circola a singhiozzo: i blocchi stradali vengono rimossi per pochi minuti …

"Le donne fotografate dall'Istat", di Roberta Agostini

Puntare sulle capacità femminili e sulle donne come risorsa per la crescita del paese, significa davvero costruire un’alternativa radicale al disastro rappresentato da questo governo e alla cultura politica che il centro destra esprime. I dati Istat resi noti nella giornata di ieri ci parlano di una crisi gravissima, che colpisce le imprese, le famiglie, le donne e i giovani. L’inerzia del governo è ormai lampante. Il centro destra ha alzato i toni della campagna elettorale fino ad arrivare alle ingiurie, agli insulti e alle menzogne perché con le grida pensa di coprire il proprio fallimento. Ma, oltre le grida, la verità del paese, sta nella fotografia dell’Istat: un numero enorme di donne costrette a lasciare il lavoro alla nascita del primo figlio, la pratica silenziosa delle dimissioni in bianco che colpisce oltre 800 mila lavoratrici, il rischio povertà di troppe famiglie italiane, 2 milioni di giovani che lasciano la scuola e che non lavorano, indici drammatici di disoccupazione, mancanza di libertà di scelta e di opportunità nella quale si traduce la debolezza del nostro …

Corte dei Conti e Istat dicono che il PD aveva ragione

Il rapporto del 2011 sulla finanza pubblica fotografa la crisi italiana. Impraticabile una riduzione delle tasse per il contenimento del debito pubblico. C’è la necessità di un pacchetto di riforme per la crescita economica del Paese. Ventura: “Altro che sanatorie territoriali. Servono immediatamente interventi sullo sviluppo”. “Si è verificata una perdita permanente di prodotto, calcolata a fine 2010 in 140 miliardi e prevista a crescere a 160 miliardi nel 2013”. A dirlo è la Corte dei Conti che nel rapporto 2011 sul coordinamento della finanza pubblica, conferma quelle stesse necessità di ripresa economica dell’Italia che il PD ha già proposto nel suo Piano Nazionale per le Riforme. I dati emersi nel rapporto della Corte dei Conti oltre alla fotografia dell’Italia scattata ieri dall’Istat dimostrano che ha ragione il PD nel dire che occorre avviare il risanamento del debito pubblico accompagnandolo con riforme per il rilancio dell’economia, la lotta al precariato, il sostegno dei redditi più bassi, la riforma fiscale e politiche per offrire un futuro per le nuove generazioni. In altre parole il programma contenuto …