Il dato che emerge dalle prime analisi del voto a Modena e nel resto d’Italia. Analisi del voto e referendum. Questi i temi al centro della direzione del Pd convocata per domani, mercoledì primo giugno, alle 20.45 nella sala C di palazzo Europa. All’analisi del voto e dei flussi elettorali il Pd modenese intende dedicare anche un seminario di approfondimento, che si terrà nei prossimi giorni, dopo la tornata referendaria. Intanto però emergono le prime indicazioni di una tornata elettorale che ha segnato, a parere unanime dei commentatori, una durissima sconfitta del centrodestra e del presidente del Consiglio.
“In Emilia-Romagna e a Modena – spiega il segretario provinciale del Pd Davide Baruffi – mediamente vinciamo e vinciamo bene, anche in realtà che parevano inespugnabili come Cento o molto complicate per la gestione passata (penso a Bologna ma anche a Finale Emilia). Le sfide che avevamo di fronte nei 6 comuni andati al voto in provincia di Modena erano difficili, in alcuni casi difficilissime: avendo a riferimento le regionali dell’anno passato, noi eravamo tecnicamente minoranza o sul filo in tutti i comuni. Cinque anni fa riportammo un risultato eclatante, vincendo in 5 di quei 6 municipi, ma eravamo dentro un altro ciclo politico, quello che portò alla vittoria di Prodi e dell’Unione”.
In questa tornata elettorale il centrosinistra ha conservato 4 di quei 5 comuni, a partire da Pavullo e da Finale, i due centri maggiori e gli obiettivi dichiarati della destra, che non ha lesinato risorse in questa campagna elettorale. Anche a Zocca il centrosinistra ha vinto una battaglia che fino a qualche mese fa poteva apparire impossibile, a causa delle note vicende amministrative e giudiziarie che avevano segnato la precedente legislatura. Infine, Sestola: il sindaco Bonucchi ha raccolto il 75% dei consensi in un Comune dove alle elezioni politiche il centrodestra è sempre stato in netto vantaggio. Montefiorino ha confermato invece la sua fiducia al centrodestra, pur avendo recuperato il centrosinistra oltre 10 punti punti percentuali, mentre a Palagano ha vinto il candidato di una lista civica fuori dalle alleanze di centrosinistra e centrodestra.
Di particolare interesse i numeri di Finale, dove al ballottaggio di domenica e lunedì il candidato del centrosinistra Fernando Ferioli ha ottenuto il 54,2% dei consensi. Già al primo turno la flessione di Pdl e Lega era evidente: se il Pdl veniva infatti da un 27,9% del 2009, crollando poi alle regionali 2010 col 19,6%, oggi ha raccolto ancora meno, il 17,5%. La Lega alle europee aveva preso il 17,3% ed era cresciuta un anno dopo alle regionali (19,1%), mentre alle comunali si è fermata al 14%, perdendo 5 punti.
Viceversa, il Pd che aveva raccolto nel 2009 il 35,5%, era poi sceso nel 2010 al 32,3. Oggi torna a salire al 35,4%, nonostante la lista civica di Ferioli abbia raccolto quasi il 9%. Non diversamente le cose sono andate a Pavullo, dove il crollo dei consensi di Pdl e Lega appare ancor più marcato. Il Pdl ha infatti raccolto il 12% in meno rispetto al 2010, la Lega il 10% in meno.
“Altro che l’inarrestabile crescita del Pdl di cui favoleggiava ancora qualche giorno fa la Bertolini. E’ una débacle su tutta la linea – commenta Baruffi – una Caporetto a Modena come nel resto d’Italia. Anche per la Lega e per la sua campagna di “conquista dell’Emilia rossa” (come recitava il famoso documentario sulle camice verdi nella nostra regione) il tempo pare scaduto: perde consensi e non elegge alcun sindaco. E’ finito l’incantesimo del partito di lotta e di governo, attivissimo a parole sul territorio ma a Roma prono agli interessi del miliardario. Il nuovo film – conclude Baruffi – va quindi intitolato C’era una volta la Lega, come giustamente ama ripetere il presidente Vasco Errani”.