Da Europa non abbiamo mai rivolto appelli al presidente della repubblica. Mai tirato per la giacca, mai sollecitato a interventi che andassero oltre le sue prerogative, mai preteso che dirimesse controversie politiche. Anzi, soprattutto negli ultimi tempi abbiamo dovuto notare come la gravità della crisi italiana forzasse Napolitano a fare e a dire fin troppo.
Ora però siamo convinti che sabato a Varsavia – o già prima, forse già in queste ore – il capo dello stato debba interpretare il proprio compito più tipico di alto rappresentante del paese.
C’è un vulnus gravissimo da sanare. C’è una dignità nazionale da ripristinare, davanti ai leader mondiali e in particolare davanti al presidente americano.
Berlusconi – che ha già tradito le promesse agli italiani, e di questo gli elettori gli stanno presentando il conto – ieri ha tradito anche la Nazione: descritta a Obama come una dittatura, nel corso di un penoso imbarazzante agguato, col volto stravolto dall’ansia, le parole smozzicate di un disperato.
A noi tocca di liberarci con la forza della democrazia e della politica di questo rovinoso personaggio. A Napolitano, dispiace per lui, tocca di ripristinare l’onore d’Italia, con la statura di grande leader morale che proprio Barack Obama gli volle riconoscere.
da Europa Quotidiano 27.05.11