Giorno: 27 Maggio 2011

"La scuola ha fame di una vera politica. Che oggi non c’è", di Francesca Puglisi

Il simbolico digiuno dei genitori a Bologna. Ancora una protesta per non perdere servizi essenziali. La scuola ha fame. E io digiuno con lei. Lo slogan scelto da genitori e docenti di Bologna che da alcuni giorni digiunano sotto l’Ufficio Scolastico Regionale, ha una sua forza icastica che bene descrive la situazione d’emergenza in cui versa la scuola. Ha fame di buona volontà e di politiche nazionali serie, e di risorse, perché il governo Pdl-Lega non ha fatto altro che sottrarre: via il tempo pieno, via le compresenze di insegnanti, via il sostegno, via i laboratori, via le certificazioni di sicurezza, via i progetti innovativi. L’obiettivo del governo Berlusconi è quello di ridurre la scuola pubblica italiana alla completa anoressia. E così non basta più che i genitori paghino la carta igienica, che si improvvisino imbianchini o muratori per sistemare le aule, ora debbono pagare ciò che la scuola dovrebbe garantire. A Milano da settembre i tagli della terza tranche, che incidono sull’organico di diritto, costringeranno i genitori a pagare di tasca propria una cooperativa …

"La stagione del disincanto", di Alberto Statera

Il “disincantamento”, per usare un termine di Max Weber, l´unico padre di qualcosa citato ieri da Emma Marcegaglia, è in fondo la cifra climatica che ha percorso l´assemblea della Confindustria ai tempi del rumoroso declino del premier-imprenditore, che lunedì prossimo potrebbe essere certificato nei ballottaggi dai risultati delle elezioni amministrative. Lontani i tempi in cui a Parma Silvio Berlusconi esclamava dinanzi a migliaia di imprenditori acclamanti: «Il vostro programma è il mio programma!». Nell´arco di dodici ore, il disincantamento si è quasi plasticamente materializzato in due distinti palcoscenici. Quello della Centrale Montemartini, il museo ex centrale elettrica dove martedì si è svolta la cena pre-assembleare di ottanta di imprenditori di primo piano con il premier, e la sala Santa Cecilia del Parco della Musica, dove ieri in tremila hanno ascoltato il canto del cigno della presidente uscente. Una musica che il predecessore Luca Cordero di Montezemolo, con il quale non sono mancate frizioni negli ultimi tre anni, considera una sorta di tardivo «copia e incolla» delle sue posizioni, prodromi della discesa in campo al suo …

"Marcegaglia: persi dieci anni. Scontro aperto con la FIAT", di Bianca Di Giovanni

L’Italia ha perso dieci anni : il Paese è fermo e la politica non fa nulla per uscire dalla palude. Anzi. Questa «Confindustria ha dovuto prendere atto che le priorità della politica erano altre». Emma Marcegaglia impernia la sua ultima prolusione all’Assemblea generale su un forte contrappunto tra imprese e sistema politico-amministrativo. E non solo. Anche su una strenua difesa della «sua» Confindustria, contro chi (leggi Marchionne) procede per strappi per farsi regole su misura. La politica di oggi è un elefante troppo lento per curare la malattia ormai endemica del Paese: la bassa crescita. Per questo la leader degli industriali, che entra oggi nel suo ultimo anno di mandato, chiede a gran voce più mercato, con le liberalizzazioni dei servizi locali e con un attacco frontale contro i referendum. E naturalmente chiede anche meno Stato, cioè meno spesa per welfare (grave in un momento di crisi anche sociale del paese) e pubblico impiego. Quanto ai partiti, la barra è in perfetto equilibrio. Né di qua, né di là. Ci sono «difficoltà nella maggioranza», ma …