Berlusconi dal salotto di Porta a Porta continua ad offendere: ”Senza cervello chi vota a sinistra”. Bersani: “Berlusconi non intendeva senza cervello ma senza capelli… chi ha più buonsenso ce lo metta, non può mica finire a botte la politica”. Nuovo show personale in casa del fido Vespa. Berlusconi ha scelto il salotto più “comodo”, quello di Rai1 per rimettere la faccia in gioco in vista dei prossimi ballottaggi. Le solite bugie e i soliti insulti sono stati alla base del cocktail mediatico di Silvio concluso con l’ennesimo affondo: chi vota a sinistra non ha cervello!
Che sia in difficoltà il premier è più che evidente. Non ha saputo affrontare il tema della campagna elettorale spiegando ad esempio, perché il suo consenso a Milano sia dimezzato. Ha preferito alzare la polvere per nascondere i fallimenti del governo e le difficoltà interne alla maggioranza.
Glissando sullo spostamento dei ministeri al Nord ecco una piccola rassegna delle frasi lasciate nelle case degli italiani senza che nessuno, nemmeno i giornalisti presenti, chiedesse conto al presidente del Consiglio di quello che stava dicendo.
Parlando dei candidati Berlusconi ha scaricato su di loro la sconfitta dicendo che nella selezione si poteva fare di meglio: “le amministrative sono elezioni particolarissime, ed influisce la scelta e la personalità di chi si candida nello scontro con il suo avversario”. Certo è che a sinistra si riuscirà a vincere “solo se gli italiani andranno a votare lasciando a casa il cervello”. Ragione per cui non si può chiedere a chi è a capo del governo di lasciare in caso di sconfitta. L’unica ipotesi ammessa è quella che “mi venga un colpo domattina”.
La spettacolo si è concluso con nuove promesse, elogi per se stesso e la continua negazione della crisi. “I ristoranti sono pieni” è stata l’analisi del premier all’indomani dei dati prodotti dall’Istat e degli scontri per i drammatici tagli di personale proposti dalla Fincantieri.
“Da quello che leggo sui giornali mi pare che siamo nelle mani di un irresponsabile”. Così Pier Luigi Bersani arrivando all’assemblea di Confindustria ha commentato le dichiarazioni fatte ieri da Silvio Berlusconi nei confronti degli elettori della sinistra definiti “senza cervello”.
“Con i problemi che abbiamo – ha sottolineato il segretario del Pd – non si possono aizzare le tifoserie e suscitare risse. È incredibile che un capo di governo agisca così in una situazione che ha il punto più acuto nei problemi sociali”.
Tornando sulla battuta del premier Bersani ha aggiunto: “Berlusconi non intendeva senza cervello ma senza capelli… chi ha più buonsenso ce lo metta, non può mica finire a botte la politica”.
Per Stefano Fassina, responsabile economico del PD, “con la disoccupazione giovanile e femminile che c’è in Italia, con le drammatiche crisi industriali in atto e alla vigilia di una manovra di tagli e sacrifici da 50 miliardi, il presidente del Consiglio va a Porta a Porta a raccontare barzellette, offendere gli elettori, a misurare lo stato di salute dell’economia dal numero degli avventori dei ristoranti che lui frequenta. Se questo è il capo del centrodestra e dunque, teoricamente, anche l’uomo migliore che il centrodestra è in grado di presentare, è chiaro che ai ballottaggi c’è una ragione di più per andare a votare e per rompere questa cappa di banalità, incapacità ad affrontare i problemi veri del Paese e di spregio per la democrazia”.
Per Nico Stumpo, responsabile Organizzazione PD, “Berlusconi dice che gli uomini e le donne che votano per De Magistris sono senza cervello? Offese di questo tipo fatte da uno dei più alti rappresentanti delle nostre istituzioni dimostrano che Berlusconi ha un senso della democrazia distorto. Purtroppo, questo è il suo livello e dimostra quanto Berlusconi sia differente da noi che, quando governiamo, lo facciamo per tutti e tutti rispettiamo. Stupisce inoltre che un conduttore così avveduto, giornalista di tanta esperienza come Bruno Vespa, non abbia ribattuto al premier che gli elettori sono sempre rispettabili e stimabili qualunque sia il partito o il candidato per cui votano”.
A.Dra
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