No al modello inglese per le tasse universitarie. “Gli studenti italiani – dichiara Marco Meloni responsabile università del Pd – pagano già più tasse che nella maggior parte dei Paesi europei, mentre questo governo sta facendo scomparire il diritto allo studio. Il disinvestimento strutturale sull’università sta portando l’Italia sempre più lontano dall’Europa: investiamo nell’università poco più della metà degli altri paesi europei e, mentre dovremmo raddoppiare, entro il 2020, i nostri laureati, le immatricolazioni sono calate del 14% negli ultimi 6 anni”.
“Si tratta – osserva Meloni commentando l’interrogazione presentata da alcuni senatori dell’opposizione – di una iniziativa di singoli parlamentari che però non è condivisa in alcun modo dal Partito democratico. Di fronte a questi problemi, come volevasi dimostrare – prosegue Meloni – la riforma Gelmini è al palo, e finora ha prodotto l’unico effetto di bloccare per mesi e mesi le nostre università, di aumentare la precarietà e togliere qualsiasi certezza a studenti, dottorandi e giovani ricercatori. L’opposizione ora si preoccupa di questo e non di altro. Per il futuro la priorità è rendere più moderna e competitiva l’università italiana, mettendo al centro gli studenti e incentivandoli a scegliere bene i loro studi e confermando il nostro impegno: pur nell’ambito di rigorosi vincoli di bilancio che l’Italia dovrà rispettare nei prossimi anni, investiremo i risparmi nell’università, nella ricerca, nell’istruzione. Lo faremo – conclude Meloni – considerando anche le migliori soluzioni adottate dagli altri paesi europei, ma di certo il modello adottato dal governo conservatore inglese non rientra tra le nostre opzioni”.