Votata la fiducia sul decreto omnibus, provvedimento che contiene tra l’altro la moratoria sul nucleare concepito per evitare il referendum. Deciderà la Cassazione. Ok alla fiducia: 313 sì, 291 contro, 2 astenuti. Via libera dell’Aula della Camera alla fiducia posta dal governo sul decreto omnibus che contiene, tra l’altro, le norme sul nucleare. I voti a favore sono stati 313, i voti contrari 291, le astensioni 2.
I deputati presenti erano 606, due in più dei votanti, mentre la maggioranza richiesta era di 303 voti. I tre liberaldemocratici non hanno partecipato al voto.
Bandiera dei Verdi in aula: stop nucleare
«È necessario in tutti i modi che i cittdini sappiano il furto di referendum che è furto di democrazia». Sauro Turroni, ex deputato, ha srotolato nell’aula della Camera le bandiere del sole che ride con la scritta «ferma il nucleare vota sì». La vicepresidente di turno dell’Assemblea di Montecitorio Rosy Bindi ha invitato i commessi a rimuovere i cartelli di protesta.
Di Pietro al sit in: Cassazione blocchi, Napolitano non firmi
Il leader dell’Idv al sit in davanti a Montecitorio: «ci auguriamo che la cassazione possa bloccare questo provvedimento che solo per finta sospende la costruzione delle centrali nucleari. Ci auguriamo anche che il capo dello Stato non firmi una legge così immonda e truffaldina. l’idv che in perfetta solitudine ha raccolto due milioni di firme, chiede oggi a gran voce di stoppare questa truffa».
Dichiarazioni di voto alla Camera per il decreto Omnibus, quello pensato anche per evitare il referendum sul nucleare del 12 e 13 giugno e sul quale il governo chiede la fiducia, spaventato com’è di andare sotto e prendere un ulteriore smacco. Da annotare: nessun ministro partecipa al dibattito. Niente male, come dimostrazione di come l’esecutivo (cioè il suo capo) considera il Parlamento.
Baretta del Pd: retromarcia governo, fare referendum
«Sul nucleare il governo fa una clamorosa marcia indietro, quando fino a tre mesi fa quella fonte energetica era la base per lo sviluppo indicata dall’esecutivo», afferma in Aula Paolo Baretta del Pd. «Mi auguro che nonostante il decreto il referendum si tenga comunque, il governo non ha un piano energetico e quindi di non avere un progetto di sviluppo».
Di Pietro, Idv: vergogna del governo
«Oggi si è raggiunto il più alto grado di vergogna per il nostro Parlamento. Perché mentre si sta discutendo la fiducia posta dal governo sulla questione nucleare e mentre i rappresentanti dei gruppi parlamentari si stanno esprimendo sul voto di fiducia sugli scranni del governo non c’è nessuno», nota Antonio Di Pietro, parlando in piazza Montecitorio dove sono radunate alcune decine di persone a favore dei referendum, soprattutto quello sul nucleare. «Questo governo chiede la fiducia su se stesso; ha pagato, e quindi non ha bisogno di essere presente per motivare le ragioni per cui chiede la fiducia: tutto a scatola chiusa».
Buonfiglio di Fli: da esecutivo solo scelte populiste
Fli vota «no» alla fiducia sul decreto omnibus, perché il governo ha messo in campo solo «scelte populiste», come quella sul nucleare o quella sulla difesa dell’italianità delle aziende. Lo ha annunciato Antonio Buonfiglio.
Calgaro, Udc: governo teme quorum referendum nucleare
«Il governo vuole impedire il referendum sul nucleare solo per impedire che il quesito sul legittimo impedimento raggiunga il quorum», appunta Marco Calgaro dell’Udc intervenendo. «La questione di fiducia – ha spiegato Calgaro – ha impedito una seria riflessione sullo sviluppo del nucleare continuando lo svilimento del Parlamento. Anche per questo voteremo no».
Tabacci, Api: fiducia per silenziare contrasti maggioranza
«Il voto di fiducia mette il silenziatore ai contrasti nella maggioranza tra Pdl e Lega e serve a mascherare le debolezze della maggioranza», dichiara Bruno Tabacci dell’Api. Sul nucleare il decreto che mette in forse il referendum «serve al governo, interessato solo all’effetto annuncio, ad aggirare il problema».
Wwf: fiducia su scippo del referendum nucleare
Anche il Wwf Italia interviene: «Porre il voto di fiducia sul decreto legge omnibus che contiene lo ‘scippo’ del referendum sul ritorno del nucleare in Italia – su cui il governo non fa alcun passo indietro – è il tentativo disperato di impedire un confronto approfondito sul futuro energetico dell’Italia in Parlamento e nel Paese». La nota dell’associazione aggiunge: «A questa forzatura, si aggiunge inoltre l’oscuramento da parte dei media, tranne qualche rara eccezione. Un’omertà favorita, prima con l’approvazione con un mese di ritardo del regolamento per la Rai, poi con la ‘costrizione’ dell’informazione sui referendum in fasce d’ascolto a dir poco irrisorie».
da www.unita.it