"Gli indignati, un «contagio» che unisce l'Africa all'Europa", di Loretta Napoleoni
Nouriel Roubini, il celeberrimo economista che ha predetto la crisi del credito, sostiene che il debito privato, e cioè quello accumulato dalle banche perseguendo una politica del credito scellerata, si è trasformato in debito pubblico. Fin qui siamo tutti d’accordo. Roubini però aggiunge che le politiche perseguite dal Fondo Monetario e dall’Europa Unita per arginare la crisi del debito sovrano stanno trascinando l’Europa lungo una spirale recessiva pericolosissima. La formula dell’austerità – riduzione della spesa pubblica e dei salari per contenere il debito – in realtà lo ingigantisce poiché riduce il reddito e quindi il gettito fiscale, il consumo e l’occupazione. E dato che le economie europee sono legate a doppio filo dalla globalizzazione, questa contrazione potrebbe a lungo andare contaminare anche quelle più floride, come la Germania e la Francia. Invece di tirare la cinghia, l’Europa dovrebbe inventarsi un piano di salvataggio dell’economia alla Keynes, un’iniezione massiccia di denaro da far confluire nell’economia reale non in quella virtuale degli hedge funds. Mancano però in questo nostro mondo futurista, dove la tecnologia viaggia costantemente sulle …