"La strada obbligata dell’Italia: ricominciare dal lavoro", di Stefano Fassina
Il fallimento del neoliberismo dimostra come non ci possa essere crescita senza una adeguata cultura del lavoro. Due borse di studio del Pd nel nome di Massimo D’Antona ed Ezio Tarantelli. Irisultati del primo turno delle elezioni amministrative assegnano al Pd le maggiori responsabilità nella ricostruzione di una «Repubblica democratica fondata sul lavoro». Il Pd, con tutti i suoi limiti, è l’unico grande partito nazionale. Per essere all’altezza della sfida, il Pd deve irrobustirsi, innanzitutto in termini di cultura politica. I partiti fondatori dell’Italia repubblicana erano soggetti culturali forti, prima che organizzazione, macchina elettorale e sistema di potere. Esprimevano una visione autonoma delle cose, una cultura politica diffusa e radicata, condivisa dalla sua classe dirigente, dai suoi iscritti e, almeno in larga misura, dai suoi elettori. Erano intellettuali collettivi e strumento di formazione e di selezione di classi dirigenti adeguate. Erano,come le grandi organizzazioni sindacali, i principali vettori di mobilità sociale in Italia. Il rapporto tra partito ed intellettuali era un rapporto sistematico e proficuo. I partiti avevano al proprio interno le migliori forze intellettuali …