Giorno: 19 Maggio 2011

"Saper perdere", di Nadia Urbinati

Uno degli obiettivi messi a segno dalle democrazie costituzionali moderne è stato quello di consentire di perdere. Perdere è stato per secoli un problema maledettamente serio, anche perché si traduceva quasi sempre con la soppressione del perdente o il suo assoggettamento servile al volere del vincitore. Le città e gli Stati erano turbolenti proprio perché il potere non si adattava alla mortalità, non solo per l´ovvia ed eterna regola per cui chi ce l´aveva non lo voleva cedere, ma anche perché perderlo era decisamente molto pericoloso. Nelle repubbliche classiche, per esempio quella romana, le cariche circolavano tra una ristretta élite di senatori ed erano annuali così da consentire a tutti loro di coprirle prima o poi. La rotazione è stata una strategia molto lungimirante ma poté funzionare fino a quando la classe politica era molto ristretta per numero. L´inclusione di un più largo popolo nelle repubbliche umanistiche è stato un fattore tragico di conflitti violenti anche perché il “volgo” veniva usato dai potenti per distruggersi l´un l´altro fino a quando non si ergeva un signorotto …

"Paura dei numeri, il testamento biologico resta impantanato", di Jolanda Buffalini

Sine die: rinvio a data da destinarsi. L’immagine plastica dell’indietro tutta sul testamento biologico è quella dell’onorevole Cicchitto che si alza in Aula per rispondere all’appello bipartisan di Walter Veltroni. Un lungo giro di parole, un «non abbiamo mai voluto accelerare i tempi », e il «meno peggio è meglio del peggio» però «ora i tempi sono totalmente intrecciati con i ballottaggi» e allora meglio «spostare nel mese di giugno». A questo punto, persino a Fabrizio Cicchitto, professionista di lungo corso della politica, si inceppa la lingua. Chiede al presidente Fini di cambiare l’ordine del giorno, di mettere «il decreto». «No, non il decreto », «i trattati», no. Comesi dice? «La ratifica». La fibrillazione è iniziata martedì sera, si è aggravata quando il governo è andato sotto, ieri mattina, ma intanto il senatore Calabrò, padre del testo sulla «Dat» votato a palazzo Madama, si faceva vedere in Transatlantico per raccomandare: «Non cambiate troppo, altrimenti ci fermiamo di nuovo al senato». E quando Cicchitto, alle 16 e 30, finalmente dice «opportuno rinviare», l’imbarazzo è palpabile. «Sono …

"Scuola e senso civico", di Pippo Frisone

Il vento del nord, dopo vent’anni d’indiscusso potere del centro-destra, ha cambiato direzione. E lo ha fatto inaspettatamente, sorprendentemente oltre ogni previsione, proprio a Milano nella capitale del nord e del berlusconismo, nel cuore della fantapadania tanto cara alla Lega. Il voto milanese alle amministrative del 15 e 16 maggio a Milano ha dato un responso netto e inequivocabile: 48% allo sfidante Pisapia contro il 41% al sindaco uscente Moratti. Entrambi andranno tra due settimane al ballottaggio. A ben guardare i programmi dell’uno e dell’altro,sono molte le affinità nei titoli e sui temi specifici. Quello della Moratti si riassume in 100 nuovi progetti per Milano. Ebbene sui 100 progetti, si fa per dire che sono tanti, compreso quello (meritorio) sulla tutela degli amici a quattro zampe (cani e gatti), dalla cuccia al cimitero, poche righe distratte, d’ordinaria amministrazione dedicate alla scuola dell’infanzia con qualche bugia perchè le liste d’attesa ci sono eccome. Impegno a migliorare la refezione scolastica (perché fortemente criticata dai genitori), a mettere in sicurezza gli edifici (e sono ancora tanti non a …

""Scippo" alle donne sulle pensioni addio ai risparmi della riforma", di Rosaria Amato

Qualcuno parlava già del “tesoretto” delle donne. E invece i risparmi derivanti dalla parificazione dell´età pensionabile nella pubblica amministrazione, quasi quattro miliardi di euro tra il 2010 e il 2020, sono spariti, affondati nelle sabbie mobili della spesa pubblica. Ed è andato a vuoto il tentativo di recuperare quei fondi effettuato in extremis dalla vicepresidente del Senato Emma Bonino: la risoluzione presentata con Maria Ida Germontani e Pietro Ichino (che alla Camera era stata sottoscritta anche da deputati della maggioranza, tra i quali Lella Golfo e Beatrice Lorenzin) a Montecitorio non è stata poi votata per motivi procedurali, e al Senato è stata respinta per soli quattro voti. L´emendamento respinto si limitava a chiedere alla maggioranza di applicare il decreto-legge n.78 del 2009, facendo in modo che i risparmi dovuti all´innalzamento e all´equiparazione dell´età pensionabile delle donne nel pubblico impiego venissero destinati a «interventi dedicati a politiche sociali e familiari, con particolare attenzione alla non autosufficienza e all´esigenza di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici». Eppure era stata proprio il ministro delle …

"Il grande comunicatore senza parole", di Michele Brambilla

Da tre giorni non si hanno notizie di Berlusconi. Lunedì sera il suo portavoce Paolo Bonaiuti aveva fatto sapere che il presidente avrebbe espresso le proprie valutazioni il giorno dopo, cioè martedì, «a risultati definitivi». È passato martedì, è passato pure mercoledì ma le valutazioni del presidente sul voto restano un mistero di cui è probabilmente a conoscenza solo qualche stretto collaboratore. Al popolo italiano, e perfino a quello delle libertà, non è dato sapere che cosa pensi il premier su un risultato elettorale che ha già provocato un mezzo terremoto. È un silenzio molto strano. Berlusconi è, per definizione, il Grande Comunicatore: o, secondo il professor Alberoni, quantomeno un Grande Seduttore. In ogni caso, un uomo che ha fatto del proprio rapporto diretto con il popolo il suo principale punto di forza. Berlusconi non si è mai sottratto alla pubblica esposizione, nemmeno quando si è trovato sotto scacco. Quand’è stato in difficoltà, ha sempre chiamato a raccolta la sua gente e ha contrattaccato, si è difeso con le unghie e con i denti, insomma …