Il segretario cittadino del Pd commenta le recenti prese di posizione del centrodestra. All’indomani delle elezioni amministrative il segretario cittadino del Pd Giuseppe Boschini propone una riflessione sui comportamenti dell’opposizione che prende lo spunto da tre questioni: la mancata solidarietà al sindaco per gli attacchi del circolo Guernica; i giudizi sulla Notte bianca; la vicenda del liceo musicale negato. Ecco di seguito la sua nota.
«Mancata solidarietà al sindaco (e al Pd) per gli insulti del Guernica; Notte Bianca “insufficiente”; Liceo musicale che salta al Sigonio: “è colpa degli enti locali”…. E via così.
Non può non saltare agli occhi l’inspiegabile atteggiamento delle opposizioni nella nostra città in questi giorni. L’opposizione ha diritto e dovere di critica e di distinguo, è il suo “mestiere” e il suo contributo alla nostra democrazia. Ma colpisce che non si colga la distinzione tra difesa delle istituzioni e politica, tra polemiche politiche e lavoro comune per la ripresa e lo sviluppo della città.
Se il Sindaco è fatto oggetto di scritte ingiuriose e di minacce, se i rappresentanti del centro sociale interrompono a piè sospinto manifestazioni culturali e politiche, violando i diritti degli altri, la politica non c’entra nulla, sono le istituzioni e la convivenza da difendere. Il Sindaco non è solo il capo della maggioranza al governo della città, è l’istituzione che rappresenta tutti i modenesi, anche chi non l’ha votato. Se riceve attacchi personali, tutti i modenesi dovrebbero difenderlo, a prescindere dal loro colore.
Il metodo democratico va difeso, sempre, a prescindere dal merito, questo è l’ABC della politica in Europa e in America. Mentre la cultura dello scontro frontale e del mancato rispetto istituzionale – imposta da Berlusconi in questi anni – non solo non paga ma alla fine costa cara, anzi carissima. Ne sa qualcosa la Moratti che a Milano ha perso 10 punti di consenso elettorale. Ed è un insegnamento che vale anche per Modena.
Il “fairplay” non va dimenticato tra forze politiche di schieramenti avversi; a maggior ragione tra forze che a livello nazionale (e sarebbe auspicabile anche in sede locale) stanno collaborando con ottimi risultati per costruire l’alternativa. Il Pd non ha mai fatto mancare la sua solidarietà e la sua condanna quando a essere colpite erano le vetrine della Lega o le scritte sui muri minacciavano esponenti dell’opposizione. Questa volta, scritte e prevaricazioni sono toccate a noi e tutto tace.
Poi bisognerebbe anche distinguere quando un tema va cavalcato per polemica politica e quando – essendo in ballo il bene collettivo della città – è meglio fare fronte comune. Approfittare della Notte Bianca, che tutti hanno valutato un successo e che sicuramente ha dato una grossa mano ai commercianti del Centro, per riattaccare la solita polemica sul “Centro morto” è fuori luogo: per una volta festeggiamo insieme una cosa buona, che va nella direzione giusta, e sulla cui promozione tutti, anche l’opposizione, hanno spinto molto.
Idem per il liceo Sigonio: possibile che mentre il Comune e le istituzioni economiche cittadine sono impegnate per portare a Modena il Liceo Musicale ci si debba sentir dire che “gli enti locali sono inerti”? Possibile che l’opposizione non si renda conto della distanza enorme tra le sue campagne strumentali e il comune sentire della città? Tra la propaganda e le attese di tanti ragazzi, genitori e insegnanti?
Sono solo esempi dei tanti possibili: la polemica è il sale della politica, e nessuno vuole bavagli o autocensure, ci mancherebbe. La critica anche dura dell’opposizione può solo aiutarci a fare sempre meglio. Ma questi toni, questi attacchi portati fino a prendere le distanze dagli sforzi comuni della città, dalle sue istituzioni, dalle sue iniziative più positive, non vanno bene. Lo diciamo contro il nostro interesse, anche alla luce di come sono andate le cose a Milano. Forse con un altro tono, un altro fairplay, maggior capacità di distinguere tra ciò che va difeso e ciò che va attaccato, anche chi non governa la città potrebbe avere maggiore consenso, e dare una mano allo sviluppo e alla convivenza, che sono beni comuni».