La regione più “virtuosa” è la Sardegna che sottrae all´erario solo il 13,7%. L´Associazione: nessuna etichetta al Settentrione, Italia unita dalla fuga dal Fisco. Un Paese unito nel nome dell´evasione fiscale: nascondere una parte o la totalità del reddito agli occhi dello Stato è un´attività diffusa su tutto il territorio italiano. Ma gli evasori non sono tutti uguali: c´è chi si accontenta di truffare il fisco solo in parte, e chi mette via ogni remora pur di accumulare entrate senza versare le tasse. Al Nord come al Sud, anzi al Nord un po´ di più.
Contrariamente a quanto si pensa per via della maggiore diffusione dell´economia sommersa, il picco dell´evasione si raggiunge nel Settentrione. La regione che sottrae più ricchezza ai fini dell´Irpef è il Veneto, che nasconde in media il 22,4 per cento dei suoi redditi, la più virtuosa è la Sardegna dove l´evasione si contiene al 13,7%. Fra i due estremi, c´è il ritratto di un Paese che si attrezza in mille modi per ingannare il fisco quando il contribuente non versa la ritenuta alla fonte: dalle prestazioni professionali in nero agli scontrini mai emessi.
A differenziare il fenomeno in base al territorio ci ha pensato lo Svimez, l´associazione per lo sviluppo dell´industria nel Mezzogiorno, in uno studio che calcola le percentuali del reddito dichiarato rispetto a quello disponibile nel 2008 (al netto delle prestazioni sociali e delle quote esenti, più diffuse al Sud).
Il Paese in complesso ne esce male anche se, contrariamente ai luoghi comuni, la quota di reddito nascosto è più alta al Centro-Nord, con il 19,3 per cento, che al Sud (il 18). Al Veneto, nella classifica dei meno virtuosi, seguono le Marche (22 per cento di ricchezza evasa). Ma a parte un intermezzo fra il terzo e quarto posto – Basilicata (21%) e Calabria (20,6 per cento, pari merito con l´Emilia Romagna) – è l´Italia del Centro Nord a dominare la parte alta della graduatoria. Lombardia e Sicilia, regioni con notevoli differenze nel livello di vita, evadono quote simili (17,6 per cento la prima, 17,2 la seconda). Quanto a virtuosismo, alza la media settentrionale solo la Liguria (14,7 per cento di reddito evaso).
L´andamento non cambia di molto se si considerano le percentuali di reddito dichiarato rispetto al Pil: il Mezzogiorno dichiara il 51,2 per cento rispetto al 49,5 del Centro-Nord. E non sembra che nel breve periodo le posizioni possano invertirsi visto che – secondo una indagine di Contribuenti. it – nei primi mesi del 2010 l´evasione era data in aumento soprattutto in Lombardia e in Veneto.
Commenta lo Svimez: «Non cadiamo nella tentazione di etichettare il Centro Nord come terra di evasori fiscali – si legge nello studio -. Ma questi dati mostrano comunque che non si può attribuire questa stessa etichetta al Mezzogiorno: la realtà è che l´Italia non ha raggiunto l´unità economica, ma è unificata dall´evasione».
Secondo i ricercatori dell´associazione una precisazione però va fatta: «Le informazioni della Guardia di Finanza – che non riguardano tutti i contribuenti, ma solo quelli sottoposti a controllo fiscale – indicano che nel Mezzogiorno ci sono più evasori che nascondono importi modesti». Al Centro Nord si verifica il caso opposto: «Al limitato numero di evasori corrisponde una massa imponibile non dichiarata rilevante». In sostanza, conclude lo studio Svimez «si può figurare un´evasione per sopravvivenza al Sud ed una evasione per accumulazione di ricchezza al Nord».
La Repubblica 15.05.11