"La prevalenza di Milano", di Barbara Spinelli
In molti comuni domenica prossima si voterà, ma la città decisiva sarà indubbiamente Milano. Lungo i secoli e gli anni sono tanti i nomi che le hanno dato: capitale politica in epoca napoleonica; capitale morale ai tempi della Fiera industriale, dopo l´unità d´Italia; capitale culturale nell´800; Milano “da bere” negli anni di Craxi. Difficile trovare oggi la parola che squadri l´animo suo divenuto informe, come nella poesia di Montale. Ma qualche storta sillaba è sufficiente a descriverne la natura: almeno da quando perse l´indipendenza, all´inizio del ´500, Milano ha sempre avversato lo Stato, forestiero o nazionale che fosse. Gli ha sempre opposto un´alleanza di interessi costituiti, ecclesiastici e non, che esecravano il bene comune e la stessa politica. Ha avuto sempre la vocazione a far prevalere la società civile sulla volontà generale, senza accorgersi che la società smette d´essere civile quand´è allergica alla politica e alle sue regole. Infine, ha sempre prodotto personaggi che da qui partirono, da questa cultura riottosa e egoista, per prendere Roma. Nel ´900, ben tre personaggi chiave della storia italiana …