"12 maggio, III Assemblea della Rete 29 Aprile : uno sguardo indietro", di Piero Graglia*
Ripensare tutto l’insieme delle proteste che, dal 2008 fino al 2010 hanno attraversato il mondo della scuola e dell’Università provoca, sia detto senza retorica, una certa tristezza. Si tratta infatti di un grande movimento, frastagliato, frammentato in mille pezzi, seppur deciso e convincente, che non ha prodotto grandi risultati effettivi nei confronti del governo e di chi, in questi anni, ha orgogliosamente rivendicato un piano di smantellamento del sistema scolastico nel suo significato più ampio. Tuttavia nel tempo si sono inseguite analisi più o meno ben costruite sugli eventi del 14 dicembre a Roma; si è discusso e ci si è interrogati sulla crisi di una generazione, si è parlato e si è scritto sul disagio giovanile. Pochi però ricordano una semplice realtà: tutto è nato non da un disagio giovanile, bensì da un disagio maturo, si potrebbe dire plurigenerazionale: quello dei ricercatori universitari, di età compresa tra i 25 e i 45 anni riguardo al destino dell’università pubblica e al progetto di riforma che ha preso corpo e si è definito tra il 2008 …