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Una Circolare che assomiglia tanto al «gioco delle tre carte», da superando.it

Avevamo denunciato, qualche tempo fa, la discriminazione nei confronti delle alunne e degli alunni con disabilità, cui era stato impedito di partecipare alla Finale Nazionale di Corsa Campestre dei Giochi Sportivi Studenteschi. Successivamente avevamo accolto con soddisfazione la mozione votata all’unanimità dalla VII Commissione alla Camera, che riconoscendo la discriminazione, aveva chiesto al Ministero di «ripristinare subito le norme relative all’integrazione delle alunne e degli alunni con disabilità». Ma ora una Circolare Ministeriale rischia di far rientrare tranquillamente “dalla finestra” quella discriminazione che la Camera aveva “messo alla porta”. Vediamo perché

In primo piano dito puntato. Sullo sfondo volto sfuocato di uomo
Circa un mese e mezzo fa, anche il nostro sito (se ne legga cliccando qui ) aveva denunciato la discriminazione nei confronti delle alunne e degli alunni con disabilità , cui era stato impedito di partecipare alla Finale Nazionale di Corsa Campestre dei Giochi Sportivi Studenteschi, svoltasi il 20 marzo a Nove (Vicenza), per la quale, appunto, non erano stati previsti i moduli di partecipazione per gli studenti con disabilità.
Avevamo dunque chiesto spiegazioni al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini , ma la risposta – ciò che da tutti era stato accolto con grande soddisfazione – era arrivata invece dalla VII Commissione Cultura, Istruzione e Sport della Camera , che il 6 aprile aveva votato unanimemente una mozione ( n. 8-00116 di Manuela Ghizzoni e altri), in cui si parlava apertamente di «discriminazione», chiedendo al Ministero di ripristinare le norme relative all’integrazione delle alunne e degli alunni con disabilità , a partire dalle successive fasi nazionali dei Giochi Sportivi Studenteschi (se ne legga nel nostro sito cliccando qui ).
Il sottosegretario all’Istruzione Giuseppe Pizza aveva dunque preso atto di quel voto, dichiarando che il Ministero avrebbe invitato le alunne e gli alunni con disabilità, esclusi dall’appuntamento precedente, facendo svolgere loro la corsa campestre alle citate fasi nazionali.
Tale sviluppo positivo aveva tra l’altro portato all’invito alla Camera di Elisa Trecastagne , campionessa piemontese di corsa campestre con disabilità, cui le deputate Manuela Ghizzoni e Manuela Di Centa avevano consegnato la mozione di cui si è detto.

Perché dunque parliamo di “gioco delle tre carte” ? Lo facciamo dopo una recente segnalazione del network Hub School Sport , che ci informa di un documento prodotto proprio negli stessi giorni della visita “riparatoria” di Elisa Trecastagne alla Camera, vale a dire la Circolare a firma di Massimo Zennaro ( prot. n. 3253 del 21 aprile 2011 ), responsabile della Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione del Ministero.
Vi si scrive tra l’altro: «Per quanto riguarda la partecipazione degli studenti con disabilità agli eventi di cui trattasi, si comunica che il Comitato Italiano Paralimpico ha manifestato la volontà di assicurarne la presenza nella disciplina Atletica Leggera su pista, considerando che la FIDAL [Federazione Italiana di Atletica Leggera, N.d.R.] non è riconosciuta dal CIP. La Federazione Italiana Sport Orientamento, riconosciuta da CONI e CIP, in accordo con quest’ultimo garantirà la partecipazione degli studenti con disabilità. Le altre Federazioni sportive, riconosciute dai due Enti, possono, anche al fine di realizzare azioni di inclusione degli stessi in un ventaglio quanto più ampio possibile di discipline sportive, prevedere la partecipazione di studenti con disabilità».
In sostanza «le altre Federazioni» – quelle riconosciute da CIP e CONI – possono prevedere la partecipazione di studenti con disabilità, ma non sono obbligate a farlo e in più, come rileva Mauro Bardaglio di Hub School Sport, «in tal modo il Ministero “esternalizza” un’attività come i Giochi Sportivi Studenteschi – alle Federazioni, appunto – che rientra nel Piano dell’Offerta Formativa e che è quindi attività scolastica a tutti gli effetti, senza assolutamente garantire i diritti e attuare i dettati legislativi dell’integrazione delle alunne e degli alunni con disabilità».

Insomma, quella discriminazione “messa alla porta” dalla Camera, rischia tranquillamente di rientrare “dalla finestra” del Ministero , ciò che non può ovviamente essere accettato.
Ancora una volta, quindi, siamo costretti a rivolgerci al ministro Gelmini, chiedendo «di ovviare a quella situazione discriminatoria che contrasta con la piena inclusione di questi alunni prevista dagli obiettivi prioritari della scuola dell’autonomia, anche attraverso progetti di diversità motoria e sportiva», ciò che semplicemente era stato chiesto dalla mozione votata all’unanimità dalla VII Commissione della Camera. E questa volta senza che tale prescrizione debba “smarrirsi” ancora una volta tra le righe di nuove Circolari ministeriali. (S.B.)