La direzione provinciale del PD di Modena ha approvato ieri sera un documento d’indirizzo elaborato dal Forum. Sostenere il sistema emiliano, universalistico e imperniato sulla sanità pubblica. Garantire la salute dei cittadini attraverso la prevenzione e la promozione di corretti stili vita. Organizzare servizi a misura di cittadino, capaci di assicurare le migliori prestazioni attraverso percorsi di cura e assistenza strutturati e integrati. Sono questi i capisaldi che il Pd indica per la nuova programmazione sanitaria del territorio modenese, dopo un lungo percorso di elaborazione del Forum e un’intensa campagna di ascolto e confronto con il territorio, i professionisti e gli operatori del settore.
Ne è scaturito un documento di indirizzi e obiettivi – approvato ieri sera dalla Direzione provinciale del Pd – che fa i conti con i tagli a comuni e regioni, le incertezze del cosiddetto federalismo regionale, il blocco del turn over e dei contratti nella sanità. Ma al tempo stesso tiene conto dei mutamenti sociali (l’invecchiamento della popolazione, immigrazione, crisi economica, nuovi disagi emergenti) che rappresentano altrettante sfide ad un sistema che ha dato buona prova di sé ma non può rimanere fermo.
Per questo il documento del Pd indica alcune linee di innovazione e rafforzamento del sistema, tese a investire sul territorio e sulla riorganizzazione della rete ospedaliera. A partire dai servizi di prossimità (medici di base e pediatri di libera scelta da un lato, ma anche personale infermieristico) e dai percorsi di cura e assistenza che prendano in carico la persona coi suoi bisogni specifici.
Il documento, in particolare, sottolinea la necessità di una più stretta integrazione tra azienda ASL e Policlinico, riorganizzando la rete ospedaliera per modelli di intensità assistenziale e di cura, superando inutili duplicazioni e assegnando a ciascuna struttura una chiara mission all’interno della rete. Con l’intento, tra l’altro, di contenere i costi amministrativi, integrando e riducendo le strutture burocratiche delle aziende, semplificando e snellendo la macchina pubblica. Una proposta più complessiva d‘innovazione del sistema provinciale a rete è rappresentata inoltre dalla riorganizzazione dell’Azienda ASL su tre aree geografiche, sia a livello territoriale che a livello ospedaliero, con l’obiettivo essenziale di garantire le prestazioni più frequenti nell’ambito delle tre aree geografiche, evitando inutili spostamenti per le persone.
Viene ribadita, infine, l’esigenza di rafforzare il governo di sistema, da un lato con l’istituzione di una cabina di regia provinciale in grado di monitorare costantemente i risultati della gestione e correggere eventuali incongruenze, dall’altro rafforzando il ruolo dei distretti quali snodo essenziale dell’integrazione sociosanitaria.
“Abbiamo presentato un progetto organico – commenta Claudio Pistoni, responsabile del Forum sanità del Pd – adeguato ai nuovi tempi e alla società che cambia. C’è un’opzione politica precisa, il servizio universalistico e il primato del servizio pubblico come garanzia per tutti i cittadini, contro la visione residuale del governo e di altri sistemi regionali. Al centro sta la persona, non il servizio e l’organizzazione: sono le aziende a doversi adeguare ai bisogni della comunità, non viceversa”.