Mese: Aprile 2011

Per una città amica delle donne: 10 impegni

Il Partito Democratico sostiene dieci proposte, perché città più amiche delle donne sono città più accoglienti e vivibili per tutti 1. Giunte composte in modo paritario da donne e uomini ed impegno parlamentare per una legge per le elezioni comunali che preveda la doppia preferenza di genere. 2. Quote rosa nelle nomine dei consigli di amministrazione di società partecipate, secondo la proposta di legge appena approvata in senato. 3. Introduzione dei bilanci di genere e verifica sull’impiego delle risorse in tutti i settori dell’amministrazione (sport, cultura, trasporti, politiche del territorio …). 4. Risorse da destinare ai centri antiviolenza, piani per la prevenzione della violenza di genere e per la lotta contro la tratta delle donne. 5. Piani per la sicurezza della città, maggiore illuminazione pubblica, spazi urbani vivibili. 6. Campagne di sensibilizzazione contro immagini e stereotipi lesivi della dignità femminile. 7. Sostegno alla rete dei servizi per l’infanzia, a partire dall’incremento degli asili nido, per gli anziani e la non autosufficienza. 8. Misure per una città più semplice da vivere: tempi e orari flessibili, a …

"In missione per conto di Dio", di Marco Catteneo*

Dal tempo della vivace polemica scatenata dal suo convegno che celebrava la fine della teoria dell’evoluzione darwiniana, mi ero ripromesso di non parlare più del professor Roberto De Mattei. Negli ultimi tempi, poi, mi limitavo a registrare la progressione aritmetica della petizione che ne chiede le dimissioni dalla vicepresidenza del CNR, arrivata ormai a quasi 15.000 firme. Ma i suoi recenti interventi su Radio Maria mi impongono di infrangere il fioretto. Perché nel suo ultimo intervento il professor De Mattei ha rincarato la dose, dimostrando di essere non solo inadatto a ricoprire il ruolo di vicepresidente del maggior ente pubblico di ricerca italiano, ma anche uno storico mediocre. Lasciando perdere il tormentone sui terremoti punitivi, da Messina al Giappone (a proposito, sull’Aquila niente da dire?), e attendendo con impazienza una spiegazione dell’eruzione del Krakatoa del 1883, mi ha particolarmente colpito l’affermazione secondo cui Varsavia, durante la seconda guerra mondiale, sarebbe stata distrutta “per i peccati che in essa si commettevano”. Sfogliando poche pagine di libri di storia che al professor De Mattei non dovrebbero essere …

"Il fascismo dentro di loro. Sotto attacco la democrazia", di Claudia Fusani

Sono quattro i disegni di legge in discussione tra Camera e Senato: dalla norma per disciplinare le associazioni combattenti e reduci a quella per abolire la XII norma transitoria della Carta sul partito fascista. Mescolare le acque in un unico calderone per mettere sullo stesso piano partigiani e repubblichini. Rivedere i libri di testo perché sulla storia «non sono imparziali». E già che ci siamo anche una bella commissione d’inchiesta su quello che è accaduto tra il ‘44 e il ‘48 nel triangolo tra la Liguria, il Piemonte e l’Emilia, il triangolo rosso dove particolarmente duro è stato il regolamento di conti tra partigiani e fascisti. Sono proposte di legge spuntate qua e là in Parlamento negli ultimi tre mesi. Di queste ore la notizia di alcuni manifesti che a Roma e a Salerno mani di destra hanno fatto giocare sulla coincidenza di calendario che quest’anno vuole la Pasqua di Resurrezione festeggiata alla vigilia della Festa di Liberazione. L’attacco alla Carta, alle istituzioni, agli organi di garanzia come la Consulta e ai cardini dello stato …

"Prodi: all'Italia serve un nuovo 25 aprile", di Romano Prodi

Domani è il 25 aprile. Una data fondamentale per la nostra storia, anche se la distanza ne ha affievolito il ricordo fino a renderlo quasi assente nelle più giovani generazioni. Non ci dobbiamo sorprendere di questo fatto perché il tempo tutto appiattisce e tutto cancella. Vale tuttavia la pena di ricordare che cosa significava questo giorno in passato e che cosa deve significare oggi. Il 25 aprile del 1945 è una data fondamentale nella storia italiana non solo perché ricorda la fine di una lunga tragica guerra e la liberazione della nostra Italia dal giogo del nazismo e del fascismo ma soprattutto perché apre finalmente una nuova prospettiva di vita economica e politica del Paese. Non ci si libera solo dal nazi-fascismo ma si liberano le forze positive che, pur con grande fatica e con un procedere non sempre lineare, hanno alimentato il nostro sviluppo civile, sociale ed economico. Uno sviluppo che parte dalla fissazione dei valori e delle regole della Costituzione, frutto di un lungo, civile ed approfondito confronto fra le principali forze politiche …

"Lo sviluppo secondo la destra: meno ricerca e più mestieri", di Ignazio Marino

Non ho sempre pensato di fare il chirurgo. Da bambino mi affascinavano i carrettieri che sul molo di Genova trasportavano le merci su carri con ampi pianali trainati da imponenti cavalli; da ragazzo per un periodo ho pensato addirittura di fare l’orologiaio. Poi, dopo il primo trapianto di cuore eseguito da Christiaan Barnard, nel 1967, fui folgorato dalla chirurgia dei trapianti. I miei sogni e i miei dubbi di adolescente erano quelli di tantissimi giovani di oggi, ma io ho avuto una fortuna che molti non avevano: la possibilità di scegliere. Nello scenario politico senza visione di questi tempi, si sventola il vessillo del “lavoro manuale” e si scivola in dichiarazioni poco costruttive su “cattivi genitori” che spingono i figli alla laurea quando potrebbero “imparare un mestiere”. Non c’è nulla di sbagliato in questo ma deve rimanere una scelta, un progetto di vita che un giovane vuole costruire per seguire la sua passione. Temo non sia così. È evidente che la maggioranza di destra governa ritenendo di trovarsi di fronte a cittadini poco consapevoli nella …

"Errori umani e altro. Quello che il disastro non ci ha insegnato", di Pietro Greco

Difetti di informazione e comunicazione minano la gestione delle emergenze. Casi recenti: gli incidenti alla piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico e alla centrale di Fukushima. Tutto inizia all’1:23:45 del 26 aprile 1986, alla centrale nucleare Vladimir I. Lenin di Chernobyl in Ucraina: la temperatura del reattore numero 4 aumenta in maniera incontrollata e si verifica un’esplosione che scaglia nella stratosfera una nube radioattiva, che nel giro di alcuni giorni si diffonde prima sull’Europa e poi sull’intero emisfero settentrionale. Quello che si verifica a Chernobyl è il peggiore incidente nella storia del nucleare civile. Uno dei peggiori nella storia della tecnologia umana. Perché si è verificato l’incidente? E cosa ci ha insegnato quella che è stata definita, tecnicamente, una catastrofe? La risposta alla prima domanda dovrebbe contenere anche quella alla seconda. La storia, anche recente, si è incaricata di dirci che non è così. L’incidente di Chernobyl è diventata una catastrofe per il combinato disposto di almeno tre grandi ragioni. 1.La centrale nucleare con unreattore di tipo Bmrk, moderato a grafite e refrigerato con acqua …

"La ferita di Milano", di Miguel Gotor

Non accenna a placarsi nel Pdl lo scontro sui manifesti che hanno equiparato i magistrati ai brigatisti. Ed è normale che sia così perché esso è rivelatore di tensioni più profonde a livello nazionale che, inevitabilmente, si riverberano anche su Milano, ieri culla del berlusconismo, oggi avamposto irrinunciabile per continuare a resistere al potere. Dopo il severo monito del presidente della Repubblica, pesa come un macigno il silenzio del presidente del Consiglio sull´argomento. Senza contare che Lassini, l´autore dei manifesti, ha lasciato trapelare la notizia di avere ricevuto una telefonata di solidarietà da Berlusconi. La Moratti ha dichiarato che il caso è chiuso, ma ha sottovalutato come, proprio all´interno del suo schieramento, ci sia chi continua a soffiare sul fuoco. Dentro il partito, infatti, agisce una fronda che vorrebbe eleggere comunque in Consiglio comunale il candidato promotore dei manifesti contro la Procura di Milano. Ciò avviene perché costoro sanno bene di poter contare sul consenso del premier, sull´attiva mobilitazione del giornale di sua proprietà e sull´azione della trimurti “Sallusti-Santanchè-Stracquadanio” che vorrebbe trasformare la candidatura di …