Mese: Aprile 2011

"Un futuro di tagli, ecco le cifre", di Corrado Zunino

Giovedì si inizia a votare il documento di Economia e Finanza 2011: lì dentro c’è lo “spianamento” della scuola italiana. Si arriva a 22 miliardi di “risparmi” nei 5 anni di questo governo. Mentre l’Occidente ha affrontato la crisi senza toccare tre voci: scuola, università, ricerca. Quattro miliardi e 561 milioni di tagli previsti ogni anno dal 2012 al 2014 (tabellone a pagina 37 del documento del Programma nazionale di riforme già approvato in Consiglio dei ministri). Tredici miliardi e 683 milioni succhiati via a un organismo in grave crisi di ossigeno a cui dal 2009 al 2011 ne sono stati portati via già otto miliardi e 13 milioni (con 87 mila cattedre annesse e 42 mila posti di personale amministrativo, tecnico, ausiliario). Tredici miliardi e 683 milioni più otto miliardi e 13: sono ventidue miliardi succhiati alla scuola pubblica italiana in una stagione di governo di centro-destra. Con numeri di questa entità si renderà così fragile e dissestata la nostra scuola pubblica da trasformarla in un istituto sostituibile. Con che cosa? Con la scuola …

"Pdl indebolito, Pd «convalescente», terzo polo al 14,7%", di Roberto D'Alimonte

Un centrodestra indebolito ma non sconfitto. Un centrosinistra solo apparentemente tonico ma ancora amorfo. Un terzo polo che non sfonda ma ha i numeri per essere l’ago della bilancia al Senato. Questo è il quadro sintetico degli orientamenti politici rilevati dal sondaggio Cise-Sole 24 Ore. Il Pdl non è in buone condizioni. Il suo indebolimento è evidente. La stima del 28,6% di questo sondaggio è lontana dal 37,4% dei voti ottenuti nelle politiche del 2008. Eppure, nonostante tutto quello che è successo da allora (crisi economica, scandali, scissione di Fli), è ancora il primo partito del paese. L’indebolimento c’è ma non è una frana. Oltre tutto occorre tener conto che dal punto di vista del ciclo elettorale questo è il momento peggiore per un partito al governo che si vede penalizzato dal non voto dei delusi senza poter contare sulla mobilitazione legata alla campagna elettorale. In questa fase tutti i sondaggi ci danno dei dati “freddi”, destinati a cambiare nel momento in cui si surriscalda la campagna elettorale. In assenza di alternative credibili la capacità …

"Precari, stop ai ricorsi per decreto", di Alessandra Ricciardi

In arrivo un dl per negare i risarcimenti disposti dai giudici. Ma che apre alle assunzioni. Un decreto legge sull’emergenza precariato. Per affermare che i precari della scuola non hanno diritto a nessun risarcimento per le mancate assunzioni, contrariamente a quanto affermato in questi mesi dai tribunali del lavoro. Ma al tempo stesso per predisporre un piano di assunzioni che immetta in ruolo, su tutti i posti vacanti e disponibili negli organici di diritto, i docenti e gli Ata con contratto a tempo determinato. Così da poter chiudere le pendenze con l’Unione europea che bacchetta l’Italia per l’abuso di precariato nella scuola, dando il destro alle sentenze di condanna del ministero. Il decreto legge sarà varato dal governo nei prossimi giorni. E si accompagnerà all’emanazione di un decreto ministeriale sull’aggiornamento delle graduatorie. I due atti si intrecciano nel delineare la complessa vicenda dei precari della scuola, su cui è in corso una trattativa tra il ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, e il responsabile dell’economia, Giulio Tremonti. I provvedimenti dovrebbero essere ufficializzati nei prossimi giorni, certamente nel …

"Difendere la Resistenza", di Benedetta Tobagi

Che foste in piazza oppure no, tutti possiamo contribuire alla “resistenza culturale”. Il 25 aprile deve travasarsi in un lavoro quotidiano che non consente deleghe: un compito a cui siamo chiamati tutti, faticoso, ma irrinunciabile. In una Milano deserta, il corteo era affollato come sempre, colorato, tranquillo: l’invito a disertarlo per la gita di pasquetta è caduto nel vuoto. Buon segno. E per fortuna non piove.Sui volti e nei discorsi delle persone che inondano le vie di una città ancora scossa dai manifesti osceni che paragonavano i magistrati alle Br affiorano però anche i sentimenti che ho incontrato di frequente nelle ultime settimane tra amici, colleghi, sconosciuti incontrati per caso: un forte senso d´impotenza, esasperazione, stanchezza. Sentimenti che io stessa ho provato. Sprazzi di rabbia – nei ragazzi che urlano dai carri “via il Rais”, un Berlusconi dipinto con la faccia da Joker, il nemico di Batman. Nelle strade, su cartelli, magliette, spille e striscioni, si sente l´effetto di logoramento psicologico prodotto dalle violente esternazioni antisistema di Berlusconi e dell´ala più oltranzista dei suoi sostenitori, …

"Parigi e Roma mai così lontane", di Cesare Martinetti

Due leader in crisi di consensi e di identità si incontrano oggi a Roma per fingere di trovare un accordo che non ci può essere e battezzare insieme il capro espiatorio su cui dirottare il malessere di un’opinione pubblica percorsa da uguale disagio. Quest’ultimo si chiama Europa e riceverà domani una lettera firmata da Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy. I due sorrideranno per le telecamere, fingeranno di aver ritrovato un’amicizia che si dirà «antica», si daranno – forse – appuntamento a Tunisi per un vertice trilaterale con gli eredi di Ben Ali. Poi si lasceranno, tornando ognuno al suo rompicapo politico. Il vertice Berlusconi-Sarkozy che si svolge stamane a Roma è forse il più difficile degli ultimi anni, Le Monde lo definisce un «summit sotto tensione». Le ragioni sono molteplici, la più evidente e mediatica l’immigrazione o meglio quei venticinquemila tunisini sbarcati a Lampedusa che vogliono raggiungere la Francia e che la Francia respinge. Parigi ha di fatto già sospeso Schengen ripristinando i controlli alla frontiera di Ventimiglia. L’Italia si appella proprio a quel trattato …

L’appello dell’Anpi: “Non si torna indietro”

Ecco l’appello dell’Anpi per la Festa di domani: “ ‘Cari compagni, ora tocca a noi (…) Io muoio, ma l’idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella’. Giordano Cavestro (‘Mirko’), 18 anni, studente di Parma, medaglia d’oro al valor militare, scrisse questa lettera appena prima di essere fucilato dai nazifascisti il 4 maggio 1944. Il 25 aprile ha il suo nome e di tutti quei meravigliosi ragazzi e ragazze che immolarono la loro breve vita, senza alcuna esitazione, alla causa della liberazione del proprio Paese dalla tirannia nazifascista. Il 25 aprile avremo i loro nomi nel cuore, nella coscienza, e li diffonderemo nelle piazze, ne faremo una ragione di impegno, ancora, per il futuro di una democrazia che, come sappiamo, come vediamo, non è data una volta per tutte, non vive di respiri propri, ma va irrobustita, vivificata, giorno per giorno. Il 25 aprile diremo il nome di Giordano Cavestro a quei senatori della destra, che stanno tentando, con una ignobile proposta di legge, di abrogare la XII disposizione transitoria della Costituzione che vieta la …

"Ecco chi dobbiamo ringraziare per i super-stipendi dei manager", di Luigi Zingales.

Di recente ero a cena con una mia ex professoressa. Pur riconoscendo l’importanza degli incentivi (o proprio per questo) la deliziosa signora lanciava i suoi terribili strali contro Alessandro Profumo e la sua liquidazione multimilionaria, ricevuta in barba alle forti perdite subite dagli azionisti di UniCredit. Non potevo che annuire. Ma non mi sfuggì una certa ironia. Un suo amatissimo parente è un famoso manager, che siede nel comitato remunerazione di altre imprese e ha contribuito a pagare liquidazioni multimilionarie. Di chi è colpa se alcuni manager sono strapagati: dei manager stessi o dei consiglieri di amministrazione che votano tali stipendi? Certo, decenza e professionalità vorrebbero che un manager non chiedesse la luna. Ma in linea di principio il compenso annuale e la liquidazione dovrebbero essere decisi, in totale autonomia, dal consiglio di amministrazione, su proposta del comitato di remunerazione. Spesso i consiglieri, ansiosi di conquistarsi le benevolenze del management, offrono pacchetti estremamente generosi. Ci aspettiamo veramente che i manager dicano no, questo è troppo? Quanti di noi, in tutta onestà, farebbero altrettanto? La responsabilità …