Mese: Aprile 2011

«Far ripartire l'università paralizzata dalla Gelmini», di Mariagrazia Gerina

Confronto e dibattito Il Pd e il mondo degli atenei verso la conferenza nazionale del 21 e 22 maggio. Il danno, a distanza di pochi mesi dall’approvazione della riforma Gelmini, è già tale che le università non riescono neppure a bandire i nuovi assegni di ricerca, perché manca il decreto attuativo che chiarisca agli atenei come procedere. In assenza di una nota ministeriale, ci sono atenei che preferiscono bloccare assegni già banditi e altri che non si azzardano a rinnovare i vecchi assegni in scadenza. E lo stesso vale per i nuovi concorsi da ricercatore a tempo determinato o per quelli già banditi ma rimasti a metà. Tutto bloccato, perché, fatta la riforma, nemmeno il governo riesce a raccapezzarsi nel ginepraio di nuove norme e a fare i decreti attuativi. «È facile calcolare che, in assenza, in assenza di opportuni interventi, questo stato di cose provocherà il licenziamento de facto di decine di migliaia di precari entro la fine dell’anno», avverte il Pd. Parte da questo bilancio dei primi disastrosi effetti della riforma Gelmini e …

"Firme false alle regionali: 10 indagati in Lombardia", di Angelo Mincuzzi

È una tegola pesante quella che si abbatte sul presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Una decina di consiglieri regionali e provinciali della maggioranza di centro-destra sono indagati dalla procura di Milano per falso ideologico nell’inchiesta sulle firme false presentate a sostegno della lista Formigoni nelle elezioni del 28 e 29 marzo 2010. Una vicenda che si interseca con il Ruby-gate, perché nel listino bloccato “Per la Lombardia”, che raccolse il 56,11% dei voti, fu inserita all’ultimo momento la show girl ed ex igienista dentale di Silvio Berlusconi, Nicole Minetti. Una decisione imposta dallo stesso presidente del Consiglio e che è alla base della catena di avvenimenti che ha portato ieri i dieci consiglieri regionali e provinciali del Pdl a ricevere un invito a comparire davanti al procuratore aggiunto Alfredo Robledo. L’inchiesta è nata da un esposto dei Radicali, che avevano consegnato al magistrato una copia di circa 500 firme ritenute false in seguito a una perizia grafologica. Nelle scorse settimane Robledo ha convocato uno per uno i nominativi ritenuti sospetti e ha scoperto che …

"La cornice del nulla", di Luigi Spaventa

Due giorni fa il Consiglio dei ministri, pressato dalle urgenze del processo breve, ha approvato in meno di 60 minuti il Documento di economia e finanza (Def) 2011 presentato dal ministro dell´Economia. Si compone, il Documento, di tre volumi (con un´appendice): uno con il programma di stabilità, uno sulle analisi e tendenze della finanza pubblica e un Piano nazionale di riforma (Pnr), per un totale di circa 400 pagine (al netto delle comuni premesse), che occupano, elettronicamente, circa 11 Mb. Si è proceduto con troppa fretta? Non necessariamente. Per certo, la lettura del Pnr, il volume più corposo, è apparentemente ostica. Attento studio parrebbe necessario per comprendere gli incroci fra una complessa tassonomia di azioni e misure e le classificazioni comunitarie ispirate a Lisbona: fin quando ci si rende conto che quelle comunitarie sono solo cornici al nulla. Così, si apprende che, ma non si comprende come, abbiamo sinora attuato 87 (ottantasette) “azioni prioritarie discendenti dall´annual growth survey e dagli specifici impegni di policy del patto europlus”. Si voltano allora le pagine con ansia per …

"La politica una questione personale", di Michele Brambilla

Il presidente del Consiglio che riunisce i capigruppo di maggioranza e fissa il calendario dei prossimi impegni di governo aggiungendo – al processo breve appena messo in cassaforte – la legge sulle intercettazioni e la riforma della magistratura, è in fondo l’immagine di quella che è ormai diventata la politica italiana: una questione personale. E l’immagine è tanto più sconfortante per il Paese se si considera che più nessuno si stupisce di questa privatizzazione della vita pubblica. Ormai siamo tutti abituati, assuefatti, rassegnati. Che cos’è infatti diventata la politica italiana se non una battaglia pro o contro una sola persona, Silvio Berlusconi? Tutto ruota attorno a lui. L’attività del governo e quella del Parlamento, le inchieste più importanti della magistratura, le manifestazioni di piazza e le battaglie dei giornali, le diatribe interne ai partiti. Perfino la nostra tradizionale religione popolare, il calcio, ne è condizionata: ci si chiede quanti punti di gradimento valga uno scudetto, e quanti l’acquisto di Cristiano Ronaldo. Lui, lui, sempre e solo lui: in Italia non si parla d’altro e non …

"L'ultima difesa", di Massimo Giannini

La trentottesima legge ad personam appena varata dalla Camera è l´espediente giuridico per un imputato eccellente, ma anche il ricostituente politico per un centrodestra agonizzante. Rianimato dall´atto di forza imposto al Parlamento, il presidente del Consiglio può rilanciare la fase che gli è più congeniale: quella del berlusconismo «da combattimento». Non basta il via libera sulla prescrizione breve che lo può salvare dal processo Mills, ottenuto da un´aula di Montecitorio militarizzata dai capigruppo forzaleghisti e svilita dalla compravendita dei “responsabili”. Non basta il dissennato disegno di legge sul “processo lungo” che lo può proteggere dalle sentenze su Ruby, Mediaset e Mediatrade, e che nel frattempo i “volonterosi carnefici” del premier stanno portando avanti al Senato con sprezzo assoluto dell´armonia ordinamentale e dell´economia processuale. Non basta la falsa «riforma epocale della giustizia» che il Guardasigilli Alfano gli ha confezionato, per punire i magistrati, per ingannare l´opposizione politica e per distrarre l´opinione pubblica. Il premier annuncia già la prossima battaglia. Vuole anche la legge-bavaglio, cioè la norma che limita drasticamente l´uso delle intercettazioni. Non c´è limite a …

"Tra Camusso e Marcegaglia prove di dialogo contro la crisi", di Bianca Di Giovanni

Un’ora di faccia-a-faccia, che tutte e due definiscono «di routine, assolutamente rituale». Eppure l’incontro di ieri tra Susanna Camusso e Emma Marcegaglia non può evitare i riflettori della cronaca, visto il momento in cui si tiene. Dopo lunghi mesi di strappi, la presidente di Confindustria ammette: «Noi non siamo interessati a separazioni, in un momento di difficoltà del paese siamo interessati a cercare di unire le forze». Insomma, un nuovo sì a quel dialogo con Corso d’Italia annunciato a Genova alla vigilia dell’investitura di Camusso. La quale aveva riconosciuto alla sua controparte la giusta battaglia delle imprese per non essere lasciate sole dal governo. NERVOSISMO Ma questi non sono che convenevoli: dicono ancora poco sulla sostanza. È Marcegaglia ad elencare i temi sul tavolo nell’incontro. La presidente di Confindustria all’uscita elenca i temi affrontati nel colloquio. E lì le distanze rispuntano, tra i due fronti e dentro i rispettivi campi. Confindustria sta riflettendo sulle proposte della Cgil sulle modifiche alla disciplina contrattuale ma «non possiamo tornare indietro rispetto a quello che abbiamo fatto in questi …

Università, Pd: Gelmini inutilmente arrogante, la nostra legge favorisce ingresso giovani

“La proposta depositata ieri dal Pd rappresenta la via d’uscita al blocco imposto, di fatto, dalla legge Gelmini all’ingresso dei giovani studiosi negli atenei. Sarebbe stato sufficiente osservare quanto accade nell’università per comprendere l’urgenza e la necessità della nostra iniziativa: stand by per assegni di ricerca, dottorato, nuovi ricercatori. Possiamo permetterci mesi, se non anni, di blocco formativo e professionale a danno dei giovani studiosi? Noi crediamo di no, per il bene del paese. L’ironia della Gelmini sui tetti la rispediamo al mittente. Una risposta inutilmente arrogante, mentre l’università avrebbe bisogno di fiducia e di gesti distensivi”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni. ****** UNIVERSITÀ: GELMINI “PROPOSTE PD VECCHIE E FUORI TEMPO MASSIMO” ROMA (ITALPRESS) – “Con la proposta di legge sull’universita’ presentata ieri, il Pd scende dai tetti ed e’ costretto ad ammettere il fallimento del tentativo di radicalizzare lo scontro politico su un tema cosi’ importante come la riforma dell’universita’. Il Pd cerca adesso la rivincita provando a riaprire un percorso parlamentare concluso appena pochi mesi …