Mese: Aprile 2011

"Istruzione, in tre anni tagli per 8 miliardi", di Claudio Tucci

Un taglio in tre anni di 81.120 cattedre e 44.500 Ata (il personale non docente). È la sforbiciata complessiva di 125.620 posti dal 2009 al 2011 che farà risparmiare all’Erario poco più di otto miliardi di euro. Otto miliardi e 13 milioni, per la precisione, stima il Tesoro nel «Def 2011», il Documento di economia e finanza, licenziato qualche giorno fa dal consiglio dei ministri. Parte di queste risorse, il 30%, serviranno a recuperare gli scatti stipendiali bloccati a luglio scorso da Giulio Tremonti. Ma a decorrere dal 2012, le economie di spesa derivanti da queste riduzioni, sempre secondo via XX Settembre, ammonterebbero a 4 miliardi e 561 milioni di euro. Frutto di un cura dimagrante triennale e “in grande stile” per il ministero guidato da Mariastella Gelmini, prevista dalla manovra estiva 2008 e che giungerà a completamento con la pubblicazione della terza e ultima tranche di tagli relativi al personale Ata: -14.166 posti. Al 1° settembre 2011 saranno cancellate anche 19.699 cattedre. I primi due anni di tagli (già tutti effettuati) sono stati messi …

"Se la quota del Pil per la scuola precipita", da Tuttoscuola

Sembra svanire anche per i prossimi decenni la possibilità di un ciclo di investimenti che possano fare da volano per la sua riqualificazione. Dopo i pesanti tagli di questi anni agli organici della scuola per consentire al Tesoro di fare cassa in un momento di pesanti difficoltà economiche, solo parzialmente mitigati dalla quota (il 30%) delle risorse tagliate che dovrebbero ritornare come risparmio di sistema per finanziare la riqualificazione del nostro sistema di istruzione (e sappiamo che una parte rilevante di quel 30% è stata già riassorbita per salvaguardare gli stipendi attuali, e non per incrementarli), dall’orizzonte della scuola italiana sembra svanire anche per i prossimi decenni la possibilità di un ciclo di investimenti che possano fare da volano per la sua riqualificazione. Lo si desume dal recentissimo Documento di Economia e Finanza 2011 varato dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministero dell’Economia e Finanze. Infatti, secondo calcoli e proiezioni della Ragioneria Generale dello Stato, per alcuni decenni gli investimenti per il sistema di istruzione italiano dovrebbero diminuire. Il Pil, cioè la ricchezza del …

"Francia e Italia i due populismi", di Bernardo Valli

Da alcune settimane due populismi si scontrano in Europa offrendo uno spettacolo tutt´altro che edificante. Direi miserabile. L´aggettivo non è troppo forte, perché al centro della contesa ci sono quei profughi, economici o politici, la classificazione è spesso cancellata dal dramma umano, che ogni giorno approdano sulle nostre sponde dopo avere visto affogare non di rado nelle acque del Mediterraneo figli, genitori, amici. Nelle stesse acque nelle quali noi europei cominceremo presto a fare i nostri bagni estivi.Il presidente del Consiglio ha definito quell´esodo uno «tsunami», cioè una catastrofe naturale, un fenomeno maturato nelle viscere del Mediterraneo e quindi senza volto. Insomma, una sciagura da scongiurare. Francia e Italia si comportano appunto come se quei profughi fossero un´onda di maremoto. La tenzone tra i due populismi ha assunto toni grotteschi nelle ultime ore a Ventimiglia, al confine tra Francia e Italia, dove di solito transitano fortunati turisti o pendolari del posto tra la nostra Riviera e la Costa Azzurra, e dove hanno fatto irruzione gruppi di quei profughi reduci dalla spesso tragica traversata del Mediterraneo. …

"Mezzo milione di lavoratori in cig. Persi 895milioni in busta paga", di Giuseppe Vespo

Nuova impennata della cassa integrazione: a marzo il ricorso alla «cig» è cresciuto del 45,1 per cento, tra ordinaria, in deroga e straordinaria, sul mese di febbraio. Si parla di oltre 102milioni di ore di riposo forzato per più di 455mila persone (oltre150mila sono in cassa in deroga, quella accordata con le Regioni e della quale usufruiscono anche le piccole imprese). Mancato lavoro che, secondo i calcoli della Cgil che ha elaborato i dati Inps, si è tradotto per mezzo milione di lavoratori in duemila euro in menoin busta paga solo nei primi tre mesi dell’anno (nel complesso, sono stati persi 895milioni di euro in busta paga). Numeri che «rilanciano le ragioni alla base dello sciopero generale del prossimo 6 maggio», dicono in Corso Italia. Più nello specifico, secondo il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, «il massiccio ricorso alla cig continua ad evidenziare la grave e persistente crisi produttiva: ancora molte, troppe, vertenze – sostiene il sindacalista – non sembrano trovare uno sbocco risolutivo, come dimostra l’esito della vicenda Vinyls. Serve una svolta urgente …

"La maggioranza lontana dalla democrazia", di Stefano Rodotà

Siamo di fronte ad una aggressione continua, manifestazione pericolosa di una ossessione quotidiana di un presidente del Consiglio che, privo da sempre del senso delle istituzioni, affida la propria sopravvivenza alla riduzione d´ogni istituzione ad un cumulo di macerie. La sua furia si nutre di insinuazioni, minacce, aggiunge all´attacco alla magistratura, abituale oggetto polemico, un nuovo affondo contro la scuola pubblica. In questi giorni la Repubblica italiana sta prendendo congedo dall´Europa e dalla sua stessa Costituzione. Sta così tagliando le proprie radici. Non siamo solo di fronte ad una crisi istituzionale e politica, pur profondissima. Sprofondiamo in un tunnel oscuro, diviene sempre più evidente una “tirannia della maggioranza” ben al di là dei timori manifestati da Alexis de Tocqueville, perché la perversa legge elettorale maggioritaria e la sciagurata deriva verso il bipolarismo hanno separato i “designati” dai cittadini, hanno fatto perdere al Parlamento la sua virtù rappresentativa. Ha scritto un filosofo liberale, Ronald Dworkin, che «l´istituzione dei diritti è cruciale perché rappresenta la promessa della maggioranza alla minoranza che la sua dignità ed eguaglianza saranno …

«Scuola statale a rischio», di Maurizio Tiriticco

Non mi scandalizza tanto l’ulteriore attacco di Berlusconi alla scuola statale e ai suoi insegnanti, accusati non solo di essere di sinistra, ma addirittura di inculcare nei loro alunni ideologie e valori diversi da quelli della famiglia (sic!), quanto il battimani della platea e, forse, il consenso di tanti genitori sempre pronti a difendere l’ignoranza dei figli contro le sincere preoccupazioni che manifestano tanti insegnanti onesti e preparati, di sinistra o di destra che siano. D’altronde, secondo il Berlusconi-pensiero, anche se esistessero insegnanti disponibili ad inculcare i principi e i valori della famiglia, come potrebbero fare? Con tutti i testi di sinistra che girano, l’impresa è davvero ardua! Ma qui c’è il vigoroso sostegno della Carlucci sorella che, dopo attente disamine sui testi scolastici, dichiara che occorre provvedere al più presto ad un’opera di bonifica, se non ad una loro totale riscrittura! “Dio, Patria e Famiglia” sarà il nuovo brand (diciamolo all’inglese, ricordando una delle tre I) della nuova scuola statale berlusconiana! L’attacco berlusconian/carlucciano non è affatto cosa da sottovalutare: fa pendant con le scelte …

«Scuola di sinistra, meglio le private» Il Cavaliere attacca, insorgono Pd e Idv, di Lorenzo Fuccaro

Ne parla al mattino in un collegamento telefonico con la manifestazione dell’associazione delle mamme che si svolge a Padova. E, nel pomeriggio, di persona, dalla tribuna di una manifestazione del Pdl a Roma, Silvio Berlusconi ripropone, sia pure con alcune lievi correzioni formali ma non sostanziali, l’idea del «bonus scuola» . Un bonus, chiarisce, che «lo Stato italiano, attraverso le Regioni, deve riconoscere alle famiglie meno fortunate per dare la possibilità di mandare i propri figli in una scuola privata, in una scuola cattolica» . Il motivo, sostiene il Cavaliere, è che «bisogna consentire ai genitori di scegliere liberamente quale educazione dare ai loro figli e sottrarli a quegli insegnanti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi da quelli delle famiglie» . Questa idea, peraltro non nuova e in qualche misura caldeggiata da tempo dalle gerarchie cattoliche, si aggiunge a un’altra battaglia— quella contro la faziosità dei libri di testo adottati negli istituti pubblici — rilanciata nei giorni scorsi con un’iniziativa della deputata Gabriella Carlucci e che Berlusconi fa propria. E …