Mese: Aprile 2011

"Mille economisti chiedono una tassa sulla speculazione", di Enrico Franceschini

Togliere ai ricchi per dare ai poveri. Sembra il motto di Robin Hood e infatti è stata subito soprannominata proprio così, “Robin Hood Tax”, la proposta lanciata da mille economisti appartenenti a cinquanta diversi paesi del mondo. In una lettera aperta inviata ai leader del G20, pubblicata dal quotidiano Guardian di Londra e altri giornali, i firmatari esortano i capi di governo delle maggiori potenze mondiali ad approvare una tassa sulle speculazioni nella City e nelle altre più importanti capitali finanziarie del globo. Tra gli ideatori dell´iniziativa figurano Jeffrey Sachs, direttore dell´Earth Institute alla Columbia University di New York e consigliere del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon; i premi Nobel per l´economia Joseph Stiglitz e Paul Krugman; docenti autorevoli come Dani Rodrik dell´università di Harvard e Ha-Joon Chang della Cambridge University. Tutti insieme affermano che, se venisse introdotta una tassa anche solo dello 0,05 per cento sulle transazioni valutarie, si potrebbero raccogliere centinaia di miliardi di dollari da incanalare nello sviluppo e in progetti di energia sostenibile. Alcuni dei proventi potrebbero anche essere …

"L'ora della verità per l'Europa", di Enzo Bettiza

L’ultimo colpo alla botte sempre più vuota dell’Unione europea lo ha sferrato la Finlandia, con un risultato elettorale non solo esiziale in sé, ma anche spia paradigmatica della brutta aria che tira su quasi tutti i Paesi comunitari. I «Veri Finlandesi» dell’euroscettico e nazionalpopulista Timo Soini sono stati i veri trionfatori di una gara che, in convenzionali e vaghi termini statistici, li mette al «terzo posto». Ma se analizziamo più da vicino il risultato, vediamo che la sostanza politica della classifica è quanto mai opinabile. L’impressionante marea di voti ha posto in realtà il partito dell’antieuropeista Soini quasi al secondo posto e non lontano dal primo, con un 19,6 per cento contro il 19,8 dei socialdemocratici e forse il 20 dei conservatori: ai quali, dopo il tracollo del partito centrista della premier uscente Kiviniemi, spetterà l’onere spinoso di formare la nuova coalizione di governo. Ma non basta. I dati del recente passato ci dicono che il trionfo di Soini è stato altrettanto schiacciante quanto imprevedibile. Il suo partito xenofobo ha spiccato infatti un balzo gigantesco …

"Generazione 40 anni, si scrive flessibile ma si legge precario", di Tonia Mastrobuoni

C’ è chi li chiama bamboccioni, chi, citando una commedia francese di qualche anno fa su una famiglia che non riesce a cacciare il figlio trentenne inchiodato a casa, Tanguy. La verità è che se in Italia milioni di giovani hanno un problema a costruirsi un’esistenza fuori dalla famiglia, i motivi sono solo in parte antropologici. E più che a indolenti ragazzoni che preferiscono farsi lavare i calzoni dalle madri a quarant’anni, in mancanza di politiche pubbliche che li tutelino, i giovani somigliano sempre di più a funamboli senza rete. E la recessione ha avuto solamente l’effetto di rendere evidenti i difetti del sistema che stanno condannando ormai quasi due generazioni a stare peggio delle precedenti. Cresciuta nella consapevolezza di dover dimenticare il mito del posto fisso che aveva segnato la vita dei propri genitori, dagli anni 90 la generazione dei flessibili ha imparato invece che il destino più comune è invece quello di precario. Non è una distinzione politica: lo affermano apertamente economisti e giuslavoristi autorevoli come Boeri, Trivellato o Ichino. La differenza? Chi …

"Berlusconi, c'è un crollo di fiducia. Intenzioni di voto: centrosinistra avanti", di Massimo Razzi

Opinioni in movimento nella rilevazione di aprile eseguita da Ipr Marketing. Pesanti minimi storici per il Cavaliere (dimezza il consenso rispetto al 2008) e per il governo. E un’eventuale coalizione Pd-Sel-Idv-Verdi-radicali supererebbe di mezzo punto l’attuale maggioranza. Fiducia in Berlusconi e nel governo in calo verticale e ai minimi storici, centrosinistra in lievissimo vantaggio (0,5%) sul centrodestra nelle intenzioni di voto. Il sondaggio Ipr di aprile rivela uno scenario in forte movimento in cui l’esecutivo e i partiti che lo sostengono (anche la Lega) appaiono decisamente sotto pressione soprattutto a causa delle vicende (Libia, gestione dei rifugiati tunisini, giustizia) al centro della battaglia politica nelle ultime settimane. TABELLA SULLA FIDUCIA 1TABELLA SULLE INTENZIONI DI VOTO 2 Berlusconi. Il premier riscuote appena il 31% di fiducia: su 100 intervistati, dunque, meno di un terzo sono “molto o abbastanza” fiduciosi nell’operato del presidente del Consiglio, mentre il 58% esprime “poca o nessuna” fiducia nei suoi confronti e l’11% del campione risulta non avere un’opinione. Il calo, per Berlusconi, è di due punti rispetto al mese scorso, mentre …

Intervista a Carlo Smuraglia «Cari giovani reagite, mobilitatevi. Non è il paese che sognavamo», di Oreste Pivetta

Il neo presidente dell’Anpi «Bisogna spiegare, e smascherare le bugie Una manifestazione come quella delle donne è la prova che si può cambiare. Dagli insulti ai magistrati, dalle offese ripetute alla istituzioni, dall’assalto alla Costituzione all’occupazione della televisione pubblica, ai nuovi attacchi nei confronti della scuola pubblica: è il quadro di un paese, che vive alcuni tra i suoi giorni peggiori, che deve assistere a una messinscena, dal copione ormai risaputo, ripetuto, noioso, che frastorna però, che confonde le idee, che nel frastuono continuo maschera le minacce alla democrazia. Carlo Smuraglia cita Carlo Azeglio Ciampi: non è questo il paese che sognavamo. Non è il paese che volevano quanti si sono battuti contro il fascismo e contro il nazismo, non è il paese che attraverso la sua carta costituzionale si garantiva un futuro di libertà, lasciandosi alle spalle le macerie dell’oppressione. Carlo Smuraglia, una vita di studio e di politica, è diventato presidente dell’Anpi, a una settimana da un altro 25 Aprile, che torna a dirci quanto attuali e quanto vivi siano quei valori e …

"Ecco i campioni della ricerca in Italia e a sorpresa il Cnr arriva solo terzo", di Elena Dusi

Al top per efficienza gli Istituti di Fisica nucleare e di Astrofisica. Il nostro Paese si difende: è al sesto posto nel mondo per numero di pubblicazioni Non decolla il promettente Iit. Eppur ci siamo. Nonostante uno dei finanziamenti per la ricerca più bassi al mondo (1,14% del Pil), l´Italia è al sesto posto per produzione scientifica. L´ultima classifica della Royal Society britannica ci attribuisce il 3,7% delle pubblicazioni che vengono citate in altri studi al mondo (uno degli indici usati per misurare la qualità della scienza), con gli Usa in testa al 30%. Ma il panorama del paese è tutt´altro che omogeneo, e a scavare tra eccellenze e inefficienze sono andati Francesco Sylos Labini, astrofisico del Centro Fermi e del Cnr e Angelo Leopardi, docente di idraulica all´università di Cassino. Il loro articolo “Enti di ricerca e Iit: dov´è l´eccellenza” è stato pubblicato da “Scienza in rete” la rivista online del “Gruppo 2003 per la ricerca scientifica” che comprende alcuni fra gli studiosi italiani col maggior numero di citazioni. Incrociando i dati fra personale, …

"I manifesti e le BR una vergogna senza attenuanti", di Giangiacomo Schiavi

Viviamo giorni strani, immersi in un grande paradosso. Ha ragione il cardinale Tettamanzi: molti agiscono con ingiustizia ma non vogliono che la giustizia giudichi le loro azioni. A Milano una carica d’odio sui cartelloni elettorali paragona i magistrati ai brigatisti e viene presentata con angelico candore dal suo ispiratore, Roberto Lassini, candidato nelle liste Pdl per il Comune Lui si giustifica così: «È solo il sostegno alla crociata del premier Berlusconi, una provocazione, senza nessuna offesa…» . L’ostilità in politica si è talmente radicata da trasformare in odio gli slogan e le parole, offuscando il senso della realtà: prima si sputa addosso a qualcuno, poi si dice che l’intenzione era un’altra. Nella città dei giudici Galli e Alessandrini, magistrati coraggiosi assassinati dalle Br e di Giorgio Ambrosoli, l’eroe borghese morto per un’Italia pulita, non ci può essere nessun giustificazione al degrado di una comunicazione scivolata sul piano della barbarie. La sottovalutazione iniziale testimonia però una sorta di rassegnazione all’inciviltà che si è impadronita di un certo modo di far politica: c’è voluto qualche giorno perché …