Mese: Aprile 2011

"Il premier si toglie un peso", di Marcello Sorgi

Non capita molto spesso che Berlusconi e Bersani possano brindare insieme, ma stavolta invece sì. La decisione del governo di cancellare i piani per il nucleare, pur salvando l’Agenzia preposta al settore per non dare la sensazione di una completa (e prematura) smobilitazione, annulla di fatto il referendum promosso in materia da Di Pietro e dagli ambientalisti. Anche se sarà la Corte di Cassazione a doversi pronunciare per sospendere materialmente la consultazione, la delusione dei promotori, accompagnata dalla moderata soddisfazione del Pd e dal silenzio governativo (è sempre spiacevole dover ammettere di esser tornati sui propri passi), lasciavano intendere già ieri che la sorte del referendum è segnata. E con quello del voto sul nucleare, probabilmente, anche il destino degli altri due, sul legittimo impedimento e sulla privatizzazione dei servizi di distribuzione dell’acqua. L’unione di tre argomenti così eterogenei era stata considerata strategica per tentare di superare, dopo quasi tredici anni, l’endemica crisi attraversata dalle consultazioni referendarie, tutte fallite negli ultimi tempi perché l’affluenza alle urne non ha più raggiunto la fatidica soglia della metà …

"I professionisti del trucco", di Giovanni Valentini

Nell´incauta megalomania sviluppista del governo in carica, il piano nucleare aveva assunto il valore emblematico di una “guerra santa”, una crociata per affrancare l´Italia dalla dipendenza energetica e restituirla alle “magnifiche sorti e progressive” di una vagheggiata ripresa economica. Ora, dunque, lo stop alla proliferazione delle centrali atomiche non è soltanto un dietrofront, una retromarcia, una ritirata strategica per non urtare la corrente d´opinione alimentata dall´incubo di Fukushima ed evitare così il referendum in calendario a metà giugno. È anche l´ammissione esplicita di una sconfitta annunciata. Una fuga dalle responsabilità. Una dichiarazione di impotenza programmatica. Ma è soprattutto la più smaccata e plateale rinuncia a governare un processo di crescita economica e sociale, in una prospettiva responsabile di sostenibilità: cioè di rispetto dell´ambiente, della sicurezza e della salute collettiva. Tanto il nucleare era diventato il perno di una “politica generale” per la maggioranza parlamentare di centrodestra, quanto appare adesso l´opzione scellerata e impraticabile di un´effettiva minoranza elettorale. Forse non c´è metro di paragone più concreto e preciso per misurare la distanza fra Paese (il) legale …

Bersani: «Serve un concorso di forze ampie. C’è il rischio di vedere Berlusconi al Quirinale», di Maria Zegarelli

«Napolitano ha ragione. Io sono sicuro che la Milano democratica saprà rispondere». Il Pd rilancia: «Un’alleanza tra moderati e progressisti». «Il tramonto di Berlusconi sarà drammatico». Bersani definisce «sacrosante» le parole di Napolitano. Alle opposizioni: «Serve un’alleanza tra le forze progressiste e moderate per sconfiggere il berlusconismo». «Sacrosante e precise», le parole di Giorgio Napolitano, reale il rischio «di pericolose degenerazioni» evocate dal Capo dello Stato, perché «siamo dentro a questa degenerazione, certamente». Pier Luigi Bersani commenta così il duro monito del presidente delle Repubblica e definisce «vergognoso» l’episodio dei manifesti contro i magistrati a Milano, «le destre stanno seminando mentalità barbarica e anticostituzionale» aggiunge parlando ad una iniziativa elettorale a Civitanova Marche. È alla luce di questo che secondo il segretario dei democratici è necessaria una coalizione elettorale fra le forze progressiste e moderate del Paese, «non sante alleanze», ma un cartello forte e unito «perché se ci si divide, con un solo voto in più Berlusconi può fare il presidente della Repubblica il prossimo giro». Il Berlusconismo non si esaurirà con l’uscita da …

"Il doppio obiettivo del Colle", di Federico Geremicca

Ha aspettato un giorno, poi due, poi tre. Ha sperato fino all’ultimo che, dopo la dissociazione di questo o quell’esponente della maggioranza di governo, «l’ignobile provocazione del manifesto affisso nei giorni scorsi a Milano» (parole del Quirinale) venisse finalmente stigmatizzata dallo stesso presidente del Consiglio. Alla fine, quando ha avuto chiaro che questo non sarebbe accaduto, la decisione: e stavolta non una nota di critica per i toni e i modi, non un generico invito alla moderazione e nemmeno un messaggio alle Camere oppure al Paese. Piuttosto, il passo più istituzionale possibile, un’iniziativa che coinvolgerà e rappresenterà tutte le istituzioni: comprese quelle che mai avrebbero voluto che il prossimo Giorno della Memoria (9 maggio) venisse dedicato alle vittime del terrorismo, magistrati in testa a tutti. Attesa da molti e temuta da altrettanti, ecco – dunque – la mossa del Quirinale. Che il Capo dello Stato intervenisse di fronte all’ormai incontrollabile escalation polemica in materia di giustizia era inevitabile: più difficile – piuttosto – era scegliere modi e toni capaci di evitare che a scontro si …

"Spunta una leggina per «salvare» anche Dell’Utri e Cosentino", di Claudia Fusani

Una nuova leggina. Questa volta per togliere dagli impicci il senatore Marcello Dell’Utri e l’ex sottosegretario Nicola Cosentino. La proposta prevede l’introdurre nel codice penale del reato di concorso esterno in associazione mafiosa (che non esiste in quanto reato) e di fissare le pene al massimo in cinque anni (oggi il reato è parificato all’associazione mafiosa e la pena ha un minimo di 7 anni). Un tetto che, se la norma dovesse essere approvata in pochi mesi, cancellerebbe la condanna per il senatore Dell’Utri, condannato in secondo grado per concorso esterno a 7 anni, e darebbe una bella mano d’aiuto all’onorevole Cosentino il cui processo, sempre per concorso esterno, è appena cominciato in primo grado. Il promotore non è il solito onorevole avvocato della folta schiera di penalisti presenti tra Camera e Senato nei banchi del Pdl ma il senatore di tradizione liberale Luigi Compagna che rifiuta a priori di essere catalogato tra gli estensori delle leggi ad personam. Precisa: «Voglio bene sia a Dell’Utri che a Cosentino ma entrambi sono all’oscuro della mia iniziativa». …

"Ecco la nuova stangata, illegittimi i decreti sugli organici", di Antimo Di Geronimo

Il Tar lazio condanna il ministero per i provvedimenti sui tagli. I decreti sugli organici di quest’anno e dell’anno scorso, che hanno portato a oltre 60 mila tagli, sono illegittimi: mancano i pareri delle commissioni parlamentari competenti. Lo ha stabilito il Tar del Lazio con una sentenza depositata il 14 aprile scorso (3251/2011). Il provvedimento non avrà effetti sul numero delle classi fin qui attivate, per via del principio del legittimo affidamento, che fa salvi tutti i provvedimenti formati dall’amministrazione nell’anno in corso e nel decorso anno scolastico. Ma potrebbe ingenerare azioni risarcitorie da parte di docenti trasferiti d’ufficio per effetto degli organici disegnati dai decreti annullati. Si tratta peraltro di ipotesi meramente astratte e di difficile realizzazione. Perché per intentare un’azione risarcitoria bisogna dimostrare la lesione del proprio interesse. E poi bisogna fare i conti con i termini e con la giurisdizione. Insomma, è assai probabile che rimanga tutto come se nulla fosse successo e che la questione venga sanata con la richiesta e l’acquisizione dei pareri alle commissioni parlamentari omessa nei relativi procedimenti. …

"Quel pirla che governava Milano", di Michele Serra

La Moratti promette una città finalmente nuova e moderna, inducendo a chiedersi chi sia stato sindaco finora. Ma la campagna elettorale guarda tutta al futuro: è a buon punto la scritta in polistirolo ‘EXPO’ da issare su un edificio a caso della periferia. Il sindaco di Milano Letizia MorattiMilano sta vivendo una febbrile vigilia elettorale. Il sindaco Letizia Moratti dispone, per la propaganda, di una somma così esorbitante che il suo avversario Pisapia le ha proposto di finanziare, già che c’è, anche la campagna dell’opposizione. Strategia. La strategia elettorale di Letizia Moratti è allo studio degli analisti politici di tutto il mondo. Promettendo una Milano finalmente nuova e moderna, induce l’elettore a chiedersi chi è il pirla che l’ha governata fino adesso. Si tratta di un abile stratagemma per mettere la Moratti comunque al centro della scena politica milanese, a poche settimane dalle elezioni. Per perfezionare anche nei minimi dettagli il suo piano, la stessa Moratti straccia i suoi manifesti elettorali davanti ai fotografi e li sostituisce con altri, perfettamente identici. Expo. E’ ovviamente il …