Mese: Aprile 2011

Napolitano marca le distanze: Il Colle non scende in guerra", di Marcella Ciarnelli

Nessuna eco al Quirinale dell’iniziativa di Remigio Ceroni. Anche fosse farina del sacco di qualcun altro, non sono certo questi argomenti a muovere gli interventi di Napolitano. Che non abbocca alle brame di guerra altrui. L’iniziativa «personale» del deputato Remigio Ceroni non ha trovato alcuna eco al Quirinale nonostante il fin qui sconosciuto, a dispetto del suo stare praticamente sempre in Parlamento, parlamentare marchigiano abbia chiamato in causa esplicitamente il presidente Napolitano parlando di «ingerenza inaccettabile» a proposito dell’iter di alcune leggi. Silenzio al Colle. In una situazione come quella di questi giorni, in cui appare sempre più evidente il desiderio di vedergli compiere un errore, di vedergli, per così dire un’invasione di campo, il Capo dello Stato era abbastanza scontato che non intervenisse in alcun modo sulla iniziativa, legittima anche se sorprendente, dell’onorevole. Non restava davanti ad essa, un altro segnale di quella voglia di creare un clima di tensione, di impegnarsi in piccole ma significative prove di forza, che mantenere un giusto distacco. Pena l’accusa di non riconoscere ad un eletto dal popolo …

"La scure del governo su scuola e università", di Roberto Ciccarelli

Per carità, non chiamateli tagli alla scuola e all’università, sono solo «minori spese» per 4,5 miliardi di euro nel 2012, 4,5 miliardi per il 2013 e per altri 4,5 miliardi nel 2014. Sono le cifre stampate nella tabella contenuta nel Documento di economia e finanza (Def) che è stato presentato dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti l’altro ieri a Bruxelles. Li possono osservare tutti su internet, mentre il vicesegretario Pd Enrico Letta li sventola in faccia al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini nel corso di Ballarò andato in onda martedì su Raitre. Uno scoop clamoroso che ha fatto sorridere un Letta beffardo e pugnace, mentre la Gelmini saltava come un grillo dalla sua poltrona. «Non sono tagli, Tremonti me lo avrebbe detto! Lei Letta, vuole creare inutilmente del panico». Abituata a mettere la polvere sotto il tappeto e a recitare a soggetto, grazie al suggerimento di un occhialuto collaboratore seduto dietro di lei, il ministro Gelmini si è affrettata a dire che queste cifre sono «cifre computate rispetto al 2008». Abbiamo verificato sul sito del ministero dell’Economia …

"La plastica istituzionale", di Michele Ainis

Potremmo iscrivere alla fiera dell’ovvio la proposta dell’onorevole Ceroni, benché il Palazzo l’abbia salutata con fragore. Potremmo gettare nel cestino dei farmaci scaduti quest’ultima iniezione ri-costituente. A che serve infatti dichiarare — già nel primo articolo della nostra Carta — che il Parlamento è l’organo centrale del sistema, che per suo tramite s’esprime la volontà del popolo, che il popolo a sua volta designa deputati e senatori attraverso un rito elettorale? Magari può servire a ricordarci che in quel posto lì ci si va per elezione, non per cooptazione, non per nomina d’un signorotto di partito, come c’è scritto nel «Porcellum» . Ma tutto il resto è già nero su bianco nella Costituzione: articoli 55 e seguenti. Basta sfogliarne qualche pagina, dopotutto non è una gran fatica. Le leggi inutili, diceva Montesquieu, indeboliscono quelle necessarie. E infatti almeno un quarto del tempo speso dai costituenti nel 1947 fu dedicato a interrogarsi su quanto avesse titolo per entrare nella Carta, allo scopo di non sottrarle dignità e prestigio. Scrupoli d’altri tempi, diremmo col senno di poi. …

"Ritorno nel Far West archeologico di Pompei", di Francesco Merlo

Gli sembrano «maledettamente meridionali», come i grattacieli di spazzatura urbana, anche il calcestruzzo di Pompei, vecchio o nuovo ma sempre infiltrato d´umidità, e i ponteggi e i puntelli che «ricordano più le emergenze di Beirut che la manutenzione quotidiana dei cantieri sempre vivi di Efeso o di Delo», e poi il cemento armato comunque ossidato, le tettoie di zinco, gli impacchettamenti informi e i crolli, «quelli di orsono sei mesi e quelli evidentemente in attesa, quelli incombenti», i crolli come cifra antropologica del sud del pianeta: «Meridione è il mondo dove le cose non si consumano, crollano; non cambiano, crollano; non si evolvono, crollano». Dunque persino Deniz, il mio amico turco di Smirne, che è un magnifico pasticcio di storia conservata e di modernità sgangherata, dice con un sorriso complice: «Pompei è maledettamente meridionale, la vera capitale del Meridione». Legge, per esempio, nel primo e unico avviso bilingue ai visitatori: «Non permettete agli “stray dogs” contatto alcuno». E quando una grossa randagia nera gli viene accanto, mi chiede: «Come faccio a dimostrare che è la …

"Un Paese senza energia", di Mario Deaglio

La marcia indietro del governo sulla costruzione di quattro centrali nucleari mira a evitare un «no» popolare non solo in questo referendum ma anche – e soprattutto – negli altri due con i quali gli italiani sono chiamati a esprimersi il 12 giugno: quello sulla privatizzazione dell’acqua e quello sul legittimo impedimento. Un «no» sul nucleare, sull’onda dell’incidente alla centrale atomica giapponese di Fukushima, potrebbe infatti facilmente tirarsi dietro altri due verdetti negativi; e se l’impatto emotivo di Fukushima inducesse più della metà degli elettori a recarsi alle urne – dopo una lunga serie di referendum in cui il «quorum» non è stato raggiunto – l’incidente atomico porterebbe al siluramento sia della privatizzazione dell’acqua sia delle norme sul legittimo impedimento che stanno particolarmente a cuore al presidente del Consiglio. Questo sembra essere il retroscena politico della rinuncia-rinvio del governo sul nucleare. Più rinvio che rinuncia, stando alle dichiarazioni in Senato del ministro delle Attività produttive, Paolo Romani. Il governo sembra poi essere riuscito a provocare divisioni non piccole nell’opposizione mentre l’eventuale acquisto di centrali nucleari …

"La maggioranza senza freni", di Claudio Tito

In quella che Silvio Berlusconi ormai chiama la «guerra» contro i magistrati, sembra tutto possibile. La maggioranza di centrodestra si presenta in Parlamento e all´opinione pubblica sollevata da qualsiasi freno inibitorio. Alla ricerca dell´arma più efficace per vincere la battaglia finale. La Costituzione e le basilari norme del diritto diventano così un intralcio da superare con repentine e fantasiose riforme. E in questa affannosa rincorsa, il centrodestra non ha alcuna preoccupazione di quel che sarà l´assetto istituzionale del prossimo futuro. Anzi, la “casa comune” che ha ospitato l´intera collettività dal 1948 diventa un edificio da abbattere per ricostruirne un altro a immagine e somiglianza della sola maggioranza. Perché tutto è possibile. Diventa possibile persino che un singolo deputato della compagine berlusconiana decida di depositare una proposta di legge al fine di scardinare alla base la nostra Carta fondamentale. Per sovraordinare il Parlamento e quindi il potere legislativo a quasi tutti gli altri poteri dello Stato: a cominciare da quello giudiziario. I magistrati, il Csm, la Corte costituzionale, il presidente della Repubblica diventerebbero tutti soggetti alle …

Question time – Bersani: “Il governo distrugge e annichilisce le energie rinnovabili”

Il segretario del PD, Pier Luigi Bersani ha denunciato oggi alla Camera, durante il Question Time, il comportamento del governo che sta mettendo in crisi tutto il settore delle energie rinnovabili. “Mentre il governo per paura del referendum scappa via dalle sue stesse decisioni sull’impossibile, improbabile, impresentabile piano nucleare, contemporaneamente strema, distrugge, annichilisce il settore delle fonti rinnovabili”, ha spiegato il segretario. “Tutti sanno che il sistema degli incentivi per le rinnovabili andrebbe via via sagomato, ridotto, bilanciato, che gli andrebbe fatta la manutenzione”, ha dichiarato Bersani. “Ma il governo ha dormito per tre anni poi si è svegliato e ha bloccato tutto. Oltre 100000 posti di lavoro, quasi tutti di giovani, sono a rischio. Volete dirci precisamente e urgentemente cosa volete fare?”, ha chiesto da ultimo Bersani al Ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito. Ermete Realacci, responsabile Green economy del Pd, ha replicato al ministro Vito, che ha spiegato le ragioni del governo. “Le Regioni hanno chiesto di cambiare il provvedimento, così come tutti i lavoratori e le categorie sindacali del …