Mese: Aprile 2011

"Precarità: cambiare si può ripartendo da Prodi", di Cesare Damiano

Le cifre sono impressionanti: oltre 7 milioni di giovani vivono nella precarietà lavorativa. Eppure basterebbe riprendere l’eredità lasciata dal governo di centro-sinistra. I dati sono noti, ma vale la pena ricordarli. Oggi, oltre 7 milioni di giovani hanno un rapporto di lavoro precario o altamente incerto. Basta fare due conti: un milione e 400mila lavoratori atipici (collaboratori a progetto e occasionali), due milioni e mezzo di contratti a termine e in somministrazione, 400mila false partite Iva, tre milioni di partite Iva individuali e professionisti senza tutele. Più 70mila vincitori di concorso che attendono di essere assunti. Totale: 7 milioni 370mila, una massa imponente. Intanto la disoccupazione giovanile si mantiene attorno al 29 per cento, mentre i rapporti di lavoro a tempo indeterminato diminuiscono e i contratti a termine aumentano. Nel biennio 2009-2010 oltre il 76 per cento delle assunzioni è stata fatta a tempo determinato. I contratti di lavoro standard sono stati solo il 20,8 per cento. Su quattro neoassunti tre sono precari. Investire sui giovani significa investire sul futuro. Invece quella che si sta …

"Macelleria costituzionale", di Massimo Giannini

La campagna di de-strutturazione della Costituzione non conosce tregua. Gli operosi “picconatori” del Pdl assestano colpi quotidiani alle fondamenta della “casa comune” costruita nel ´48. Vignali e Sardelli, Ceroni e Alfano, La Russa e Tremonti: è una rincorsa dissennata a sfasciare gli istituti e svalorizzare i principi che unirono i padri costituenti. La sub-cultura della destra berlusconiana sta snaturando le basi della civiltà repubblicana. In questa manovra di decomposizione sistemica, quello che colpisce non è la frequenza, quanto l´incoerenza. Quello che atterrisce non è la volontà di “mettere mano” alla Costituzione per un´esigenza politica collettiva (quella del popolo italiano), quanto l´irresponsabilità di “manomettere” le sue regole in funzione di una biografia politica individuale (quella di Silvio Berlusconi). Rivedere e aggiornare la Carta è legittimo. Quello che spaventa, nelle modifiche estemporanee sfornate dalla coalizione forzaleghista, è la totale assenza di un quadro d´insieme, di un impianto di norme coordinate e coerenti, e soprattutto destinate a durare nel tempo. Un´unica “ratio” guida le proposte di pseudo-riforma della maggioranza: saldare qualche conto sospeso, consumare qualche vendetta postuma. Cioè …

"Italiani, il 40%vuole elezioni anticipate Ma uno su due non sa se voterà e per chi", di Renato Mannheimer

La situazione politica appare sempre più ambigua e incerta, caratterizzata da fratture sia all’interno della maggioranza, sia nelle forze di opposizione. La conseguenza più evidente di questo stato di cose è l’ulteriore accentuarsi del distacco e della disaffezione dalla politica, della crescente incertezza dei cittadini sugli orientamenti da assumere di fronte alle varie questioni e, ciò che è ancora più significativo, dell’indecisione sulla preferenza verso questo o quel partito. Si allarga infatti enormemente il numero di dubbiosi su cosa votare in caso di elezioni e, al tempo stesso, la quantità di chi richiede le consultazioni anticipate. Uno dei motivi principali dell’insoddisfazione sta nella percezione diffusa di troppo scarsa attività e produttività dell’esecutivo: molti lo accusano di non avere rispettato le promesse avanzate a suo tempo, durante la campagna elettorale, e dubitano della possibilità che queste vengano rispettate di qui alla fine della legislatura. Anche nel corso dell’ultima settimana, sono stati numerosi gli episodi che, secondo diversi osservatori, hanno visto focalizzarsi il dibattito politico al di fuori della — se non in antitesi alla— applicazione del …

Camusso: "Grande mobilitazione contro la trovata del decreto-imbroglio", di Roberto Mania

La leader Cgil attacca: il provvedimento potrebbe non essere convertito e servire solo a far saltare la consultazione.L´acqua, come la scuola e la sanità è un bene primario, di cui si può parlare solo in termini pubblici. «Serve una mobilitazione della politica e della società civile per impedire il decreto-imbroglio che sta preparando il governo con l´obiettivo di far saltare il referendum sull´acqua. Bisogna dire all´esecutivo che un´operazione di questo tipo non si può fare». È la proposta di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, che ha messo la sua firma per la richiesta del referendum contro la privatizzazione del servizio idrico. In sintonia con il Comitato promotore pensa che l´acqua sia ancora un «bene primario» e che per questo, come la scuola e la sanità, non se ne possa parlare se non in termini «pubblici». Di «benessere della collettività», dice. Perché parla di “decreto-imbroglio”? Anche nel passato i governi sono intervenuti con leggi per evitare i referendum. «Sì, ma mai l´hanno fatto per decreto». Vuol dire che mancano i requisiti di necessità e urgenza? …

"Le bugie sui conti dell'Italia", di Bill Emmott

E’ normale aspettarsi dai politici mezze verità quando non addirittura bugie: in questo l’Italia non è unica, anche se resta un’eccezione la capacità del suoi leader di dire qualcosa un giorno per negarlo il giorno dopo, nella peraltro giustificata convinzione che le loro parole verranno comunque rapidamente dimenticate. Ma non mi aspettavo che questo fenomeno riguardasse anche l’economia, campo dove è facile verificare come stanno davvero le cose. Eppure, andando in giro per l’Italia, mi sono accorto che dichiarazioni false sull’economia nazionale vengono prodotte ogni giorno non solo dai politici, ma anche da banchieri, imprenditori e perfino esponenti del governo. E’ vero che alcune di queste dichiarazioni potrebbero venire catalogate più come opinioni che come constatazioni dei fatti, in quanto l’economia possiede aspetti soggettivi e spesso il dibattito riguarda un futuro imprevedibile sul quale non si dispone di certezze. Eppure mi sembra che ci sia qualcosa di più, visto che il ricorso a dichiarazioni false, anche sul presente e sul passato, resta così diffuso. Così ho prodotto una teoria: si tratta di una forma di …

"Gay nella pubblicità? Per il governo è scandalo", di Francesco Merlo

L´Italia sta diventando il paese degli energumeni. Giovanardi si è scagliato contro l´Ikea bollando come anticostituzionale la pubblicità che “apre” alla famiglia gay. Il ministro è l´energumeno che nelle sedi istituzionali “affida alla parola” la propria ferocia. Quello che per strada aggredisce e spranga gli omosessuali è l´energumeno che “dà luogo” alla propria ferocia. La violenza è la stessa, solo espressa in maniera diversa. Nei palazzi illuminati c´è l´energumeno che vomita pregiudizi, e nei vicoli bui c´è l´energumeno che aggredisce Paola Concia e la sua compagna Ricarda, insulta le lesbiche… L´immagine di Ikea è lieve e gentile: due ragazzi di spalle, leggeri anche negli abiti, si tengono per mano. C´è qualcosa che in nessuna famiglia è garantita: l´amorevolezza, la dolcezza, i sentimenti forti e fragili della reciprocità e della solidarietà. Chi prova e mostra simili sensibilità di cuore sta dentro la Costituzione. E non solo dentro quella italiana, ma dentro quella sovranazionale e sovrareligiosa, che all´articolo uno dice: «Sta fuori dalla Costituzione chiunque si esprima e agisca contro la tenerezza e contro l´affetto». Solo ai …

"Il ministro senza vergogna e senza portafoglio", di Marco Cattaneo*

Martedì, a Ballarò, il ministro Mariastella Gelmini ha vantato – di passaggio – l’approvazione del Piano Nazionale della Ricerca “che prevede un miliardo e quattrocento milioni di euro da spendere nei prossimi tre anni”. Il PNR 2011-2013, in effetti, era stato presentato il giorno prima, con due tavole rotonde dalla composizione almeno in parte imbarazzante. Al di là della presenza dei presidenti dei maggiori enti pubblici di ricerca (che dovrebbe essere un’ovvietà, ma non c’è da scommetterci), brillano per competenza l’introduzione di Maurizio Gasparri e la moderazione delle tavole rotonde, affidata a Bruno Vespa, capace di passare con la consueta eleganza dall’epigenomica alla comunicazione con l’Aldilà (per chi si fosse perso il tema della puntata di Porta a Porta di ieri). So che era presente qualche collega della stampa, ma noi non siamo stati invitati. E, data la parata di premi Nobel, c’è quasi da vantarsene. Allora, per curiosità, siamo andati a vedercelo il Programma Nazionale della Ricerca sbandierato dal Ministro come un’azione che avrebbe “l’obiettivo di allineare la spesa italiana per la Ricerca alla …