"Precarità: cambiare si può ripartendo da Prodi", di Cesare Damiano
Le cifre sono impressionanti: oltre 7 milioni di giovani vivono nella precarietà lavorativa. Eppure basterebbe riprendere l’eredità lasciata dal governo di centro-sinistra. I dati sono noti, ma vale la pena ricordarli. Oggi, oltre 7 milioni di giovani hanno un rapporto di lavoro precario o altamente incerto. Basta fare due conti: un milione e 400mila lavoratori atipici (collaboratori a progetto e occasionali), due milioni e mezzo di contratti a termine e in somministrazione, 400mila false partite Iva, tre milioni di partite Iva individuali e professionisti senza tutele. Più 70mila vincitori di concorso che attendono di essere assunti. Totale: 7 milioni 370mila, una massa imponente. Intanto la disoccupazione giovanile si mantiene attorno al 29 per cento, mentre i rapporti di lavoro a tempo indeterminato diminuiscono e i contratti a termine aumentano. Nel biennio 2009-2010 oltre il 76 per cento delle assunzioni è stata fatta a tempo determinato. I contratti di lavoro standard sono stati solo il 20,8 per cento. Su quattro neoassunti tre sono precari. Investire sui giovani significa investire sul futuro. Invece quella che si sta …