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Migliaia di precari in piazza: «La vita non aspetta»

A corteo vincitori di concorsi travestiti da vecchi.. «Quando saremo assunti saremo dei vecchi». Così alcuni decine di giovani che si sono presentati al corteo contro il precariato, travestiti da anziani. Sono i vincitori di concorso pubblico che non sono stati assunti dalla pubblica amministrazione: i posti di lavoro che dovrebbero spettare loro sono al Miur, Inail, Inps, Istituto per il commercio estero e ministeri della Difesa e dell’Interno.

CORTEO ARRIVA COLOSSEO SU NOTE DI RAFFAELLA CARRÀ
Sulle note di una canzone di Raffaella Carrà e accolto da due trampolieri, il senatore Qua qua qua e l’onorevole Bla bla, il corteo dei precari di Roma è arrivato al Colosseo. Cantando «E va e va» di Alberto Sordi, i manifestanti stanno girando intorno al monumento.

RICERCATORI A CORTEO
CON MASCHERE, ‘NON SPARATECI’
«Non sparate alla ricerca». Questo lo striscione portato alla manifestazione in corso in queste ore a Roma da una ventina di precari dell’Ispra. I giovani si sono presentati vestiti con camici bianchi e maschere che coprivano tutto il loro volto sempre dello stesso colore: «Abbiamo queste maschere – ha spiegato una ragazza – perchè siamo tutti nella stessa barca, tutti precari»

CORTEO FLASH MOB
CON TENDOPOLI E CALZINI APPESI
Tende da campeggio allestite in piazza dell’Esquilino per protestare contro l’assenza di politiche di sostegno e welfare nei confronti dei giovani. È l’installazione-flash mob dal titolo ‘Chi non ha casa in-tendà organizzata dai precari de «Il nostro tempo è adesso» che stanno manifestando in queste ore a Roma. Una piccola tendopoli, con mutande e calzini appesi, a simboleggiare le condizioni di tanti giovani italiani che non hanno soldi per pagarsi l’affitto a causa del precariato e della mancanza di lavoro

POPOLO VIOLA
CON TRICOLORE DI 60 METRI
«Sessanta metri di democrazia contro il precariato». Anche un gigantesco tricolore sta sfilando insieme ai precari per le strade della Capitale. A portare in piazza la bandiera dell’Italia, lunga appunto 60 metri, è il Popolo viola. «Siamo in piazza per il futuro dei nostri figli – ha commentato Gianfranco Mascia dei Viola – primi su cui viene disatteso l’articolo 1 della Costituzione. Oggi madri, padri, nonni protestano per il futuro dell’Italia e per questo abbiamo deciso di portare in piazza ancora una volta il Tricolore, simbolo della nostra identità comune: sessanta metri di democrazia contro il precariato».

CAMUSSO DIETRO STRISCIONE
‘IL NOSTRO TEMPO È ADESSO’
Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha raggiunto il corteo dei precari in corso a Roma. Dopo aver salutato alcuni dei manifestanti il numero uno della Cgil ha sfilato insieme a loro dietro lo striscione giallo e nero con su scritto ‘Il nostro tempo è adessò. Il corteo è a metà del suo percorso e si concluderà al Colosseo.

VENDOLA:GIORNALISTI RICATTABILI
SINTOMO DI DEGRADO DEMOCRATICO
«Trovo molto importante la presenza dei giornalisti precari dentro questa mobilitazione perché quello che accade dentro al sistema dell’informazione non é diverso da ciò che accade nelle altre organizzazioni produttive. Giornalisti ricattabili come vuoti a perdere sono sintomo di un degrado democratico che ci deve preoccupare».

PRECARI;CGIL,NEL LAZIO 420MILA,
OGNI MESE 1200 IN PIÙ
Hanno in media 30-35 anni, guadagnano circa 900 euro al mese e, indipendentemente dal grado d’istruzione e dal settore lavorativo, hanno un minimo comune denominatore: «Sono precari». La fotografia dei lavoratori atipici nel Lazio arriva dalla Cgil, nel giorno della mobilitazione della ‘categoria’ in diverse città d’Italia. «Secondo le nostre stime sono quasi 420 mila i lavoratori precari – afferma il segretario generale della Cgil di Roma e Lazio Claudio Di Berardino.

ROMA, PARTITO CORTEO
DA PIAZZA REPUBBLICA
Il corteo dei lavoratori precari è partito da pochi minuti da piazza della Repubblica. Diverse migliaia di lavoratori hanno iniziato a sfilare per le strade della Capitale, seguendo lo striscione d’apertura che recita: «Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta».

DONNA CON CARTELLO,
‘MIO FIGLIO CERVELLO IN FUGA’
«Sono in piazza per mio figlio Andrea, giovane fisico in fuga e per tutti i giovani d’Italia». Con questo cartello una donna di una cinquantina d’anni è scesa oggi in piazza per partecipare alla manifestazione contro il precariato. «Mio figlio è un laureato 3+2 con 110 e lode e una tesi in neuroscienza – ha sintetizzato la donna – È dovuto emigrare a Londra per un dottorato per il quale viene pagato 1.500 euro.

VENDOLA: SONO LORO
I NUOVI SCHIAVI
«La globalizzazione, le politiche criminali, l’abbattimento dello stato sociale sono le vera causa del precariato. Sono loro i nuovi schiavi di oggi». Così il presidente della Puglia Nichi Vendola presente alla manifestazione dei precari di Roma che ha preso il via pochi minuti fa da piazza della Repubblica.

IN MIGLIAIA A ROMA,
‘IL NOSTRO TEMPO È ADESSÒ’
Un tricolore di 60 metri, decine di striscioni con slogan contro il precariato, studenti, lavoratori precari della pubblica amministrazione, ricercatori, precari Alitalia: in migliaia stanno iniziando a sfilare per le strade della capitale sotto l’unico slogan, «Il nostro tempo è adesso». Il corteo sta partendo da piazza della Repubblica e arriverà fino al Colosseo. Tante le bandiere dei movimenti e dei partiti come Italia dei valori, Rifondazione comunista, Sinistra ecologia e libertà, una manifestazione sostenuta anche dalla Cgil e dal Partito democratico. «Basta privilegi, basta corruzione», recita uno degli striscioni portati dai manifestanti, fra gli altri «Reddito e saperi contro la crisi».

MANIFESTANTI IN PIAZZA
DELLA REPUBBLICA A ROMA
I precari si stanno radunando in piazza della Repubica a Roma per dare il via alla manifestare ‘contro un futuro senza garanzie’. Molte le categorie presenti: dagli archeologi ai ricercatori passando per insegnanti e giornalisti. Il corteo arriverà al Colosseo dove ci saranno numerosi interventi sul palco.

DOTTORANDI, SENZA RICERCA
PAESE DESTINATO A CROLLARE
L’Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani promuove l’appello «Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta» e nel corso delle mobilitazioni di oggi è in piazza in diverse città di Italia. A Roma, dottorandi e dottori di ricerca partecipano insieme ai precari della ricerca al corteo che parte da piazza della Repubblica per arrivare al Colosseo.

BERSANI: PADRI E FIGLI OGGI
SONO TUTTI NEI GUAI
Il segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani, è convinto che il Governo debba «conoscere più da vicino» la realtà dei precari in Italia. Lo ha detto riferendosi al messaggio inviato ieri dal ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, in occasione della manifestazione nelle piazze italiane di oggi.

PRECARI IN PIAZZA A NAPOLI
Alcuni docenti avevano stampata sulla fronte la data di scadenza del loro contratto e la cifra dell’ultimo stipendio percepito. Qualche ricercatore aveva in mano la raffigurazione di un cervello spremuto. Così con alcuni eloquenti simboli si è voluto ribadire il no al precariato in tutte le sue forme.
Alcune centinaia di persone hanno partecipato alla manifestazione promossa a Napoli dal comitato ‘Il nostro tempo è adesso’. Il corteo partito da piazza Mancini ha raggiunto piazza del Gesù dove sono saliti sul palco alcuni rappresentanti dei manifestanti. Studenti, insegnanti del gruppo «Precari Napoli», Cgil, Fiom, ricercatori della rete «29 aprile», giornalisti del Coordinamento precari della Campania, lavoratori Inps, Carc e semplici cittadini hanno sfilato insieme per ribadire quanto la precarietà del lavoro influisca non solo nelle scelte della vita di tutti i giorni ma soprattutto sul futuro. In strada c’erano giovanissimi studenti ma soprattutto, è stato ricordato dagli organizzatori, trentenni che «rappresentano in questo momento la stragrande maggioranza dei precari intellettuali e non del Paese». Durante il corteo uova piene di vernice rossa sono state lanciate sulle vetrine di due banche al Corso Umberto I.

GLI APPUNTAMENTI
«Il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta». I manifesti gialli che richiamano alla giornata di mobilitazione i lavoratori precari di tutta Italia tappezzano ormai i muri delle città.

La Capitale sarà oggi l’epicentro delle iniziative con una street parade che sfilerà da Piazza della Repubblica (partenza alle ore 15,00) al Colosseo. «Vogliamo essere ironici e dissacranti», si legge sul sito del comitato promotore, «e vogliamo che ad essere visibili siano le persone e le reti che hanno aderito all’appello e alle iniziative fatte fino ad ora». Alle iniziative in tutto il Paese hanno tra gli altri aderito il Pd, l’Idv e Sel la Cgil, ma anche il comitato «Se non ora quando» i Verdi, Pdci-Federazione della sinistra.

Per quanto riguarda le altre piazze, a Milano l’appuntamento è a Colonne di San Lorenzo alle 15,30; a Napoli sfilerà un corteo che partirà da piazza Mancini alle 9,00 e sfilerà fino a Piazza del gesù dove alle 12,00 è previsto un concerto; a Palermo i precari sfileranno in corteo, a partire dalle 17,00, da Piazza Indipendenza fino a Piazza Bologni. Ma manifestazioni son previste in oltre 29 città italiane e in due città estere: a Bruxelles e a Washington Dc.

Flash mob all’Inps: VIDEO

LE ADESIONI
Alla mobilitazione hanno aderito intellettuali e musicisti, attori e scienziati. Da Franca Rame e Dario Fo a Daniele Silvestri, dal sociologo Luciano Gallino alla scrittrice Silvia Avallone, dall’astrofisica Margherita Hack ad Ascanio Celestini. E poi, ancora: Michele Serra, Valerio Mastandrea, Jasmine Trinca, Dario Vergassola, Sabina Guzzanti, Moni Ovadia, Paolo Rossi. Gi organizzatori hanno ricevuto una sponda insperata dalla Conferenza Episcopale Italiana che, per voce del cardinale Angelo Bagnasco, ha dichiarato: «Ci si augura che il precariato sia sempre una fase estremamente transitoria, il più possibile breve per poter diventare lavoro a tempo indeterminato e per dare anche la possibilità di un futuro, di un progetto di vita».

Il premier «Berlusconi umilia i giovani ed il Paese»: il comitato «Il nostro tempo è adesso», ha così risposto alle parole del presidente del Consiglio che invita i giovani a guardare al futuro con «il sole in tasca». «Davvero pensa che il Milan e suoi successi personali siano da prendere ad esempio per i giovani italiani? Il 30% di disoccupazione giovanile, i 2 milioni di giovani che non studiano non lavorano e non si formano, l’esercito di lavoratori precari rimasti senza lavoro e senza reddito con la crisi economica possono avere il sole in tasca?», domandano. «Ci ha umiliati e trascinati in un baratro di povertà e disoccupazione», dicono.

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