Con gli organici del 2011/12 si completa il triennio dei tagli voluti dal duo Gelmini-Tremonti : -87mila posti docenti. Nella scuola primaria, i tagli agli organici dovevano restare a totale carico del vecchio modulo tre su due nelle classi a tempo normale.
Tempo scuola quest’ultimo molto diffuso e prevalente nelle scuole del centro-sud.
Di conseguenza le riduzioni di organico sono andate a colpire ,come poi è avvenuto, soprattutto le regioni meridionali, cui si accompagnava congiuntamente un persistente calo della popolazione scolastica.
Gli esiti sono subito sotto gli occhi di tutti.
E’ in quelle regioni che si è formato, quasi subito, un esubero di duemila docenti, destinato ad aumentare, mentre è nelle regioni del nord che, oltre all’assenza di esubero, si concentra la quasi totalità dei posti vacanti e disponibili. E’ stato quest’ultimo dato a spingere la Gelmini a riservare proprio alle regioni del nord le quote più alte dei tagli agli organici. Emblematico è il caso della Lombardia cui tocca sopportare il taglio quantitativo più elevato, nonostante diecimila alunni in più con -2.415 posti in meno, di cui -1.424 previsti solo per la scuola primaria.
E non serve affatto a risollevare il morale sapere che alla fine invece di 1.424, i tagli in Lombardia sono scesi a -1.262, riservandone appena, si fa per dire, 455 a Milano!
In una realtà come quella milanese, dove il tempo pieno è scelto dal 92% delle famiglie, con quasi
7.035 classi (di cui 1.415 classi prime) è facile concludere che i tagli vanno ben oltre i 455
virtuali! L’organico complessivamente assegnato alla provincia di Milano è di 14.080 unità .
L’organico che servirebbe al funzionamento delle 7.035 classi a tempo pieno sarebbe di 14.070.
Siccome bisogna far funzionare anche le altre 700 classi a tempo normale, 9 ospedaliere, 137
speciali, 50 classi a metodo, 99 educazione adulti… ecco che la dotazione assegnata non basta più!
E allora i tagli veri rispetto al fabbisogno reale sono oltre 900 e non 455 come si vuole far credere!!
Ed ecco come si realizza il capolavoro della Gelmini.
Il Tempo pieno che abbiamo conosciuto e apprezzato per anni nella scuola
primaria ( quello con le compresenze, i laboratori, i piccoli gruppi per l’integrazione e il sostegno
ecc…) “ va fora di ball”, non c’è più.
A Milano e nelle altre province della stessa Lombardia è stato proprio il tempo pieno a farsi carico
della pesantezza dei tagli soprattutto nella fase iniziale.
Adesso l’operazione tagli si è fatta più raffinata e sottile , puntando tutto sulla graduale
eliminazione delle compresenze.
Delle 44 ore iniziali per classe non sta rimanendo che il tempo scuola frontale, compresa la mensa.
Dalle 43h si è passati alle 42h del 2010/11, per arrivare alle 41,5h per ogni classe a
tempo pieno nel 2011/12.
Nell’organico d’istituto resterà come si vede ben poco: qualche spezzone orario,le ore d’Inglese non coperte dagli specializzati, 1h o 1,5h del tempo pieno per classe che magari qualcuno penserà di utilizzare per le supplenze perché mancano i fondi!!!
Di quello che era il fiore all’occhiello della scuola primaria, come si vede , resterà ben poco o
niente.
“Fora di ball”, di questo passo ci finirà non solo il tempo pieno, ma data l’insostenibilità
complessiva dei tagli , tutta la scuola italiana e con essa il destino e il futuro dell’intero Paese.
da Scuola Oggi 06.05.11