Giorno: 22 Aprile 2011

"Il Governo programma il calo della spesa pubblica per la scuola fino al 2040. Dal 4,5% del PIL al 3,2%", di Fabrizio Dacrema

Il Documento di Economia e Finanza 2011 presentato dal governo prevede fino al 2040 la graduale diminuzione della spesa per l’istruzione, già pesantemente inferiore alla media europea, dal 4,5% al 3,2% del PIL. Secondo il Ministro Gelmini i pesanti tagli lineari che stanno destrutturando la scuola pubblica sono necessari per “liberare” risorse dalla spesa corrente (in gran parte stipendi) agli investimenti per la qualità. Ancora una volta il Ministro Tremonti rivela la totale inconsistenza di questa versione dei fatti: gli investimenti non ci saranno, il ridimensionamento della spesa pubblica della scuola continuerà per altri 30 anni, fino a farci scendere al 3,2% del PIL. Sulla base di queste previsioni le tabelle finanziarie del DEF indicano una riduzione di spesa per i sistemi della conoscenza di 4,5 miliardi per ognuno degli anni 2012, 2013, 2014, per un totale di 13,5 miliardi nel triennio. Le previsioni del documento economico del governo, basate sui dati previsionali relativi alla popolazione scolastica, escludono investimenti strutturali per migliorare la qualità dell’offerta formativa, ridurre la dispersione scolastica, migliorare l’edilizia scolastica, aumentare gli …

"I cittadini calpestati", di Steano Rodotà

Ogni giorno ha la sua pena istituzionale. Davvero preoccupante è l’ultima trovata del governo: la fuga dai referendum. Mercoledì si è voluto cancellare quello sul nucleare. Ora si vuole fare lo stesso con i due quesiti che riguardano la privatizzazione dell´acqua. Le torsioni dell´ordinamento giuridico non finiscono mai, ed hanno sempre la stessa origine. È del tutto evidente la finalità strumentale dell´emendamento approvato dal Senato con il quale si vuole far cadere il referendum sul nucleare. Timoroso dell´”effetto Fukushima”, che avrebbe indotto al voto un numero di cittadini sufficiente per raggiungere il quorum, il governo ha fatto approvare una modifica legislativa per azzerare quel referendum nella speranza che a questo punto non vi sarebbe stato il quorum per il temutissimo referendum sul legittimo impedimento e per gli scomodi referendum sull´acqua. Una volta di più si è usata disinvoltamente la legge per mettere il presidente del Consiglio al riparo dai rischi della democrazia. Una ennesima contraddizione, un segno ulteriore dell´irrompere continuo della logica ad personam. L´uomo che ogni giorno invoca l´investitura popolare, come fonte di una …