"Vita senza frontiere dei figli dell´Europa", di Anais Ginori e Benedetta Tobagi
«Sono francese, spagnolo, inglese, danese, sono uno ma sono anche tanti altri. Sono come l´Europa, un vero casino». La battuta di Xavier, lo studente protagonista del film L´appartamento spagnolo, è ormai la condizione mentale di milioni di giovani europei, cresciuti con la prima paghetta in euro. È una camera d´incubazione che aiuta a crescere e costringe a guardare un po´ meglio dentro se stessi: non a caso il protagonista dell´Appartamento spagnolo riesce a sfuggire a una vita preprogrammata, scoprendo la vocazione di scrittore. Maturazione sospinta dalla naturale onda d´entusiasmo che sprigiona dai primi assaggi di libertà. Impossibile sopravvalutare il peso della mobilità transnazionale degli studenti nella costruzione della cosiddetta “identità europea”. Chi vive le bizzarre mescolanze delle student house non si sente “multiculturale”, o qualunque altra etichetta vogliano usare le ricerche sociologiche. Semplicemente accade: non avverti alcuna reale distanza tra te e gli studenti francesi, austriaci, spagnoli, polacchi. È un gioco continuo: scoprirsi uguali eppure potersi regalare un mondo intero di cose sconosciute – a cominciare da musica, cibi, libri – raccontare sé e il …