Giorno: 10 Aprile 2011

Tanti precari, un solo sogno: "Una vita normale", di Maria Zegarelli

Quanti sono? Quindicimila, ventimila, diecimila? Sono comunque troppi perché ognuno di loro ne rappresenta altri dieci, cento, mille e tutti insieme sono il popolo dei precari, gente a cui è stato tolto il futuro, trasparenti fino a ieri, assenti dai Tg1 di Minzolini, dai Tg4 di Emilio Fede, dalle cronache dei giornali di regime. Non importa quanti sono, importa che finalmente siano qui per farsi sentire e raccontarci chi sono. Rappresentano quella parte sofferente che ha deciso che no, adesso basta, «il nostro tempo è adesso e siamo qui per prendercelo ». Per questo mandano in scena la loro «Street parade», «prima tappa di un lungo percorso». L’ITALIA DOLENTE Precari della scuola, della ricerca, dell’informazione, dell’Alitalia, della Rai, dello spettacolo, delle piccole e medie imprese. Di un Paese che sembra averli abbandonati con un governo che li ha cancellati dalla propria agenda intasata dai Ruby-gate, dai processi Mills, dalle leggi da far votare al Parlamento per salvare il re che è nudo ma non c’è nessuno dei sudditi di palazzo che provi a dirglielo. Sono …

"Il grande imbroglione", di Giuseppe D'Avanzo

Berlusconi mente con costante insolenza. È una consuetudine che da sempre sollecita molte attenzioni per afferrarne le ragioni, per così dire, costitutive. Per dirne una. C´è chi vede, in quella coazione a mentire, l´archetipo del Bambino come se alloggiasse nell´inconscio del Cavaliere una personalità che “ragiona” in base al principio di piacere e non al principio di realtà. Lungo questa via è suggestiva l´interpretazione di chi avvista Berlusconi afflitto da “pseudologia phantastica”. «Una forma di isteria caratterizzata dalla particolare capacità di prestar fede alle proprie bugie. Di solito succede – scrive Carl G. Jung – che simili individui abbiano per qualche tempo uno strepitoso successo e che siano perciò socialmente pericolosi». Sono accostamenti utili e intriganti, ma rischiano di annebbiare quel che è semplice e chiaro da tempo: se l´imbroglione è, come si legge nei dizionari, «una persona che ricorre al raggiro come espediente abituale», Berlusconi è innanzitutto un imbroglione. È un imbroglio, un abituale inganno l´ultimo flusso verbale del capo del governo – che come sempre parla soltanto di se stesso, soltanto del suo …

"Le due Italie del lavoro che non si parlano", di Mario Deaglio

Una manifestazione nazionale dei lavoratori precari, come quella di ieri, articolata in varie fasi e in varie città, sarebbe stata impensabile anche solo un anno fa e rappresenta un importante sviluppo economico-sociale. I precari, infatti, tradizionalmente sono cani sciolti, con diversissime storie personali, ai quali la continua mobilità rende comunque difficile, in via normale, un’azione comune. Assunti a termine, pagati, di solito non molto, e poi arrivederci e grazie. Una simile situazione può anche essere accettabile se esiste una sorta di patto implicito in base al quale questi spezzoni di lavoro, a termine o a tempo parziale, si possono trasformare in un lavoro vero entro un ragionevole intervallo di tempo. In questo caso l’attività precaria può costituire una sorta di apprendistato, anomalo ma in grado di insegnare una professione; non è invece possibile restare apprendisti – o precari – per tutta la vita. Con la crisi economica la durata del precariato si è allungata, la sua natura è cambiata. I precari, in grande maggioranza giovani, diventano lavoratori-cuscinetto che assorbono direttamente i colpi della crisi e …