Settimana di super-attivismo per il partito di Bersani: alla camera e con le manifestazioni (oggi al Pantheon)
Nonostante i minacciosi propositi di Angelino Alfano, ad andare in piazza oggi sarà il Pd, insieme a buona parte dell’opposizione e a tanta società civile e movimenti. Il «ministro impastato di arroganza e servilismo», che «tradisce il suo mestiere e ha uno stile sartoriale perché adatta sempre i suoi provvedimenti ai voleri del capo» – secondo le inoppugnabili definizioni che ne ha dato Pierluigi Bersani ieri su Repubblica – se ne starà dentro il palazzo a studiare con i suoi compari come fare per anticipare il voto sul processo breve e la prescrizione brevissima, da mettere al riparo da pericoli e imboscate.
La linea del maggior partito di opposizione, già abbastanza chiara e unitaria nei giorni scorsi, è stata ulteriormente precisata, quasi teorizzata, dal segretario: «Combatteremo in parlamento e nelle piazze…
sarebbe davvero singolare che un grande partito popolare dicesse no alla piazza o no alle aule parlamentari. Non conosco partiti popolari che si facciano di questi problemi».
Sarà così che la settimana che si è appena aperta, in concomitanza all’offensiva della maggioranza alla camera sulle consuete questioni ad personam e alla dura battaglia in aula alla quale l’opposizione si è preparata, vedrà una estesa mobilitazione per la giornata e la tarda serata di oggi e ulteriori manifestazioni venerdì 8 aprile, con la partecipazione di artisti, intellettuali, personaggi dello spettacolo.
Questa volta il Pd ha evitato accuratamente di ritrovarsi impantanato nei dubbi e nei distinguo così indigesti per militanti e cittadini comuni: oggi alle 18 i parlamentari saranno prima in piazza del Pantheon con Bersani, mentre davanti a Montecitorio dalle 14,30 alle 20 si svolgerà l’iniziativa del presidio permanente indetto dal Popolo viola, Articolo 21, Libertà e giustizia e MoveOn. Il Democrazia day- Notte bianca della democrazia proseguirà poi in piazza Ss.
Apostoli, dove convergeranno anche tanti leader dem, tra i quali la presidente Rosy Bindi e il vicesegretario Enrico Letta, per un happening senza insegne di partito. Oltre ai molti esponenti del Pd hanno aderito l’Idv, Fabio Granata di Fli, Paolo Cento di Sel, il segretario del Pdci-Federazione della sinistra Oliviero Diliberto, il presidente dei Verdi Angelo Bonelli. La piazza di Roma sarà idealmente vicina a quella dell’Aquila – con la quale sarà effettuato un collegamento – che ricorderà il terremoto senza ricostruzione del 2009.
La notte bianca della scuola e della democrazia, che si svolgerà venerdì 8, è stata invece promossa direttamente dal Pd, a Roma e nelle principali città dove si voterà per le amministrative: Milano, Torino, Bologna, Napoli. Ad ogni iniziativa parteciperà il candidato sindaco insieme a ospiti del mondo della cultura, dello spettacolo e del giornalismo (presenti di persona o in video), oltre ai parlamentari che si occupano in particolare di scuola, università e ricerca.
E ieri il Pd ha messo in campo un’altra importante iniziativa, apparentemente meno vistosa, ma dal significato politico molto forte. Nella sede del partito si sono incontrati i leader delle tre confederazioni sindacali, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, tutti insieme a ragionare della possibilità di riprendere un dialogo unitario, dopo le divisioni di cui Fiat e governo si sono avvantaggiati. Hanno partecipato anche ex leader sindacali come D’Antoni, Carniti, Epifani e Cofferati, oltre ai giuslavoristi Treu e Ichino.
A riceverli Bersani, Letta, Fassina e Gabaglio, padroni di casa di un incontro a porte chiuse. Molto soddisfatto il vicesegretario: «Forse non faranno ancora pace, ma abbiamo battuto un colpo».
da Europa Quotidiano 05.04.11