Mese: Marzo 2011

"Vigilanza anti-Santoro", di Paolo Gentiloni

Ma di cosa sta discutendo la Commissione di vigilanza sulla Rai? Per quanti non abbiano seguito la questione, o siano estranei al ramo, traduco il documento presentato dal senatore Alessio Butti, capogruppo del Pdl. Pur non essendo autorizzata, garantisco che la mia traduzione è assolutamente fedele al testo proposto. E forse aiuta a capire il senso di un’operazione che ha due obiettivi precisi, uno il martedì e l’altro il giovedì. 1) La Rai deve riflettere gli orientamenti della maggioranza degli elettori. E non solo nell’insieme, ma sempre e in ogni trasmissione. 2) Quando il format prevede l’intervento di un opinionista (Travaglio, ndr), bisogna farne intervenire anche un altro di diversa opinione. 3) Quanto sopra vale a maggior ragione per le trasmissioni «apparentemente di satira che dibattano temi di attualità politica e sociale». Anche per costoro (Litizzetto, Gramellini, Vergassola, ndr) serve il contraddittorio. 4) Vanno moltiplicate le trasmissioni affidate a conduttori di centrodestra (da aggiungersi al Tg1, a tutta Mediaset, a Vespa, Paragone, nonché Ferrara e Sgarbi già in arrivo, ndr). 5) I partiti non possono …

L'inflazione ricomincia a crescere

A febbraio l’inflazione torna a crescere, spinta al rialzo (+2,4%) da carburanti e alimentari. Si tratta del dato peggiore dal novembre 2008, quando era stato toccato il 2,7%. In particolare – spiega l’Istat – il prezzo della benzina è aumentato dello 0,8% su base mensile, con un incremento annua dell’11,8 per cento. La rincorsa dell’inflazione potrebbe essere spinta ancora più avanti dalle turbolenze nel mondo arabo. Intanto resta critica la situazione sul fronte del lavoro: a gennaio per il terzo mese consecutivo il tasso di disoccupazione si attesta all’8,6%. A crescere – segnala l’Istat – è soprattutto il tasso di disoccupazione giovanile (età compresa tra i 15 e i 24 anni), che raggiunge il 29,4%. Dall’Istat anche le cifre su crescita e debito: il Pil italiano nel 2010 è aumentato dell’1,3%, oltre il target del governo (+1,2%). Il rapporto deficit/Pil nello stesso anno è stato pari al 4,6%, quasi un punto in meno rispetto al 2009. Infine il fabbisogno del settore statale a febbraio è risultato pari a circa 8 miliardi, inferiore di circa 5 …

"Dopo Bondi i debiti. La Cultura senza candidati: colpa del buco da 230 milioni", di Luca Del Fra

Il ministro della Cultura è pronto a lasciare la Cultura. Ma attorno a sé ha fatto il vuoto. Il settore è con l’acqua alla gola. Ieri una importante riunione per i fondi Fus è saltata per l’assenza del ministro. La mattinata pigra del ministero dei Beni e delle Attività Culturali è stata ieri scossa da un fatto nuovo: le associazioni di categoria – teatrali, musicali, della danza, del cinema e i sindacati – che dovevano partecipare alla Consulta dello spettacolo, hanno dato forfait, consegnando una lettera di protesta contro i tagli alla cultura. E Sandro Bondi? Come al solito brillava per assenza, una latitanza che sigilla anche la fine della sua avventura in questo dicastero, così fallimentare da rendere problematico nel rimpasto di governo trovare un successore disposto a farsi carico delle macerie che lascia nel mondo della cultura italiano. «Non possiamo più accettare giochetti» – sbotta uscendo dal ministero Paolo Protti presidente dell’Agis, che ha consegnato la lettera con cui associazioni, sindacati e critici hanno spiegato la loro diserzione dalla Consulta per lo spettacolo, …

"Quel silenzio in aula per salvare la scuola", di Carlo Galli

Nelle sue recenti esternazioni sulla scuola Silvio Berlusconi è riuscito ad argomentare nelle modalità più disparate e apparentemente sconnesse. Da una parte, in un contesto di “cattolici riformisti” (ma forse “contro”-riformisti), ha abbracciato tesi sanfediste. Si è cioè esibito in un’incredibile polemica contro la scuola di Stato. La scuola pubblica che sottrae i figlioli alle famiglie, per educarli a valori opposti a quelli in cui sono nati e in cui devono essere cresciuti – e che quindi in realtà “non educa” – . Era, questo, l’argomento portato dal cattolicesimo reazionario – in Francia e in Italia – contro lo Stato moderno nel momento del suo insediarsi e consolidarsi. Un argomento oscurantista, figlio di una visione chiusa e organicistica della società come di un corpo naturale di famiglie, tenute insieme dalla fede. Rispetto a questo scenario, lo Stato moderno, che attraverso la scuola statale pubblica porta i giovani fuori dalle chiusure localistiche e li educa ai principi civici razionali di cittadinanza universale – per quanto timidamente applicati nella pratica – , è un’intollerabile minaccia, un’inaccettabile sopraffazione. …

"Il finto federalismo", di Marina Sereni

La decisione del governo di porre la fiducia sul federalismo municipale ha un significato politico rilevante, indipendente anche dal merito del decreto che stiamo per votare. Leggo questa scelta come frutto di due spinte: da un lato quella della Lega che – per una volta – pretende che la fiducia si misuri su un tema a lei caro, ormai più bandiera che sostanza della presenza di questo partito nell’esecutivo. Dall’altra, la spinta opposta delle microformazioni meridionali (meridionaliste certo no) che sostengono il governo e che si sono moltiplicate in questa ricerca di “responsabili”. Per questi deputati votare la fiducia è meno disdicevole che votare il decreto. Il punto politico è questo: si sta trasformando il federalismo in un pasticcio (pericoloso) perché lo si è fatto diventare terreno di scambio e di piccolo cabotaggio politico anziché una vera e profonda riforma del patto fiscale tra stato e cittadini. Il dibattito pubblico sul federalismo è assolutamente al di sotto dell’esigenza di far comprendere ai cittadini la posta in gioco. La materia è inevitabilmente piuttosto tecnica e ciò …

"Si dimettono sempre i ministri degli altri", di Francesco Merlo

La prima cosa che pensa un italiano per bene è «amici tedeschi, dateci il vostro (ex) ministro della Difesa che ha copiato e prendetevi Ignazio, che non copia». Questo per dire che zu Guttenberg ai nostri occhi è un grande. Infatti si è dimesso. E poiché ha copiato la tesi di Dottorato ha rinunziato anche al titolo di dottore che in Italia si attribuisce – meglio nell´abbreviata dottò – solo a chi non ce l´ha. Del resto lo ‘zu´ di Guttenberg è un titolo vero di nobiltà di spada, mentre qui anche la nobiltà è di paga. Di sicuro a 39 anni il barone tedesco è stimato dalle cancellerie di tutto il mondo mentre il nostro Bondi, per citarne un altro che non copia, è bollato all´estero, non senza una punta di (meritato) eccesso, come the killer of Pompei´s ruins. Ma, si sa, Bondi tiene famiglie, come il sindaco di Roma, quello della parentopoli, e come tantissimi professori universitari, con in testa il rettore della Sapienza, quel Luigi Frati che vanta il record di tre …

«In Italia dopo il primo figlio il lavoro diventa un miraggio», di Alessandra Arachi

Come si muovono le donne italiane nel mondo del lavoro? Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell’Istat, che fotografia ci può fare? «Le donne in Italia fanno una gran fatica a muoversi nel mondo del lavoro. Dalla seconda metà degli anni Novanta la spinta ad entrare nel mercato del lavoro è stata continua: dal 1995 al 2009 ci sono state oltre 1,8 milioni di donne occupate in più, ma purtroppo tutte concentrate nel Centro Nord. Poi però è arrivata la crisi» . E cosa è successo? «— che con la crisi le donne hanno perso occupazione più degli uomini in proporzione nell’industria, che è stato il cuore della crisi, e dove le donne sono tradizionalmente meno presenti degli uomini» . La crisi come specchio delle relazioni tra uomini e donne nel mondo del lavoro? Eppure c’è un dato Eurostat sulla sperequazione di stipendi fra i sessi che mette l’Italia molto avanti: soltanto il 4,9%di differenza, a fronte di una media del 17%europeo. «Attenzione a quel dato: misura la differenza di stipendio ma non a parità di …