Mese: Marzo 2011

"Professori, pretendete rispetto", di Sofia Toselli

Non c’è democrazia senza uomini e donne in grado di farla vivere e crescere. Questo è il compito prioritario della scuola pubblica. Per questo Berlusconi l’attacca. Il momento è difficile e il malessere degli insegnanti si taglia a fette. In una situazione così, se arriva alla scuola un’offesa ingiusta e spregevole da chi avrebbe, per responsabilità istituzionali, il compito di salvaguardarla, il malessere aumenta, l’irritazione esplode. In realtà si attacca la scuola pubblica, la scuola dello Stato, per quello che essa rappresenta, un luogo dove si cresce e si impara tutti insieme, dove non si fa differenza tra il ricco e il povero, tra chi è italiano e chi non loè,trailbiancoeilnero,trachiè credente e chi no. È spregiudicata irresponsabilità la delegittimazione degli insegnanti. A chi torna utile il qualunquismo di chi parla della scuola come di un fenomeno di degenerazione sociale e culturale, con l’approssimazione superba e acritica di chi pensa che poiché la scuola è di tutti, tutti ne possano parlare? E soprattutto, colleghi, dove siamo noi, insegnanti consapevoli, democratici, responsabili, vincolati indissolubilmente all’etica della …

"Tensioni sul decreto rinnovabili – Gli incentivi nel resto del mondo", di Jacopo Giliberto e Federico Rendina

Un appello, già partito, al presidente della repubblica Giorgio Napolitano perché non firmi il decreto legislativo. Poi, in caso di insuccesso, un ricorso alla corte costituzionale. Intanto una raccomandazione alle regioni perché il decreto “ammazza rinnovabili”, così lo chiamano i contestatori, venga impugnato con tutti i mezzi possibili e in tutte le sedi plausibili. E, nel mentre, un ricorso parallelo all’Unione europea. Si parla di migliaia di persone pronte a finire in cassa integrazione (Valerio Natalizia del Gifi Confindustria Anie, eccede in pessimismo e azzarda 10mila addetti in cassa). Gli imprenditori parlano di nottate passate a rifare i business plan, di progetti congelati a decine, di telefonate algide con cui le banche sospendono i piani di finanziamento. Più colpiti sembrano i settori dell’energia fotovoltaica e dell’eolico; meno sensibile il settore delle agroenergie; qualche soddisfazione per segmenti come l’edilizia sostenibile; i consumatori industriali di energia attendono che la riduzione degli incentivi alleggerisca le bollette elettriche. Le principali associazioni degli imprenditori delle energie rinnovabili sono in allarme per i contenuti del decreto di razionalizzazione dei sussidi alle …

"Donne al comando in azienda? L'Italia è ultima in Europa", di Paolo Barone

L’8 marzo il Parlamento approverà finalmente la nuova legge per correggere l’anomalia del nostro Paese nella Ue: e fra un anno la geografia del potere economico verrà rivoluzionata. Più si sale in alto e più il «tetto di cristallo» diventa spesso. Più la società è importante e più la quota di consiglieri d’amministrazione «rosa» si diluisce fin quasi a sbiadire. Basta scorrere gli elenchi dei consiglieri dei primi dieci titoli quotati a Piazza Affari per scoprire che su 147 seggiole appena 8 sono occupate da donne. Poco più del 5% del totale. Se si allarga lo sguardo all’intero listino la situazione migliora un poco, ma resta pur sempre imbarazzante nel confronto con altri Paesi: siamo al 7,6%, ovvero 332 consigliere su un totale di 4014. Ventinovesimi in Europa su 33 paesi censiti. Nei giganti pubblici, all’Eni come all’Enel, su nove posti di consigliere d’amministrazione la presenza femminile è pari a zero. Idem in Telecom (15 posti in cda, 15 uomini), Fiat (15 uomini su 15 nella spa e 9 su 9 in Fiat Industrial), Tenaris …

"Ora l'orizzonte della legislatura non può limitarsi al rimpasto", di Stefano Folli

Ora che l’ipotesi di elezioni anticipate è stata congelata, rimane un interrogativo: cosa fare della legislatura? È una domanda che riguarda l’insieme delle forze politiche, l’opposizione non meno della maggioranza, ma che tocca in modo particolare l’area del governo. Ed è un punto decisivo perché due anni sono lunghi e se di deve giungere alla fine naturale della legislatura, nella primavera del 2013, è necessario che l’agenda dell’esecutivo sia ricca e convincente. Per ora sappiamo due cose. Primo, che la stabilità della coalizione garantisce a Berlusconi la permanenza a Palazzo Chigi e questa circostanza, a sua volta, rappresenta una carta irrinunciabile nell’eterno duello con la magistratura, quale che sia la strategia processuale affinata dal presidente del Consiglio con i suoi legali. Secondo, che la coesione della maggioranza ha un prezzo ed è il cosiddetto “rimpasto” di governo, con l’aumento del numero di ministri e sottosegretari. L’operazione è inevitabile, visto che il gruppo dei Responsabili ha diritto di far pesare il proprio contributo. Come ha detto ieri sera Saverio Romano, il leader di questo gruppo, alla …

"L'incrocio pericoloso fra stampa e TV", di Giovanni Valentini

Nell´era tumultuosa della multimedialità, della “convergenza” fra piattaforme di trasmissione diverse, della contaminazione feconda dei “bit”, può apparire un paradosso anacronistico vietare l´incrocio fra la proprietà dei giornali e quella delle televisioni. E può risultare ancor più anomalo che le Autorità di garanzia competenti in materia – prima quella sulle Comunicazioni, poi quella sul Mercato e sulla Concorrenza – intervengano preventivamente per intimare al governo di non abolire un tale divieto. Ma tant´è. Questa è la cartella clinica della metastasi che affligge il sistema dell´informazione in Italia, prodotta nel tempo dall´abnorme concentrazione che ha dato luogo al duopolio televisivo e quindi dalla mostruosità di un conflitto di interessi che resta senza paragoni nel mondo civile (e forse anche in quello incivile). Introdotto nel ´90 dalla legge Mammì come una foglia di fico per ratificare il fatto compiuto e coprire la vergogna della concentrazione televisiva privata, il divieto di cumulo fra giornali e tv non è mai stato in realtà un divieto assoluto. Fin dall´inizio, si applicava in questi termini solo a chi, come il gruppo …

"Scuola, arriva la nuova sforbiciata. A settembre 19.700 prof in meno", di Alessandra Migliozzi

Scuola, arriva la nuova sforbiciata. A settembre 19.700 prof in meno La scuola pubblica boccheggia, con le aule piene, i supplenti chiamati a singhiozzo, i servizi ridotti all’osso, ma dovrà subire nuovi tagli agli organici. La scuola pubblica boccheggia, con le aule piene, i supplenti chiamati a singhiozzo, i servizi ridotti all’osso, ma dovrà subire nuovi tagli agli organici. Era già tutto scritto nella Finanziaria del 2008: anche per l’anno scolastico 2011/2012 continua l’opera di dimensionamento. Ma è scontro sul tema fra ministro e sindacati, con la responsabile dell’Istruzione che minimizza (“Non si licenzia nessuno”) e la Cisl Scuola che chiede di non “negare la realtà”. Con il governo Berlusconi sono già volate via 68mila cattedre. Quest’anno devono sparirne altre 19.700 per ottenere i risparmi chiesti dal Tesoro: altri docenti di ruolo finiranno in esubero e molti precari, anche se hanno lavorato per anni con contratti di 12 mesi, rimarranno a casa. Il governo, per tamponare la perdita di posti, negli ultimi due anni scolastici è stato costretto ad attivare un meccanismo che offre una …

"Quel corpo in ostaggio", di Adriano Sofri

C´è una donna, sulla quale si accaniscono di colpo sfortune diverse: d´essere giovane – “ragazza madre” – d´essere “bella”, d´essere “sbandata”. La storia rotola giù come una valanga: il furto di un paio di magliette in un grande magazzino, l´arresto. e poi la sosta per le formalità in una caserma di carabinieri, il trasferimento in un´altra caserma meno affollata, la degenza in una cella di sicurezza (badate: “di sicurezza”), la visita notturna di un piccolo manipolo di carabinieri e, per giunta, un vigile urbano, il whisky, il trasloco dalla camera di sicurezza alla mensa, e là il rapporto sessuale con uno o due degli allegri compagni, mentre gli altri guardano. Il rapporto sessuale – diranno dopo che la giovane ha trovato il coraggio di andare a denunciarli, e per sua buona sorte ha descritto il tatuaggio di uno dei suoi usatori, senza di che sarebbe stata spacciata per calunniatrice – è avvenuto, ma lei era consenziente, anzi, provocava. E poi, è una sbandata. Si stenta a credere alle proprie orecchie. Perché quelle che invocano come …