Mese: Marzo 2011

«Troppi ostacoli. Serve un piano per l’occupazione femminile», di Simone Collini

Quello di domani «sarà l’8 marzo più difficile degli ultimi anni per le donne italiane, che in questa fase di crisi devono fare i conti con un precariato e una disoccupazione che fanno spavento». Ma, forse proprio per questo, e sicuramente pure per la «scossa » arrivata con le manifestazioni del 13 febbraio, sarà anche l’8 marzo in cui «invece della festa commerciale, delle mimose regalate, delle cene fuori da sole, si tornerà a dare a questa data il valore originario di giornata internazionale del lavoro delle donne». Valeria Fedeli è del comitato promotore “Se non ora quando”, che dopo il successo della mobilitazione del mese scorso sta organizzando per domani una serie di appuntamenti in tutta Italia. Sarà che è presidente della Federazione sindacale europea del tessile, ma a più riprese fa il confronto tra la condizione femminile nel nostro paese e negli altri Stati comunitari. E le conclusioni non sono rosee. C’è poco da festeggiare? «Diciamo che l’8 marzo torna ad essere un momento celebrativo per fare il punto su diritti, autonomia, libertà …

«Libertà e petrolio le voci di Tripoli», di Giuliano Amato

Lo so che il tema che più desta la nostra attenzione, e le nostre preoccupazioni, è oggi la Libia. È lì la rivolta popolare nordafricana dall’esito più incerto, quella che può trasformarsi in una guerra civile o addirittura in un conflitto armato più ampio, con l’intervento dell’Onu, forse della Nato e quindi in qualche modo della stessa Italia. Per non parlare delle conseguenze economiche di tutto ciò, a partire dal petrolio. Ma dal Nordafrica non ci vengono solo preoccupazioni. Quello che è successo in Tunisia e in Egitto, che neppure sappiamo come andrà a finire, è stato segnato da novità che possono avere riflessi positivi sulla vitalità e le prospettive delle nostre stesse democrazie. Ed è proprio su tale aspetto, riguardante temi più volte toccati su queste colonne da Gianni Riotta, che vorrei attrarre l’attenzione dei lettori. Da tempo si parla in Occidente di democrazie malate e la malattia viene ricondotta a due fattori diversi, che si sono connessi perversamente fra loro. Per mille ragioni è intervenuta una crescente individualizzazione delle nostre vite, che ha …

«Piccole Italie fanno la vera unità d'Italia», di Daniele Marini *

L’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia si avvicina in un clima politico rovente, da «curva Sud»: il tifo è a prescindere, prevalgono l’invettiva e l’insulto reciproco. Il senso di appartenenza esiste, ma è di (una) parte. Il confronto pacato non trova spazio. Così, arriviamo a celebrare l’Unità dis-uniti, in ordine sparso. Tuttavia, esiste anche un altro Paese, diverso, fatto di tante formiche operose che costruiscono reti di relazione economiche, sociali e istituzionali. Che raggiungono risultati importanti, ma collocato in un cono d’ombra: non viene visto e non trova una rappresentazione. Dunque, se non ha rappresentazione è come se non esistesse. La rottura di questo circuito perverso aiuterebbe a costruire un’idea e un progetto dell’Italia volti al futuro di cui si avverte un forte bisogno. È una missione impossibile? La risposta diventa positiva se proviamo ad alzare lo sguardo rispetto alle vicende contingenti. Se alzassimo l’obiettivo della nostra visione, paradossalmente, abbassando gli occhi sui territori locali, sul sistema delle imprese, sui mondi del volontariato. Che vivono di una «normale eccezionalità» in cui costruiscono reti di coesione …

Scuola, l'anno prossimo -881 docenti in Emilia-Romagna

I sindacati: a rischio inglese e tempo pieno. La Flc-Cgil: «Aumenterà il numero di alunni per classe. E già ora alle superiori ce ne sono da 32-34 studenti». Nuovo allarme dei sindacati sulla scuola. Nell’anno scolastico 2011-12 in Emilia-Romagna ci saranno 881 posti da insegnante in meno e 606 da personale Ata in meno. La Flc-Cgil parla di «emergenza» e chiede l’aiuto della Regione: «Ha il dovere di intervenire». Siamo di fronte a un quadro «drammatico», dice il segretario Raffaella Morsia, una situazione che riduce «allo stremo» l’intero sistema dell’istruzione. A rischio, per il sindacato, il tempo scuola e il numero di alunni per classe «che non rispetterà i parametri fissati dallo stesso Ministero», visto l’incremento demografico: sono previsti 7.235 alunni in più. Rispetto al quadro regionale, il taglio di 881 docenti significherà un -2,28% (la media nazionale è del 3.17%): «Salterà completamente il discorso relativo all’insegnamento della lingua inglese nelle primarie – spiegano dal sindacato – le nuove richieste di tempo pieno non verranno neanche prese in considerazione, oltre al rischio per quello già …

"L’ultimo rogo delle donne", di Vittorio Zucconi

Era il 25 marzo 1911, un incendio divampò nella camiceria “Triangle Shirtwaist”, a New York. Dei centoquarantasei morti, centoventinove erano ragazze: siciliane, russe, ucraine Le fiamme divennero simbolo dello sfruttamento femminile e cambiarono la coscienza americana. Ma soltanto oggi gli ultimi corpi delle sarte sono stati identificati: tre erano italiane Uno storico, Michael Hirsch, ha ricostruito le identità mancanti inseguendo la sua ossessione, la “vittima numero 85”: Maria Giuseppina Lauletti, vent´anni Fu la più grande carneficina prima dell´11 settembre 2001 Le autorità inasprirono le pene sul lavoro a cottimo e vennero introdotte le famose scale esterne Fu lo spaventoso crogiolo dell´immigrazione, la fonderia umana nella quale si fusero per sempre i corpi, le identità e le nazionalità dai quali sarebbe nata la New York che conosciamo. Erano soprattutto donne, italiane e ucraine, russe e palestinesi, rumene e irlandesi, le cucitrici che furono consumate insieme un secolo fa esatto nel rogo della camiceria “Triangle Shirtwaist” del Village, negli appena diciotto minuti trascorsi fra il primo grido di «Al fuoco! Al fuoco!» e lo spegnimento. Alla fine …

"Una vedova che si chiama Cultura", di Michele Ainis

Centocinquant’anni per uno Stato, un popolo, una cultura. Per un’identità nazionale che si riflette nei principi scolpiti sulla nostra Carta. Ma la cultura, al pari della Costituzione, è ormai una vedova nell’Italia del 2011. Perché è morta la politica, e senza politica nessuna energia artistica o scientifica può dispiegare la sua forza propulsiva. Né possono supplirvi le norme costituzionali, quando vengano consegnate anch’esse a un lutto prolungato. In questo caso sono tre, e hanno ricevuto in sorte un triplo tradimento. Riscopriamole, sventoliamole come una bandiera, facciamone il vessillo del nostro anniversario. Magari non servirà a scuotere i partiti, però una bella scossa servirebbe innanzitutto agli italiani. Va bene che ospitiamo sul nostro territorio Santa Romana Chiesa, ma all’estero nessuno si capacita della nostra santa rassegnazione. Nella Carta del 1947 risuona in primo luogo l’obbligo di proteggere l’ambiente e i beni culturali (articolo 9, comma 2). Obbligo? Diciamo piuttosto convenienza, tornaconto collettivo. Perché il patrimonio storico e artistico è la nostra maggiore ricchezza, perché con 45 siti Unesco vantiamo un record mondiale, perché infine questo primato …

"La piaga del femminicidio a uccidere è il marito o l'ex", di Francesca Parisini

L’8 marzo al Parri uno studio commissionato dalla Casa delle donne. Nel 2010 in Emilia Romagna cinque vittime, due a Bologna. In Italia sono state 127 Sono state 127 le donne morte per “femminicidio” in Italia, nel 2010, e di questi omicidi 5 sono avvenuti in Emilia-Romagna: 2 a Bologna, 2 in provincia di Modena e 1 a Rimini. Lo dice una ricerca, dal titolo “Il costo di essere donna”, che verrà presentata l’8 marzo all’Istituto Parri di via Sant’Isaia 20 (ore 17) con Giancarla Codrignani, vicepresidente dell’Istituto, Teresa Marzocchi, assessore alle Politiche Sociali della Regione, e la studiosa Barbara Spinelli, autrice del saggio omonimo, “Femminicidio”. A promuoverla è la Casa delle donne per non subire violenza, che dedicherà la giornata a Ilham Azounid e al suo bambino di due anni, uccisi dal padre-marito italiano a Bologna lo scorso 6 febbraio. Ilham si era rivolta alla Casa delle donne ed era stata accolta quando era incinta del figlio e subiva i maltrattamenti del marito. In occasione della giornata dedicata alla donna, verrà festeggiata la terza …