Mese: Marzo 2011

«Allarme Cinecittà Luce da Benigni e Bertolucci appello anti-chiusura», di Arianna Finos

Oltre al futuro il cinema italiano rischia ora di perdere anche la memoria. I tagli drastici al Fondo unico per lo spettacolo si abbattono di riflesso su Cinecittà Luce, straordinario archivio audiovisivo ma anche agenzia che promuove il cinema italiano all´estero e che distribuisce in sala il cinema emergente. Da 17 milioni di euro di finanziamenti del 2010 si passa ai 7,5 del 2011. «È rischio chiusura», ha lanciato l´allarme l´associazione di sceneggiatori e registi 100autori, cui è seguita una pioggia di reazioni dal mondo del cinema. «Come si fa a chiudere la storia? Là dentro c´è tutta la nostra memoria, tutti i nostri sogni fabbricati per uomini svegli», dice Roberto Benigni. Con Bernardo Bertolucci il Luce ha collaborato a una retrospettiva sul regista al Moma di New York: «Lo spirito di partecipazione che ho avvertito mi ha permesso di riproporre i miei film nell´atmosfera che avevo sognato». John Turturro fa sapere dagli Stati Uniti che «da neo cittadino italiano», ringrazia gli uomini e le donne di Cinecittà Luce «per il loro aiuto e per …

«Solare, il governo fa marcia indietro», di Gianni Del Vecchio

Contrordine, il decreto sulle energie rinnovabili è da rifare. Alla fine il governo s’è arreso e ha fatto marcia indietro sul decreto che affossa la green economy. Durante un’audizione al senato, il ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani, s’è impegnato a integrare il provvedimento-killer delle rinnovabili con un altro, che dovrebbe dare certezza a banche e imprese che investono nel fotovoltaico. E ha anche fissato una data precisa: venerdì ci sarà un incontro con le associazioni di settore per ascoltare le critiche sul primo decreto e tutto sarà chiuso al massimo entro due settimane. Ovviamente non è tutto rose e fiori per chi lavora con i pannelli solari. Romani ha sì detto che le tariffe incentivate verranno confermate ma ha anche aggiunto che ci sarà una diminuzione delle risorse messe a disposizione e che verranno spalmate su più anni. Arriva così a una svolta una vicenda che dalla settimana scorsa ha gettato nel panico un intero settore produttivo. Un settore che conta 10mila aziende e 120mila posti di lavoro, impattando per l’uno per cento sul …

«Galan qui, Romani là: il rimpasto dell'impunità», di Claudia Fusani

Vertice a Palazzo Grazioli Tutto al fuoco: ministeri, poltrone, giudici, bunga bunga. “Drammatico” testa a testa Santanchè-Brambilla per la carica di portavoce al posto di Bonaiuti La riforma della giustizia è solo l’ultimo tassello della strategia del premier contro le toghe e contro i processi. La «provocazione finale» ragionano i tecnici di giustizia nel pd che fanno notare come «il gradimento della magistratura sia tornato ai livelli del -95-96 intorno al 50 per cento» e come questo non sia certo un bene agli occhi del Cavaliere. La riforma, anche, come la creazione di un «grande incidente», l’alibi utile al premier per poter poi dire: «Mi condannano anche perchè io ho fatto quello che l’Italia chiede da vent’anni». Illuminante il titolo di Libero ieri a pag.3: «Sciopero ad personam, l’ultimo assalto dei giudici al Cavaliere». Peccato che l’Anm non abbia lo sciopero all’ordine del giorno. «Non lo abbiamo deliberato nè lo stiamo discutendo» precisa Giuseppe Cascini, segretario dell’Anm. «Se poi la riforma cosiddetta epocale dovesse camminare, allora, solo in quel caso, faremo sentire la nostra voce …

«Le procure sotto tutela», di Barbara Spinelli

QUANDO giudichiamo il conflitto fra potere politico e giustizia, conviene sempre alzare gli occhi, guardare oltre i nostri confini, usare la memoria, per capire se davvero chi governa ha in mente una soluzione che migliora le cose o una regressione formidabile, dissimulata dietro finte promesse. La riforma della giustizia che Berlusconi proporrà giovedì è un caso esemplare, e se suscita tante apprensioni è perché non scioglie ma accentua i conflitti tra poteri pubblici, e anzi vuol devitalizzare parte di questi poteri. È una riforma che non perfeziona ma disprezza il nostro patrimonio giuridico, e l´idea che i poteri debbano esser molti perché non predomini uno solo. È una regressione che non solo mortifica la Carta costituzionale ma è in aperta contraddizione con princìpi giuridici che l´Unione europea chiede agli Stati di rispettare. Spesso la regressione avanza in tal modo: presentandosi come rivoluzionaria. È osservando quel che accade in Francia che l´impressione di un indietreggiamento italiano si conferma vistosamente. Negli ultimi due mesi il malcontento dei magistrati francesi si è inasprito, e il loro obiettivo, non …

«"Da soli nelle città medie". La Lega cerca lo strappo», di Fabio Poletti

Tre ore di riunione con tutti i colonnelli della Lega in via Bellerio attorno a Umberto Bossi poi, lo stato maggiore, si è spostato ad Arcore per la cena con Silvio Berlusconi e aprire la trattativa con l’alleato, nonostante l’intervento maxillofacciale cui è stato sottoposto il Presidente del Consiglio. Nel vertice pomeridiano messi i primi punti fermi sulle amministrative di maggio, dove il Carroccio ha la fortissima tentazione di correre da solo dove è più forte – «Ci sono posti dove ce la possiamo giocare», ammette il presidente del Consiglio regionale lombardo Davide Boni, e la tentazione è forte. La Lega potrebbe presentarsi insieme al Pdl solo nelle grandi città come Milano, Bologna e Torino. Mentre correrà invece da sola nel primo turno delle amministrative in alcuni piccoli o medi comuni, in deroga all’accordo con il Pdl. Solo in Lombardia si vota in 223 Comuni. Quasi sicura è la partita su Milano. Dopo aver fatto melina per settimane, la Lega dovrebbe essere pronta a dare il via libera a Letizia Moratti sindaco, basta che il …

«Studiare è più utile che mai», di Irene Tinagli

E’ già abbastanza difficile essere giovani e prendere decisioni sul proprio futuro. Lo è ancora di più in contesti in cui si ricevono informazioni confuse, superficiali, o addirittura sbagliate. Questo è, purtroppo, il contesto in cui vivono e devono prendere decisioni i giovani italiani. Un contesto incapace di guidarli ed informarli adeguatamente: solo così si spiega il significativo calo delle iscrizioni all’Università segnalato dagli ultimi dati Almalaurea. No, non è la crisi il motivo di tale rinuncia. Normalmente in tempi di crisi si osserva il comportamento opposto: considerata la difficoltà di entrare nel mercato del lavoro molti preferiscono tenersi fuori ed investire in istruzione e competenze per rientrare poi, freschi di formazione, in un mercato del lavoro in ripresa. Ed è, infatti, quello che si è osservato negli Stati Uniti, dove il 2009 ha visto un record storico di diplomati iscritti all’Università (oltre il 70%), un boom che denota una voglia di investire in se stessi in attesa di tempi migliori. In Italia no. In Italia i giovani non hanno fiducia né nella ripresa né …

«Quote rosa, battaglia in Senato sulla legge», di Lorenzo Salvia

Presenza nei cda e tempi: il governo frena sull’emendamento approvato in Commissione ROMA— Tutto sembrava pronto per un gesto simbolico, il sì della commissione proprio nel giorno della Festa della donna. E invece, al Senato, il disegno di legge sulle quote rosa si è incagliato di nuovo, con una spaccatura a sorpresa tra governo e maggioranza, Una frenata che potrebbe essere superata già oggi ma che lascia molti dubbi sul destino finale del provvedimento. Il ddl prevede la presenza obbligatoria di almeno un terzo di donne nei consigli di amministrazione delle società quotate in Borsa o a partecipazione pubblica. Ma dopo il voto bipartisan dei mesi scorsi alla Camera erano arrivate le perplessità degli industriali. Per questo— al Senato, in commissione Finanze — erano già state ammorbidite le sanzioni: non più la decadenza immediata dei cda che non rispettano la legge ma prima una diffida poi una multa e, solo alla fine, la decadenza. Il nodo vero, quello dei tempi, è stato però affrontato ieri. La relatrice Maria Ida Germontani, finiana, ha trovato l’accordo con …