Mese: Marzo 2011

Il Partito Democratico di Carpi aderisce alla Manifestazione promossa dal Comitato per la difesa della Costituzione

“Difendiamo la Costituzione e la scuola pubblica e affrontiamo i veri problemi dell’Italia”. Il Partito Democratico di Carpi ha aderito alla Manifestazione promossa dal Comitato per la difesa della Costituzione di Carpi. L’iniziativa a difesa della Costituzione e della scuola pubblica si terrà sabato mattina alle ore 10,00 di fronte al Municipio. All’iniziativa parteciperanno democratiche e democratici, assessori e consiglieri del PD, segretari di circolo e militanti. Saranno presenti anche il Sindaco di Carpi Enrico Campedelli e la deputata carpigiana Manuela Ghizzoni, capogruppo del PD in commissione istruzione alla Camera, che leggerà un brano di Piero Calamandrei a difesa della scuola pubblica. “Il Governo ha individuato nella Costituzione e nella scuola pubblica un obiettivo da smantellare e noi siamo accanto ai cittadini indignati che scendono in piazza per manifestare contro questo attacco ai valori e ai principi fondanti del nostro Paese – afferma il segretario del PD di Carpi Davide Dalle Ave – I problemi dell’Italia non sono la scuola e la Costituzione, ma sono il lavoro, l’economia, la sanità. Gli italiani sono quotidianamente umiliati …

"Il nostro tempo è adesso" giovani e precari in piazza il 9 aprile

La proposta lanciata da 14 rappresentanti di reti sociali che si sono unite per dire basta ad una condizione di vita basata sulla precarietà, per dire basta anche alla fuga all’estero. “Scommettiamo sul presente, prima ancora che sul futuro”. In piazza il 9 aprile perché “il nostro tempo è adesso”. E’ l’appello promosso e sottoscritto da 14 rappresentanti di reti sociali e di condizioni lavorative specifiche che si sono messi insieme per “poter agire e incidere immediatamente” perché “questo è il tempo di scommettere sul presente ancor prima che sul futuro”. “Il nostro tempo è adesso – la vita non aspetta”, spiegano nell’appello. “Siamo una generazione unita da una stessa condizione: la precarietà nel lavoro e nella vita. Ed è l’insofferenza per questo stato di cose che ci fa alzare la voce – stanchi di una vita “insostenibile” – per riprenderci il tempo, scommettere sul presente. Per farlo scenderemo in piazza il 9 aprile e chiediamo a tutti di farlo con noi”. Questa mobilitazione è lanciata attraverso il sito www.ilnostrotempoeadesso.it 1 nel quale è possibile …

Cultura, Pd: tagli e metodo Marchionne è questa la ricetta Tremonti

De Biasi: situazione oltre emergenza, ulteriore taglio di 27 milioni al Fus è feroce. “Aderiamo convinti alle tre giornate a favore della cultura e dello spettacolo e contro i tagli ai finanziamenti pubblici, promosse per il 26, 27 e 28 marzo. La situazione è oltre l’emergenza, il Fus è tagliato oramai del 50% e mentre il governo si balocca con finanziamenti discrezionali a 2 fondazioni liriche, la maggioranza approva un regolamento ingiusto che divide in fondazioni di serie A e di serie B, applicando il metodo Marchionne persino alla lirica. Chiuderanno i teatri, chiuderanno le orchestre, stanno chiudendo Cinecittà Luce e aumentando il biglietto del cinema. L’ulteriore taglio di 27 milioni al Fus è solo l’ultimo atto di un feroce accanimento di Tremonti nei confronti della cultura italiana. È una aggressione consentita dall’assenza di un interlocutore politico nel ministero. Non ci interessa lo squallido valzer delle poltrone, ma il futuro della cultura e dello spettacolo in Italia: una delle risorse più importanti del nostro paese”. Lo dichiara la deputata democratica, componente della commissione Cultura della …

"Le donne agli Stati generali", di Fabrizia Bagozzi

Dopo l’8 marzo, le prospettive del movimento. Se l’otto marzo è arrivato di slancio, come una sorta di prosecuzione naturale delle piazze del 13 febbraio, ora le ragazze che in entrambi i casi hanno fatto da spinta propulsiva si interrogano su come andare avanti per dare gambe e fiato a quell’onda. E rispondere alle aspettative che il 13 ha messo in circolo come «da tempo non capitava », ricorda Francesca Izzo, docente universitaria e Dinuovista membro del comitato Se non ora quando. Uno scossone arrivato «dopo anni di dispersione e frammentazione che hanno fatto languire le connessioni nel mondo delle donne e indotto a perdere il senso e l’autopercezione di forza collettiva». Oggi «la portata politica di quelle piazze è evidente a tutti». Capitalizzarla è un dovere. Su come procedere le romane hanno già fatto un primo giro di opinioni la sera dell’otto marzo all’Ambra Jovinelli e torneranno a ragionarci presto. «Ora – spiega Izzo – le diverse anime del comitato valuteranno il da farsi, ognuna secondo il proprio punto di vista». Ma la prospettiva, …

"Giustizia, un progetto con molte incognite", di Michele Ainis

Allacciate le cinture: oggi prenderà forma la riforma. Anzi la madre di tutte le riforme, non a caso definita “epocale” dal presidente del Consiglio. Quella sulla giustizia, come sbagliarsi? Ma in realtà fin qui è stato epocale l’annuncio di questa rivoluzione normativa, nel senso che ci risuona nelle orecchie da un’epoca intera, da quando la seconda Repubblica ha mandato in cenere la prima. E il messaggero non è soltanto, fin dal 1994, Silvio Berlusconi: ci ha provato la Bicamerale di D’Alema, nei giorni del primo governo Prodi; ci ha riprovato il ministro Mastella, nelle notti del secondo governo Prodi. Prova e riprova, tre lustri dopo ci sale in gola un fiotto di domande: sicuro che c’è bisogno di scomodare la Costituzione per curare i guai della giustizia? Sicuro che la prima riforma costituzionale da mettere in cantiere è proprio questa? E saranno davvero salutari i nuovi principi iniettati nella Carta? Stando alle anticipazioni, la terapia verrebbe somministrata in sei dosi. Primo: via l’obbligatorietà dell’azione penale. Secondo: via il controllo delle toghe sulla polizia giudiziaria. Terzo: …

"Il federalismo? Premia le Regioni più in rosso Al Sud 340 milioni in più, 350 milioni in meno al Centronord", di Sergio Rizzo

Per capire perché con l’applicazione dei costi standard nella sanità la Lombardia rischierebbe di rimetterci 40 milioni di euro l’anno, mentre la Campania potrebbe addirittura guadagnarne un centinaio, è sufficiente riascoltare quanto ha detto in Parlamento Luigi Giampaolino giovedì 24 febbraio. Quando il presidente della Corte ha spiegato in modo disarmante come «il metodo individuato per il calcolo dei costi standard non ha alcun effetto sul riparto» del Fondo sanitario nazionale. Ma come, non doveva essere proprio quella parolina, «standard» , la bacchetta magica per punire le Regioni sprecone e premiare quelle virtuose? La medicina per curare una sanità malata dove in certe situazioni territoriali un posto letto costa come due stanza d’albergo a cinque stelle e una siringa di plastica come se fosse d’oro? Niente di tutto questo, almeno all’inizio. La prova è in un documento di 12 pagine spedito dalla Ragioneria generale dello Stato alla Copaff, la commissione tecnica paritetica per il federalismo fiscale presieduta da Luca Antonini, nel quale sono contenute alcune simulazioni su come dovrebbe funzionare il meccanismo dei costi standard …

Più sale la benzina, più salgono le tasse. Abbassiamo l'accisa

Quanto deve ancora aumentare il prezzo della benzina per costringere il governo ad intervenire? Questa è una delle tante domande a cui il governo Berlusconi dovrà rispondere in tempi brevissimi perché sono in gioco molti, troppi soldi per il bene dell’economia italiana e per le persone comuni. Non ci si può nascondere dietro la crisi libica per annunciare che è colpa del rapporto dollaro-euro la causa della crisi a cui non si porre rimedio. Che il prezzo dei carburanti abbia superato i suoi storici massimi del 1998 è ormai un fatto che non fa più notizia. Quello che però scandalizza è la discrepanza che esiste tra i prezzi di benzina e gasolio tra il Nord e il Sud dell’Italia e che alla fine, l’unico a guadagnarci sia lo Stato. Sarebbe troppo facile fare polemica e chiedere alla Lega cosa sarebbe accaduto se il prezzo dei carburanti nelle regioni del Nord fosse stato molto alto più che in quelle del Sud! Per “fortuna” non è stato così ma il contrario. Un litro di benzina in Sicilia …