"L'inverno della democrazia", di Fabio Luppino
Per Gelmini e Berlusconi il 12 marzo è scesa in piazza la sinistra al cachemire. Quelli che mandano i figli alle paritarie e si sgolano falsamente per la scuola pubblica. Non sono italiani, né per l’una né per l’altro. Semmai gente da usare per l’opposizione. È l’ormai proverbiale disprezzo per i governati, ridotti a sudditi da una politica sterzata contro di essi. Mariastella sembra Maria Antonietta, quella dei pasticcini: si fece una rivoluzione per rovesciare il monarca autoritario e la sua regina. La democrazia non la prevede. Ma la democrazia pretende il rispetto delle regole e dei suoi valori. Gelmini e Berlusconi vivono con disagio le une e gli altri. Non credono che si possa sacrificare un sabato pomeriggio per sostenere la Costituzione e la scuola pubblica. E chi lo fa è un ipocrita, falso. Berlusconi governa per tutelare se stesso, Gelmini sta riducendo la scuola ad un cumulo di macerie culturali, sta incrementando i drammi familiari, di insegnanti, italiani, cacciati dal mondo del lavoro (ma dice che sono sempre troppi). Come Marchionne, peggio di …