Mese: Marzo 2011

Cultura massacrata, Carandini si dimette

Si è dimesso Andrea Carandini presidente del Consiglio superiore dei beni culturali. Lo si è appreso dal ministero dei beni culturali. Le dimissioni sono legate agli ulteriori tagli alla cultura e allo spettacolo ed è un gesto clamororo. L’archeologo aveva sostituito Salvatore Settis che si era dimesso dall’incarico contestando le scelte (e le non scelte) del ministro Bondi. Il crollo di Pompei dell’autunno scorso può essere la giusta immagine per quel che diventa il crollo della cultura italiana. Le dimissioni di Carandini sono – qualunque siano le dichiarazioni che seguiranno – nei fatti una sconfessione dell’operato del titolare del dicastero, oltre che del governo. E l’archeologo è uno dei più stimati e preparati non solo d’Italia. Il Consiglio è l’alto organo consultivo del dicastero. E’ formato da tecnici del ministero ed esperti come docenti universitari che valutano le politiche del ministero e le sue spese. Carandini non è l’unico che intende lasciare l’incarico nell’organismo. E all’Accademia di Santa Cecilia è in corso un cda: il sovrintendente Cagli dovrebbe confermare le sue dimissioni, sempre perché ritiene …

«I cervelli in fuga all’estero costano 200 milioni l’anno», di Marco Alfieri

Così l’Italia perde competenze, competitività e nuove opportunità di crescita Quattro miliardi di euro. Duecento milioni persi ogni anno nell’arco 1989-2009, solo calcolando il valore economico dei brevetti (301) depositati dai 20 principali scienziati italiani emigrati all’estero. Ma la fuga dei cervelli è un’emorragia ancor più letale della nuda contabilità tenuta dall’Istituto per la Competitività (Icom). Il costo di una generazione di cervelli che vola via staccando la spina è semplicemente incalcolabile. Non importa dove stanno gli italiani nel mondo ma cosa sanno fare, come sono legati tra di loro e che tipo di impatto producono sul paese di origine», spiega Nicola Crosta, capo missione in Cambogia dell’Uncdf, il fondo delle Nazione Unite a sostegno della governance locale e della microfinanza. «Il network è tutto ma va alimentato dalle istituzioni italiane altrimenti è impossibile fungere da ponti verso i nuovi mercati e la nuova conoscenza globali». Di questo hanno discusso nel weekend a Cernobbio, raccolti dall’Aspen Institute Italia, una sessantina tra ricercatori, scienziati, funzionari internazionali, manager, imprenditori e professionisti italiani che lavorano in 31 paesi …

"Il Nucleare e Noi", di Sergio Rizzo

Sarebbe sbagliato sottovalutare quello che sta accadendo alle centrali atomiche in Giappone, Paese che 65 anni fa ha già visto in faccia lo spettro dell’olocausto nucleare. Quello di Fukushima è uno dei più gravi incidenti che si ricordino. E non ne attenua la gravità il fatto che non sia stato causato dall’imprudenza umana, come a Chernobyl, né da un’avaria, come a Three Mile Island, ma da un terremoto devastante. Una prova ancora più tremenda di quante questa orgogliosa nazione ha dovuto affrontare nella sua storia, rialzandosi sempre. C’è stato chi, magari confortato dai 10 mila chilometri di distanza, ha detto che alle nostre future sicurissime centrali non potrà succedere. L’impianto di Fukushima è vecchio. E poi in Italia ci sono siti sicuri al riparo dai terremoti. Tutto vero. Resta il fatto che l’opinione pubblica ha il diritto di sapere che cosa si sta davvero rischiando. Senza reticenze. Al tempo stesso siamo convinti che non possa essere la comprensibile emotività suscitata da quella tragedia a determinare scelte fondamentali di politica energetica. L’abbiamo già fatto e ne …

Agenti, protesta ad Arcore Berlusconi prende fischi", di Alberto Custodero

Sit in davanti alla residenza di Berlusconi, assenti alcune sigle sindacali. “Il vicecapo vicario della Polizia ci ha convocati al Viminale per chiederci di sospendere la manifestazione, in cambio il premier ci avrebbe riconosciuto gli aumenti”. Ma la mossa ha funzionato solo in parte. Sit-in dei sindacati di polizia stamattina ad Arcore davanti a villa San Martino, la residenza del premier. Berlusconi è sceso per parlare con gli agenti. Ha promesso che manterrà gli impegni e ha ricevuto qualche fischio. All’arrivo di un giornalista di Annozero, è andato via. “Siamo qui per protestare – spiega Giuseppe Tiani, segretario generale del Siap – contro la politica economica e della sicurezza del governo Berlusconi”. Il sindacato indipendente Coisp ha esposto uno striscione con la scritta “Berlusconi dimettiti”. Ma il cartello sindacale delle divise manifesta oggi, per la prima volta negli ultimi anni, spaccato. Assenti, le sigle Sap, Ugl e Siulp. Per capire il perché di questa divisione dei sindacati di polizia bisogna tornare a venerdì scorso, quando il vicecapo vicario della Polizia, Nicola Izzo, ha convocato al …

«Italia, la vera sfida è quella di darsi un futuro», intervista a Giuliano Amato di Federica Fantozzi

Giuliano Amato è costituzionalista, docente universitario, ex premier e ministro di diversi governi (da ultimo: al Viminale con Romano Prodi nel 2006), oggi alla guida della Treccani. È il presidente del comitato dei garanti per le celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia che avranno il loro culmine giovedì 17 marzo. Del tema ha parlato ad una platea internazionale alla conferenza a inviti promossa dal Consiglio per le Relazioni Italia-Usa e dal German Marshall Fund. Professore, l’Italia unita compie 150 anni. Tanto o poco? «L’Italia era culturalmente una nazione molto prima di essere Stato. Non solo in un affresco di Cimabue ad Assisi troviamo la parola Italia, ma il nostro patrimonio, cioè il linguaggio comune, esiste da secoli: scorre da Petrarca a Leopardi. Il problema di passare da entità culturale a politica si pose nel 19esimo secolo, e non a caso la Repubblica Cisalpina adottò già allora il Tricolore». Che Paese siamo? «Nato da diversi ingredienti: l’azione sovversiva di Mazzini, quella militare di Garibaldi. Cavour usò entrambi per sostenere l ’unificazione: la sua abilità politica assorbì …

"Muti: io, ribelle del podio un urlo per salvare la cultura", di Ernesto Assante

I direttori d´orchestra non devono parlare ma era necessario: la nazione che perde la propria cultura perde l´identità. Riccardo Muti in prima fila contro i tagli alla cultura. Contro “la riduzione al nulla” della nostra cultura. La serata di sabato, per la prima di Nabucco all´Opera di Roma, si è trasformata in una straordinaria manifestazione sulle note del “Va pensiero”. Maestro Muti, una serata davvero speciale…«Veramente fuori dalla norma, non preparata, ci tengo molto a dirlo. Io penso che i direttori d´orchestra non dovrebbero parlare dal podio, ma ieri, dopo l´intervento del sindaco di Roma, era necessario, importante, che anche il musicista prendesse la parola. Per un musicista come me che poi ha la fortuna di girare il mondo e vedere la realtà italiana dalle altre nazioni, e quindi soffrire per la situazione. Era doveroso parlare. Ma pensavo di aver terminato lì, dopo aver detto: “Il 9 marzo del 1842 Nabucco debuttava come opera patriottica tesa all´unità ed all´identità dell´Italia. Oggi, 12 marzo 2011 non vorrei che Nabucco fosse il canto funebre della cultura e …

"Potremo ancora ascoltare un concerto di Mozart?" di Mario Pirani

Oggi il presidente di Santa Cecilia, Bruno Cagli, presenterà le sue dimissioni ai 70 accademici e al consiglio di amministrazione di una delle più antiche e prestigiose istituzioni musicali del mondo (fu fondata da Sisto V nel 1585). Nel 2008 l´Orchestra permanente ha compiuto il primo secolo, in un periodo che l´ha vista risorgere a nuova vita per l´incrociarsi di due eventi, l´assunzione (2005) a direttore musicale del maestro Antonio Pappano, rivelatosi una bacchetta di livello mondiale, coincidente con lo straordinario e insperato successo del Parco della Musica, concepito da Renzo Piano, il contenitore che da sessant´anni i melomani della Capitale attendevano. La rinomanza internazionale è risultata di tale rilevanza che quest´anno l´orchestra è stata invitata a prodursi in sessanta concerti in alcune delle principali metropoli. Per esemplificare, poi, il successo basti dire che il concerto di sabato, oggi e domani (Verdi, Liszt e Mahler) ha registrato un “tutto esaurito” dei 2800 posti dell´Auditorium. Le dimissioni di Cagli vogliono essere un gesto angosciato di protesta e, comunque, l´annunciato rifiuto di gestire il catatrofico declino di …